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Twin Peaks 2×14 – Double Play – Doppio GiocoTEMPO DI LETTURA 3 min

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1 Maggio 1991
 
Che Twin Peaks abbia perso il suo mordente purtroppo è cosa nota: certo la serie ritrova ancora qualche guizzo di originalità e intelligenza, stiamo pur sempre parlando di un prodotto di David Lynch, non proprio l’ultimo che passa, ma nonostante ciò la qualità sta scemando ed è un fatto a cui non ci si può sottrarre, anche se la speranza è l’ultima a morire.
“Checkmate” ci lascia con un uomo morto davanti ad una scacchiera nella stazione di polizia: la narrazione di “Double Play” riprende proprio da lì.
L’agente Cooper, che nonostante la coralità della narrazione è da sempre uno dei principali protagonisti della serie, è convinto che il colpevole sia Windom Earl. Il suo intuito ne ricostruisce il modus operandi, è sicuro di questo e niente sembra poter scalfire la sua convinzione. L’aspetto prettamente crime di Twin Peaks continua a mostrarsi, ma non cattura pienamente l’interesse dello spettatore poiché il racconto si perde troppo spesso nel lato da soap opera che purtroppo, da metà stagione in poi, pare prendere spesso il sopravvento.
Ci si riferisce per esempio al rapporto/schermaglia amorosa tra Leo, Shelly e Bobby, con tanto di tentato omicidio da parte di Johnson ai danni della moglie e dell’amante. Sappiamo che Leo non è un santo, così come non lo sono nemmeno Shelly o Bobby ma la vicenda va avanti da tempo e l’interesse per questa storyline è sempre minore. Nonostante la sequenza di Leo a caccia della moglie sia ben girata, dosando al meglio quel mix di paura e thriller.
Si preferisce molto di più vedere Audrey relazionarsi con Bobby, notando come stia cercando di gestire al meglio l’azienda di famiglia: dopotutto la ragazza è il personaggio che dalla prima stagione risulta maggiormente cambiato, soprattutto grazie all’ascendente positivo che l’agente Cooper ha avuto su di lei.
L’episodio non offre grandi spunti narrativi, ma interessante è senz’altro quello che riguarda il Maggiore Briggs e la Loggia Bianca: l’uomo è sicuro che durante la sua sparizione qualcuno lo abbia portato in questo luogo misterioso ma non riesce a ricordare nulla, tantomeno la sua ubicazione. Ancora una volta si parla di questo luogo metafisico, in contrapposizione alla Loggia Nera, ma continua a risultare misterioso il rapporto che intercorre tra le due. L’episodio si conclude con l’incontro tra Windom e Leo, confermando la volontà degli sceneggiatori di voler continuare a contrapporre Cooper ad Earle.
Non mancano i vizi e le stranezze della piccola cittadina ma, arrivati alla puntata quattordici, ci si chiede se questo, unito al lato investigativo non sempre brillante e alla componente metafisica (talvolta random) della serie, possano bastare a concludere nel migliore dei modi questa stagione. Un ritorno al lato più misterioso e meno razionale (leggasi Bob o il Gigante o il Nano) sarebbe molto gradito.

 

LATI POSITIVI:
  • Il lato crime risulta ancora interessante…
  • Scene girate con il giusto mix di paura e thriller che si alternano ad altre più ironiche
  • La Loggia Bianca
LATI NEGATIVI:
  • …ma troppo inquinato dal lato soap, che lo rende meno appetibile degli inizi
  • La scoperta anzitempo dell’assassino di Laura ha innegabilmente intaccato la qualità della serie

 

Tutto sommato “Double Play” porta a casa la sufficienza ma senza particolari guizzi. Che Twin Peaks abbia ancora qualcosa da dire è chiaro, non lo è altrettanto il modo e la qualità con cui lo farà.

 

VOTO 3/5 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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