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Twin Peaks 2×18 – On The Wings Of Love – Sulle Ali Dell’AmoreTEMPO DI LETTURA 4 min

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15 Maggio 1991
Ho una barzelletta per lei. Due pinguini camminano su un grosso iceberg, uno dei due si rivolge al compagno e gli dice: “A vederti sembra che indossi un frack”. Il secondo dice: “Togli il sembra”.“L’ironia del reo Agente Cooper è sempre particolare, sfuggente, ma se la si coglie la si apprezza come poche altre cose ed è per questo che si è deciso di iniziare la recensione riportando la meravigliosa barzelletta freddura detta per conquistare la sorella di Norma (Heather Graham). Le potenzialità per una svolta romantica ci sono tutte, e in un certo senso non dispiacerebbe neanche vederle perché, oltre a permettere di vedere l’Agente Cooper sotto un’altra prospettiva, darebbero nuova linfa vitale a un telefilm che sta progressivamente perdendo appeal proprio per il troppo sapore da soap opera. Almeno con una storia d’amore (o flirt) tra Cooper ed Annie Blackburn ci sarebbe qualcosa di intrigante da vedere.
Dopo varie puntate di dubbio gusto traghettate da una lentezza cronica negli eventi, “Sulle Ali Dell’Amore” sancisce il ritorno dell’acquolina in bocca grazie ad alcune mosse che riportano la mente agli ormai antichi fasti di Twin Peaks: in primis Cooper ritorna ad essere un agente dell’FBI con la nomina, e relativa restituzione di distintivo e nuova arma d’ordinanza, fatta dallo stesso David Lynch (sempre sordo e sopra le righe); in secundis l’attenzione viene destata dalla scoperta, con relativa visita a sorpresa (visti i recenti lenti sviluppi narrativi) della “famigerata” Caverna del Gufo; in terzis, il Maggiore Briggs e la Signora Ceppo confermano, grazie ai loro strani tatuaggi, di avere molte più cose da dire rispetto a quello che hanno detto di sapere finora. All’improvviso Twin Peaks si desta dal torpore narrativo in cui la soap opera lo aveva fatto finire e gioca non una, non due ma ben tre carte contemporaneamente, il tutto senza dimenticarsi di un Windom Earle che a quanto pare sa fin troppe cose.
Parlando proprio di quest’ultimo, la partita a scacchi che sta conducendo con Dale sta andando fin troppo lentamente, quindi spostare la sua “attenzione” sulla Caverna del Gufo e sul simbolo misterioso (composto da quelli del Maggiore Briggs e della Signora col Ceppo) è sicuramente una scelta utile ed audace che, però, andrà supportata da spiegazioni razionali per non risultare campata in aria. Gli strani simboli, uniti in qualche modo da Cooper, sono l’elemento mistico/misterioso che tanto mancava alla serie e che ora, proprio per l’attenzione improvvisa che si sono guadagnati, galvanizzano l’interesse. Sporadiche apparizioni di Bob e menzioni della Loggia Bianca e della Loggia Nera facevano intendere che non tutto fosse stato dimenticato ma, quantomeno, relegato in un angolo per dare più attenzione agli aspetti terreni di Twin Peaks. Qualcosa ora, fortunatamente, è cambiato e sembra destinato a riportare il telefilm su quei binari interlocutori ma interessantissimi che avevano mantenuto alta la tensione mentre ci si ripeteva il mantra “Chi ha ucciso Laura Palmer?”.
A margine dell’episodio vanno commentate due cose che non hanno niente in comune l’una con l’altra ma che sono separate in qualche modo da quanto detto finora: Benjamin Horne e la madre di Dana hanno un qualche strano segreto che tengono nascosto ed è stata mostrata, con estrema disinvoltura, una scena dove Harry picchia (per autodifesa) l’assistente di Thomas Eckhardt. Se per la strana relazione di cui sopra la prima cosa che viene in mente è una liaison e comunque ci sarà certamente modo di saperne di più in seguito, è sulla scena con Harry che c’è da fermarsi un attimo: in Italia ora, una scena del genere sarebbe condannata dall’opinione pubblica in maniera assoluta, dimenticandosi a priori della situazione e della “necessità” di sopravvivenza dello sceriffo; negli Stati Uniti invece non è così ed ecco quindi che si assiste a pugni e gomitate degne di un incontro di lotta, il tutto molto a sorpresa come il fatto che la scena non sia stata censurata da Canale 5. E, a posteriori, è comunque una scena senza senso visto che non occorreva svegliarlo per tentare di strozzarlo.

 

LATI POSITIVI:
  • Cooper di nuovo nell’FBI
  • La barzelletta freddura sui pinguini
  • Ritorno di David Lynch
  • La Caverna del Gufo
  • I simboli sul Maggiore Briggs e sulla Signora col Ceppo
LATI NEGATIVI:
  • Ancora una certa tendenza al lato soap opera del telefilm
  • Lentezza in alcuni momenti

 

Dopo tanto tempo si riporta (con successo) in auge il lato misterioso della serie: era ora.

 

VOTO 3,5/5 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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