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Game Of Thrones 3×02 – Dark Wings, Dark WordsTEMPO DI LETTURA 8 min

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“Dark Wings, Dark Words” è il titolo di questa puntata ma è anche una frase che nelle stagioni passate abbiamo sentito ripetere spesso: i corvi non portano mai belle notizie e questa volta le ali oscure in questione sono quelle che arrivano ad Harrenhal a Re Robb, con la notizia della morte di suo nonno materno e della caduta di Grande Inverno bruciata dagli uomini di Theon e di quest’ultimo non si ha più nessuna notizia. Qui, alla fortezza segnata da una maledizione, oltre al Re del Nord troviamo anche sua madre, una donna disperata che in un attimo vede morire suo padre e immagina che anche i suoi due bambini siano morti per mano degli uomini di ferro: personalmente non amo Catelyn, ma devo ammettere che la sua trasposizione televisiva è molto più sopportabile e umana di quella cartacea e ho apprezzato molto il dialogo avuto con Talisa, la moglie di Robb.
Traspare il suo animo di madre, il suo odio mai sopito per Jon Snow ma allo stesso tempo vengono alla luce anche i suoi sensi di colpa da donna timorata degli Dei che crede che le sventure della sua famiglia siano causate dal suo voto mai rispettato. Nonostante abbia trovato Lady Stark veramente toccante e commovente lo stesso non posso dire di suo figlio e rispettiva consorte: le sequenze di Robb le ho trovate abbastanza insipide ma necessarie per mostrare il passaggio del castello in mano a Roose Bolton, Lord di Forte Terrore, mentre tutto il resto degli Stark si dirige a Delta delle Acque per celebrare il funerale di Lord Tully.
Ma a Delta delle Acque, sperando di trovare la protezione di suo nonno, è diretta anche Arya Stark, che finalmente ritroviamo, accompagnata da Gendry e Frittella; tutti e tre si imbatteranno in Thoros di Myr e la Fratellanza senza vessilli. La fratellanza l’avevamo già sentita nominare durante la stagione precedente, infatti il popolino veniva brutalmente interrogato per sapere dove si nascondessero questi fuorilegge ma nessuno sembrava saperne niente, e invece finalmente li abbiamo incontrati.
Thoros di Myr è scanzonato ma sveglio, sinceramente è proprio come lo immaginavo, e in pochi minuti si è capito grossomodo che tipo di personaggio abbiamo davanti: senza Lord né padroni difende insieme ai suoi confratelli il popolo dalle ingiustizie ma al contempo è un allegro compagnone che sa farsi due risate bevendo birra nelle locande. Abbiamo avuto pochi minuti da passare con Arya e la Fratellanza ma oltre all’entrata plateale di Thoros e Anguy  ritroviamo anche un uomo di nostra conoscenza preso in ostaggio dai fuorilegge: il Mastino. Purtroppo il “piccolo” Clegane riconosce “The Stark Bitch” e il tempo alla locanda si è congelato, l’aria si è divenuta rarefatta e Arya ha perso qualche battito del cuore e anche noi. Di tutti i gruppi di persone che la trama è costretta a seguire ho trovato queste sequenze appena descritte le più belle e le più emozionanti, la povera bambina non ha un attimo di tranquillità, riesce sempre a finire dalla padella alla brace in un vortice senza fine, le persone attorno a lei sono interessanti, se prima aveva a che fare con Jaqen il misterioso uomo del continente orientale adesso si trova contesa tra un gruppo di fuorilegge e il cane di Joffrey.
Rimanendo sempre in tema di new entry, ritroviamo Bran e Rickon nel selvaggio Nord, e i due si imbatteranno nei fratelli Reed (Jojen e Meera); questo però non è un incontro casuale, infatti Jojen ha la “vista” come Bran e avendo fatto un sogno su di lui e sul suo corvo a tre occhi si è messo a cercarlo. Bran continua a fare i suoi sogni, e durante la prima scena lo ritroviamo unito in sogno a Robb e Jon, emulando la sequenza in cui li conosciamo per la prima volta, ma la cosa ancora più suggestiva è stata la voce di Ned proveniente dal passato ormai scomparso.
Tanto tempo è trascorsco dai giorni felici a Grande Inverno, abbiamo visto Ned morire, i due giovani fratellastri separarsi e prendersi della responsabilità e Bran, così come le sue due sorelle, è cresciuto troppo in fretta e ha scoperto una nuova parte di se stesso che non padroneggia ma che il giovane Jojen sembra conoscere. I fratelli abbiamo avuto poco modo di conoscerli e tra l’altro vengono introdotti in maniera totalmente differente dal libro, mossa azzardata ma riuscita; si prospetta un bel viaggio verso la Barriera, sperando di conoscere un po’ meglio i due misteriosi fratelli e di sapere di più sul corvo a tre occhi. Parlando di persone che viaggiano in segreto, nelle Terre de fiumi ritroviamo l’ improbabile duo composto da Brienne e Jamie: quei due hanno una chimica pazzesca, c’è un “botta e risposta” continuo e divertentissimo, Jamie non sta zitto un secondo mentre Brienne ha la pazienza di una statua, e insieme sembrano una coppia uscita da uno spettacolo di Cabaret. Tra l’altro, di tutti gli insulti rivolti al defunto Renly durante questa puntata quello di Jamie vince il premio per la ricercatezza ma certamente non quello per la finezza. Purtroppo anche loro si imbatteranno nel nemico, in questo caso nei Bolton e dovranno fare una deviazione sul percorso, non prima di aver fatto un bel combattimento dove dimostrano entrambi di avere una destrezza con la spada quasi alla pari.
