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Person Of Interest 2×02 – Bad CodeTEMPO DI LETTURA 3 min

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La verità? Pensavo ci sarebbe voluta ancora un’altra puntata per della reunion trai due Mister ed invece Nolan e soci hanno affrettato il tutto continuando a sorprendere e riuscendo a rievocare vagamente anche The Killing. Tutto è bene quel che finisce bene, o no? Per noi si ma se vogliamo fare i colti è più azzeccato dire mal comune, mezzo gaudio visto che nessuno esce veramente vincitore da questo rapimento.
Reese e Finch, riusciti finalmente a ricongiungersi seguendo tracce in stile Hansel e Gretel, hanno da un lato scoperto chi è Root e perchè è diventata così, dall’altro se la sono lasciata “fuggire” ben sapendo che presto o tardi ritornerà per liberare la Macchina. Una mezza vittoria data dalla ritrovata libertà di Mr. Finch, vittima degli eventi e delle torture perpetrate da Root e da tale Mr. Weeks, un tizio del sottobosco governativo che ha provato inutilmente ad hackerare la Macchina. Il prezzo che è stato pagato per la libertà? Una serie di mezze informazioni che se incollate tra di loro possono portare Root ad avvicinarsi pericolosamente a The Machine, cosa che prima o poi accadrà scontatamente. I timori di Finch si sono materializzati come peggio non si poteva: è stato rapito, è diventato complice di rapimento ed infine ha visto palesarsi gli scopi non nobili di tutti coloro che sanno dell’esistenza della Macchina e che se ne vogliono impossessare. E qui scattano tutti i dubbi morali del caso. Il maledire sè stesso per aver creato quella che potenzialmente potrebbe essere la causa di una guerra mondiale in vista della quale le mura di protezione che Finch ha costruito per rendere impossibile la modifica del codice della Macchina potrebbero cadere da un momento all’altro sotto le abili arti hackeratorie di Root e altri vari ed eventuali colleghi. Da non scordare c’è poi l’ammissione di Finch della possibilità di hackerare The Machine fisicamente se si scoprisse dove è nascosta. Lasciamo alle prossime stagioni il compito di smentirmi o meno…
Per quanto riguarda Root, la magistrale sequenza di flashback un pure stile Nolaniano (del fratello Christopher però) ci conduce a manina verso una serie di scoperte shock che prima ci portano a credere che la vera identità di Root sia quella di Hanna Frey, ragazzina del Texas che scopriremo essere stata rapita ed uccisa, salvo poi scoprire che essendo morta la sola rimasta a cui attribuire nome e cognome risulta essere Sam, una sua amica presente in biblioteca la sera del rapimento. La scoperta che la piccola è già una brava hacker non pare una sorpresa quanto più una dimostrazione che ci porta ad immaginare quanto può essere migliorata negli anni la piccola Sam. Ora adulta ed in cerca di riscatto verso quel mondo che non ha saputo proteggere la sua amica, vede nella Macchina l’utopico bottone rosso con su scritto “Sistema il mondo” e nulla sembra poterle far cambiare idea. Il che tutto sommato per noi è solo che un vantaggio, Finch e Reese non la pensano allo stesso modo però.
Un doveroso accenno per l’immane lavoro svolto va fatto anche a Carter e Fusco, uno per il dogsitteraggio di Bear/Tito, l’altra per aver accompagnato e fatto il 90% delle indagini al posto di Reese. No perchè se poi non li nomino sembra che tutto il merito spetti ai due Mister, la realtà è che senza i due comprimari non andrebbero molto lontano i nostri eroi.
E comunque ora pretendiamo Elias.

PRO:

  • Reese con la balestra in mano: STANDING OVATION!
  • Bear/Tito con il libro in bocca
  • Rivelato il passato e la vera identità di Root
  • Applausi per il flashback con sorpresa
  • La coppia si è riunita
CONTRO:

  • Un Finch leggermente troppo sotto tono nonostante i suoi messaggi cifrati

 

Da notare che l’episodio è il primo senza un numero di previdenza sociale da aiutare/arrestare, quindi il primo fatto di pura trama orizzontale che comporta bava alla bocca per noi e un sacco di applausi per gli sceneggiatori.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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