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Revenge 2×08 – LineageTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo una settimana passata col fiato sospeso ecco che
finalmente torna Revenge con una puntata dedicata al passato. Magari non sarà
quello a cui ci hanno abituati con questa serie piena di colpi di scena ma
questo episodio ci aiuta a fare chiarezza su tante cose, a partire dal
comportamento da cacciatrice di dote/psicopatica della nostra beneamata (o odiata) Lady V.

Ebbene si, il messaggio che gli autori ci vogliono dare è proprio che una mela
non cade mai lontana dall’albero, infatti scopriamo dei retroscena della vita
da teenager di Victoria di fronte al quale il più “open minded” impallidirebbe.
Una madre (che in fondo tanto madre non è) che le ha insegnato il profumo dei soldi e la via più facile per
ottenerli, che si è sempre sentita minacciata dalla bellezza e dalla giovane
età di sua figlia arrivando a cacciarla da casa dopo aver scoperto che
l’ennesimo compagno di turno preferiva intrattenersi con una quindicenne
piuttosto che con una donna della sua età. Ma a quanto pare buon sangue non
mente visto che a distanza di ben 35 anni la figlia architetta una vendetta con
i fiocchi, con tanto di attore (stra)pagato per circuire la madre e mettere in
scena il suo abbandono frettoloso dopo la verità sulla loro storia; e così a
ritrovarsi per strada questa volta è la madre, accompagnata da un sorriso
beffardo della nostra V.
Continuo a pensare che l’attrice Madeleine Stowe sia
nata per interpretare questo personaggio; tutto di lei, a partire dalle
espressioni ma anche dall’aspetto fisico, trasudano cattiveria e cinismo, oltre
all’eleganza e alla superbia che il ruolo da matrona di una famiglia benestante
richiede. Mentre questi flashback, a mio modesto parere, danno un contributo
importante alla ricostruzione del personaggio e dell’inumanità fredda e
distaccata di lady V. quelli della nostra Emily Thorne non entusiasmano più
di tanto, sembrerebbero quasi esser messi lì solo per raccontare l’inizio della
“storia” tra lei e l’aitante Aiden, ma pensandoci bene scatenano un dubbio:  è solo un caso che dopo anni dal loro
incontro/scontro l’arrampicatrice sociale Ashley si ritrovi nello stesso
identico posto di Emily oppure è un’altra marionetta al suo servizio?
Devo ammettere che a questa possibilità non ci avevo pensato nemmeno per un
minuto fino ad’ora, merito della pochezza di carattere e dall’inutilità che contraddistingue
il suo personaggio così come ce lo hanno voluto mostrare gli sceneggiatori. Il terzo
e ultimo flashback ci illumina riguardo alla storia del truffatore che con l’inganno
è entrato in affari con l’ingenuo Jack: la vendetta della morte del padre
causata da un amico di Porter senior, e dallo stesso occultata, ma niente di più. 
PRO:
  • La faccia di Victoria quando la madre le dice “non ho un
    posto dove andare”
  • L’accento di Aiden (che
    sia russo o inglese poco importa)
CONTRO:
  • Porter senior che giustifica al figlio un colpo di pistola
    con il motore della barca, e Jack ci crede.
  • La sfortuna di Nolan in amore
Una puntata che non ci ha tenuti con il fiato sospeso, ma ben delineata e studiata ad hoc per dare un “background” ad alcuni personaggi e storie., un male necessario per un po’ di credibilità.

VOTO EMMY

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