Per il momento i due, fuggiti dall’accampamento di Robb non sono sicuramente sulla strada per raggiungere Approdo del Re, ma nella capitale dei sette regni troviamo Lady Sansa che fa la conoscenza della nonna di Margaery, una signora molto astuta e senza peli sulla lingua. Stanno dipingendo i Tyrell saggi e astuti, nonostante la futura consorte di Joffrey sembri una rosellina di campo capiamo che è, insieme ai componenti della sua famiglia, una brava manipolatrice che sa come trattare Joffrey e il popolo. Cersei questo l’ha capito e l’astio nei confronti della giovane Margaery è palpabile: la scena più bella sicuramente è stata quella che vedeva presente Lady Oleanna mentre tira fuori le parole di bocca a Sansa a forza; Sophie Turner è stata molto brava in questa scena, finalmente compaiono i sentimenti della giovane Stark, l’odio che prova nei confronti di quel mostro, ma subito li reprime tornando ad essere la giovane Lady ubbidiente. Non posso dire che le carte sono state messe in tavola perché a corte passa sempre tutto sottobanco, è un sotterfugio continuo e intricatissimo ma noi spettatori possiamo vedere le cose da più punti di vista e non vediamo l’ora di sapere come i Tyrell e i Lannister conviveranno.
Sempre ad approdo del re abbiamo Tyrion e Shae: io trovo che Tyrion sia uno dei personaggi più belli della saga, ma la sequenza con Shae è stata tirata troppo per le lunghe, oserei quasi dire che è stata messa lì solo per avere sullo schermo questo straordinario personaggio. Ammetto che avrei preferito che i minuti quasi sprecati a vedere Tyrion e “l’ancella” di Sansa battibeccare come una coppietta di adolescenti fossero stati impiegati in maniera diversa, magari facendoci conoscere di più i personaggi nuovi. Ma quella di Tyrion non è stata l’unica scena che avrei tagliato di netto, a questa avrei aggiunto quella che vedeva Jon Snow e Mance Ryder. Dialogo tra i due praticamente inutile; personalmente preferirei vedere per ore ciò che accade al di la della Barriera che non al di la del mare stretto, questo è indubbio, ma purché le scene abbiano un senso logico oltre a quello di ricordarci che certi personaggi esistono. L’unica sequenza che salvo è quella in cui appare Orell e ci viene spiegato cos’è un metamorfo. Sempre al di la della Barriera ci sono i confratelli di Jon, altra scena quasi senza senso: nel libro siamo partecipi dei pensieri di Samwell Tarly, entriamo nella sua testa e anche una marcia senza fine sotto la tormenta è interessante, ma vista così non ha significato, anzi traspare solo erroneamente la codardia di Sam, infatti il povero Tarly in questo due puntate è passato sempre per lo sprovveduto e per l’inutile ragazzo cosa che invece così non è.
Ultima persona da analizzare, che nelle premiere non avevamo visto, è Theon prigioniero di un personaggio misterioso: viene torturato in una maniera barbara e indegna e gli viene chiesto in continuazione perché abbia preso Grande inverno. Trovo che Alfie Allen sia un mostro di bravura e in questa puntata l’ha dimostrato alla perfezione come già altre volte ha fatto nelle puntate passate. Ma tornando alla sua misera situazione, alla fine forse c’è una speranza. Infatti un misterioso ragazzo di stalla (Iwan Rheon Aka Simon di Misfits) gli si avvicina e gli rivela di essere stato mandato da Yara (o Asha che dir si voglia). Altro non sappiamo, i (pochi) fan di Theon sperano che riesca a scappare tramite il suo aiuto, e invece il più del pubblico spera che muoia tra atroci dolori, ma per saperne di più dovremmo aspettare e andare avanti per vedere cosa succederà all’erede delle isole di ferro.

 

PRO:

  • I Tyrell sempre più intriganti.
  • Arya e la fratellanza. Thoros è un gran bel personaggio.
  • La performance di Alfie Allen.
  • I fratelli Reed.
  • Brienne e Jamie meravigliosi. Throne of cocks.
CONTRO:
  • Alcune scene si potevano evitare per far spazio ad altri personaggi.
  • Robb insipido.

 

Così siamo già alla seconda puntata, a conti fatti trovo che dieci episodi per stagione siano troppo pochi soprattutto per il fatto che i personaggi sono veramente tanti, sempre di più, e le fila da tenere potrebbero perdersi o si potrebbe rischiare di lasciare poco chiari alcuni caratteri, cosa che fino ad ora per fortuna non è successa. