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The Following 1×08 – Welcome HomeTEMPO DI LETTURA 5 min

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Tutte le volte che devo dare un giudizio a una puntata di The Following
rimango sempre perplessa: purtroppo questo telefilm oscilla sempre
pericolosamente tra il geniale e il ridicolo, la bilancia è tenuta sempre in
pareggio, se c’è una cosa fatta bene automaticamente viene buttata li una schifezza
cosmica, una banalità o un assurdità. Questa volta la persona che salvo più di
tutti è Mike Weston: in
realtà è uno del team Hardy che ho quasi sempre
apprezzato, se leviamo la scorsa puntata, non ha mai fatto cose stupide e in
questa serie in cui i buoni sono l’emblema della stupidità è già tanto. La
scena del Motel in cui viene braccato dai seguaci di Carroll è stata quasi da
cardiopalma, tutta l’ansia di Mike che attraversa il corridoio credendo di
essere seguito era abbastanza percepibile e questo l’ho apprezzato.
La scena
dell’interrogatorio poi è stata fenomenale, e per un po’ ho anche temuto che
potesse morire dopo la coltellata di Charlie, ma il ragazzo è nato sotto una
buona stella ed è tanto fortunato. Tra l’altro, colpo di scena, si scopre che
lui è l’unico che sa dove si trovi attualmente Claire Matthews e nonostante le
torture non l’ha rivelato agli psicopatici di Joe; tutto questo porterebbe,
anzi porta, alla fine della mia teoria che vedeva Mike coinvolto nella setta. E
in questo quadro catastrofico, in cui non ci si può fidare di nessuno, si
potrebbe dire che sia un bene, almeno su di lui abbiamo i dubbi chiariti.
Se i
dubbi su di lui scompaiono ecco che tornano su Debra Parker: durante la scena
in cui Ryan entra nell’edificio mezzo diroccato per salvare Mike lei rimane
fuori e quando escono i tre che si sono salvati lei corre come un’ idiota
sparando quando ormai sono già saliti in macchina; tra l’altro, ovviamente, in
caso ci fossero stati dubbi, urla “FBI” come una pazza. Ora, forse non posso
capire io la sensazione che si prova, forse questi agenti sentiranno il bisogno
impellente di urlarlo ai quattro venti e ai sette mari, magari se mai
utopicamente entrerò nel Bureau anch’io sentirò il bisogno di urlarlo anche
quando sono al bagno in autogrill e mi bussano alla porta. O magari sono solo
stupidi. Non indago oltre, ma parlando sempre della dubbia intelligente degli
agenti dell’ FBI e del nuovo Boss vorrei dire che come al solito invece di fare
un irruzione sul posto mandando una bella crew di agenti, mandano solo lo
sfigato suicida e il/la partner di turno che ha avuto la sfortuna di trovarsi
nei pressi di Ryan quando decide di andarsi a buttare in una missione senza via
di ritorno. In ogni caso, la scena dell’interrogatorio di Mike è stata
fenomenale, e questo l’ho già detto e lo ripeto, ma il salvataggio è stato ai
limiti dell’assurdo: vuoi per necessità di trama o di quello che è, ma Ryan che
uccide 4/5 persone in un colpo solo senza farsi nemmeno un graffio sfiora il
ridicolo, ma senza star a rimuginare su ogni dettaglio di ogni fotogramma oserei
dire che è stata una bella scena.
Vorrei anche dare dei punti in più a Kevin
Bacon, che come nel sesto episodio si è tolto la maschera di bronzo e ha
ricominciato a recitare in maniera più che dignitosa; tra l’altro lo capisco, è
costretto a recitare una parte che il più delle volte è ridicola e ha delle
battute orrende, verrebbe a tutti la faccia alla “ma che cosa chi faccio ancora
qui”. Ma passiamo ai Bad Guys: tralasciamo il fatto che Roderick sembra uscito
da un concerto di Justin Biber, credo che l’idea di costruire una cittadina
tutta costituita da Followers di cui appunto il suddetto è lo sceriffo sia
geniale. Nascondersi in bella vista è il modo migliore per nascondersi e loro
hanno capito il concetto e lo stanno applicando alla perfezione; questo però
non implica che io non abbia assolutamente capito per quale ragione si stia
facendo tutto questo, ossia, non capisco assolutamente dove vogliano andare a
parere. Joe vuole Claire, ha già suo figlio, cosa vuole fare, ricreare l’atmosfera
della casa nella prateria? Staremo a vedere, anche se avrebbero potuto dare un
po’ di spazio al povero Joey.
Non commento Emma; se prima pensavo che fosse un
gran personaggio, ora capisco che è solo la classica ragazzina innamorata del
cattivo di turno e che nonostante lui la rifiuti più di una volta “perché ama
sua moglie” lei insiste, e visto che l’occasione fa l’uomo ladro, anche Joe
cade nel tranello di questa subdola donna. In ogni caso sono delusa, pensavo
che (omicidi) a parte Joe fosse una persona corretta e soprattutto fosse coerente,
sta smuovendo mari e monti per rivedere Claire e invece che fa, va a letto con
la pazzoide di turno? Senza speranze, gli americani se non mettono il sesso
almeno una puntata si e una no non sono contenti, è troppo difficile fare una
serie tv senza scendere nella banalità.
Ma per fortuna ci sono anche momenti
degni di nota, momenti che mi hanno incollato allo schermo anche se per pochi
secondi. Dettagliatemene mi riferisco alla scena dell’uccisione di Charlie: la
follia di queste persone va oltre l’immaginabile ma trovo che tutto questo sia
quasi poetico. Il piacere erotico che prova Joe nell’uccidere era quasi palpabile,
per non parlare di quello di Charlie, che per farsi perdonare, per aver un
senso in tutta la storia e per fare un dono al suo più grande salvatore si fa
uccidere e l’unico momento in cui percepiamo la sua felicità e proprio quello
prima della morte. Questo è un pensiero che ovviamente non condivido ma che oggettivamente
parlando trovo, come ho già detto, poetico e affascinante. 
PRO:

  • Mike Weston
  • La scena di Joe che uccide Charlie.
  • Buona l’idea di una cittá di followers.
  • L’interrogatorio di Mike.

CONTRO:
  • La stupiditá della Parker.
  • Perché Ryan Hardy agisce sempre solo, perché??
  • Emma.

In conclusione, direi
che questa puntata si prende un bel 6, ma piú della sufficienza non
riesco a dare vista la stupidità di certe scene. Andiamo avanti sperando
di trovare elementi e colpi di scena capaci di farci rivalutare in toto
questa serie.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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