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Arrow 1×09 – Year’s EndTEMPO DI LETTURA 5 min

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Trovatemi una nuova serie che nove puntate su nove abbia mantenuto un livello qualitativo degli episodi superiore alla sufficienza e vi chiederò scusa, altrimenti posso pure passare a proclamare Arrow come l’unica nuova serie in grado di performare così. Non stanca, diverte e funziona dannatamente bene su schermo: nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla trasposizione seriale di Green Arrow ed avevamo tutti torto.
I flashback, che in questo midseason tornano prepotentemente, sono una parte centrale della narrazione per poter spiegare e capire al meglio come Oliver Queen è diventato Freccia Verde ed il cliffhanger finale lascia intravvedere un possibile spiraglio narrativo in cui Oliver in qualche modo salverà il suo mentore incappucciato. Non è uno spoiler ma semplicemente una considerazione, visto e considerato che il giovane rampollo non può aver imparato da solo tutte le tecniche di combattimento che conosce. Ad ogni modo per ora dovremo accontentarci di mere speculazioni.
Tornando a parlare del processo di trasposizione da carta a schermo, per gli appassionati di comics risulta ormai scontato ritrovare nell’universo narrativo dei propri supereroi degli antagonisti che sono l’esatta copia in negativo dei propri eroi. Un esempio banale lo si trova con Superman e Bizzarro ma anche con i più famosi Spider-Man e Venom (Wikipedia vi illustrerà meglio di me le caratteristiche di questi), ovviamente il nostro Green Arrow non è estraneo a questa tipicità fumettistica, tuttavia il problema principale è rendere credibile al pubblico una cosa del genere. Cioè, quante possibilità ci sono che un criminale scelga appositamente di essere simile all’eroe di turno, copiandogli stile e armi? Poche, figuratevi voi chi preferirebbe scegliere arco e freccia rispetto ad un mitragliatore. Si doveva allora trovare una valida motivazione per presentare il Dark Archer rivelatosi poi il padre di Tommy, Malcolm Merlyn, e quale miglior spiegazione se non quella di spacciarsi per l’Incappucciato e ammazzare persone per far ricadere su di lui la colpa? Nessuna, anche perchè è in puro stile comics e funziona dannatamente bene. Un plauso a Greg Berlanti e Marc Guggenheim.
Non tutto però è “Oliver-centrico”, anche perché il cast di regular character è abbastanza folto e in qualche modo bisognava inserire anche Tommy e Laurel, il vero lato negativo dell’episodio. Un inutile imbastimento di emozioni durate tipo 5 minuti solamente per farli apparire e, diciamocelo, non ne sentivamo la mancanza. Laurel da quando frequenta l’ex rampollo Merlyn si è fossilizzata parecchio, la presenza del pesce lesso invece è sempre stato un grosso punto interrogativo tutt’ora senza risposta perché non basta essere figlio del Dark Archer/Malcolm Merlyn per garantirti un posto su schermo ogni episodio, devi apportare qualcosa allo show e fino ad ora non ha dato nulla.
Il padre al contrario continua ad assumere sfaccettature sempre diverse: è passato da capo della cospirazione di Starling City a padre del pesce lesso finendo ora per essere Dark Archer, l’unico che sia riuscito a bastonare duramente Oliver. Insomma un gran personaggio che continua a sorprendere tra rapimenti, vedasi il povero Walter Steele chiamato anche “colui che sapeva fin troppo”, e dichiarazioni al vetriolo, tipo un annunciata morte di qualche migliaio di persone solo così per gradire. Insomma il badass per eccellenza è stato trovato e c’è tutto il necessario per realizzare una trama con le contropalle per i prossimi mesi, basta solo eliminare qualche piccola sbavatura qua e là e otterremo il prodotto fumettistico seriale migliore di sempre.
Una postilla a parte: va bene che Diggle ha ripulito Oliver prima di finire in ospedale ma è difficile spiegare a dei medici il buco causato dalle frecce conficcate nella schiena con un incidente in moto. Una svista che ovviamente non è stata spiegata perchè non si poteva spiegare ma che non ci è sfuggita.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELD, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nelle puntate.

  1. I nomi delle due strade, O’Neil e Adams, sono un omaggio ai fumettisti Dennis O’Neil e Neal Adams. I due, negli anni ’70, approderanno sul mensile di Lanterna Verde e ne cambieranno, per 14 numeri, il nome in Green Lantern/Green Arrow: trovata che farà la storia del fumetto. La trama di questo team-up tra i due eroi DC, vedeva la coppia viaggiare attraverso gli Stati Uniti a bordo di un furgone, scoprendo i problemi del “mondo reale” (corruzione, razzismo, inquinamento, sovrappopolazione), ai quali reagivano in modi diversi.
  2. Quando Malcolm Merlyn suggerisce di chiamare il vigilante “Freccia Verde”, Oliver Queen risponde che è un nome ridicolo. Ovviamente, la cosa è un riferimento al vero alter-ego adottato nei fumetti dal supereroe.
  3. The Dark Archer è un nemico di Freccia Verde e di Batman che esiste anche nel fumetto, anche se il suo alter-ego e il suo alias sono stati cambiati durante l’adattamento. Nei fumetti, Malcom Merlyn si chiama invece Arthur King, e invece che Dark Archer, si chiama Merlyn. Comparso per la prima volta su Justice League of America #94 del 1971, Merlyn si presenta come un letale e micidiale arciere membro della Lega degli Assassini guidata da Ra’s al Ghul.

 

PRO:

  • Dark Archer alias Merlyn Senior
  • Il ritorno di Deathstroke
  • Thea la viziosa
  • Diggle è stato finalmente preso in considerazione!
  • Le conversazioni telefoniche tra Oliver ed il Detective Lance
  • Viene finalmente dato il nome “Green Arrow”…e Oliver lo tronca dicendo che fa schifo. Genius!
CONTRO:
  • Il gettone di presenza dato a Laurel e pesce lesso
  • Troppo veloce lo scontro trai due arcieri…

 

Un midseason invernale che regala emozioni e spiana la strada ad una seconda parte di stagione che si prospetta grandiosa. Stay tuned!

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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