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The Killing 1×10 – Una Nuova PistaTEMPO DI LETTURA 2 min

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Altra puntata piacevole e scorrevole questa 1×10 di The Killing. Scrollataci di dosso la lentezza e la noia delle prime puntate sembra ora che la serie vada avanti molto più rapidamente rispetto a prima, e la cosa si nota soprattutto dalla drastica diminuzione dei miei sbadigli lungo i 40 minuti. Non fraintendiamoci, le indagini sono ancora  molto distanti dall’essere  concluse, ma almeno ora ogni episodio aggiunge pezzi importanti al caso, dandoci sempre nuovi elementi a cui pensare e nuove teorie da sviluppare.
Molto positivo è che dopo dieci puntate ancora non abbiamo la più pallida idea di chi possa aver voluto la morte di Rosie, e immagino (più che altro spero) che ci terremo questo dubbio fino alla fine della serie ma visto che c’è anche la seconda stagione le mie aspettative saranno quasi certamente deluse. Tuttavia su questo penso gli autori abbiano imparato dagli sbagli fatti da David Linch (o meglio dall’emittente ABC) che ebbero la sciagurata idea di rivelare il colpevole della morte di Laura Palmer dopo solo una decina di episodi (si, ovviamente sto ancora parlando di Twin Peaks, ma del resto le analogie sono molte…).
Passiamo comunque all’episodio. Veniamo a sapere subito che Ahmed è in ospedale, in fin di vita ma non ancora passato all’altro mondo, e che Stan Larsen si è costituito dopo il pestaggio. La pista Ahmed è completamente chiusa dopo lo scorso episodio, ma improvvisamente se ne apre un’altra che porta a Belko. Scopriamo infatti che è stato lui l’ultimo a vedere Rosie viva, e che questa è passata per casa prima di non essere più vista da nessuno. Dalle indagini i detective risalgono ad un nuovo nome: Wapi Eagle Casino. Cosa centrerà con le indagini? Ma soprattutto: quanto poco credibile è la testimonianza di un tassista che si ricorda solo dopo una decina di giorni di aver visto Rosie?
Quando in un telefilm lanciano queste “bombe” la loro credibilitù è equivalente ad una mosca bianca o ad un fulmine a ciel sereno: improbabile. Probabilmente non sanno più che pesci pigliare, spero di essere smentito.

PRO:

  • L’interrogatorio combinato di Linden e Holder
  • Richmond torna alla riscossa
  • Nuovi interessanti elementi sulla notte dell’omicidio

CONTRO:

  • Belko
  • Il tassista che si ricorda di aver visto Rosie dopo dieci giorni (e non subito) è un dettaglio un po’ forzato
Anche se è stata lasciata un po’ in disparte la trama parallela sulle elezioni, l’episodio è comunque ricco di contenuti. Viste le anticipazioni, è possibile che nel prossimo episodio ci sia una vera e propria svolta alle indagini. Che dire, speriamo!

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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