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Person Of Interest 2×18 – All InTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo il precedente, altro episodio ”calmo” questo 2×18 di Person of Interest. Per intenderci con calmo non voglio certo dire piatto o monotono, ma di certo i ritmi a cui ci aveva abituato POI erano differenti. L’episodio segue due filoni, da una parte Reese e Finch che si occupano del caso del giorno e dall’altra Carter (e Fusco per circa un minuto) che si occupa di un amico detective finito in manette ed incastrato da quelli dell’HR.
L’episodio si apre con Leon (personaggio fontunatamente sempre più ricorrente) che viene salvato per l’ennesima volta da Reese. Come già era accaduto in “Critical” questi diventerà un prezioso aiutante nel caso di giornata, che vede coinvolto Lou, un simpatico anziano orologiaio che scopriamo essere stato uno dei migliori bari di New York. Il tipo, come altri vecchietti nelle sue stesse condizioni, è costretto a perdere al casinò ingenti somme di denaro, denaro che proviene da losche attività e che viene riciclato nel casinò. Il caso non si rivela dei più difficili, e nonostante qualche imprevisto i due riescono a salvare Lou abbastanza facilmente e quasi senza ricorrere alla violenza (che comunque da noi è sempre beneaccetta).
A discapito dei temi dell’episodio, la chiusura del caso ci riporta il Finch romantico che avevamo ammirato qualche puntata fa, un Harold che ama la sua ex ma che sa che non può stare con lei, soprattutto per il suo bene. L’esatta situazione è impressa nei dialoghi di finali con Lou e Reese, con il primo che lo spinge a tornare con lei (“non è troppo tardi finchè sei ancora vivo, finchè LEI è ancora viva”) mentre il secondo lo fa tornare con i piedi per terra (“Alcuni non possono invecchiare con la persona che amano”). Interessantissima la scena finale, con Finch che consegna a Lou l’orologio da due milioni di dollari che Pierce (2×14) gli aveva regalato, probabilmente per farlo analizzare a dovere. Eh si, la sensazione è che entrambi (soprattutto il miliardario) siano destinati a incrociare nuovamente le strade del dinamico duo.
Passiamo ora al secondo filone, in teoria quello principale (anche se non riguarda Finch e Reese) e che coinvolge la Carter e un detective che finora aveva fatto solo qualche apparizione, ma che si rivela un uomo chiave nella lotta alla mafia russa. Questi è stato ingiustamente accusato di corruzione, ma la Carter lo conosce bene e dopo una breve indagine riesce a tirarlo fuori dai guai (ma neanche tanto, vedendo il finale). Assistiamo così al ritorno in pista dell’HR, ora alleata con i russi e con disponibilità finanziarie forse anche superiori a prima. Guarda caso la mafia russa ed Elias non vanno molto d’accordo, aspettiamoci quindi anche qui nuovi incroci da panico!
Riflessione finale la dedico a Fusco: personaggio a mio parere pazzesco ma dannatamente sempre meno presente nella trama di POI. Ora che l’HR è tornata anche la sua situazione potrebbe essere pericolante. Che gli autori abbiano in mente qualcosa di brutto per lui??
PRO:

  • La faccia di Leon quando i killer gli dicono che vogliono ucciderlo
  • Carter: “Devi dirmi la verità su una cosa.
    Fusco: “ Babbo Natale non esiste, erano i tuoi genitori.
  • La roulette russa con un baro in tavola è tutta un’altra
    cosa!
  • Il ritorno dell’HR
CONTRO:
  • Forse poca azione rispetto agli standard a cui eravamo abituati
Episodio che a mio parere non lascia particolarmente il segno ma che comunque resta ampiamente sopra la sufficienza. Soprattutto per la faccenda che coinvolge e coinvolgerà l’HR.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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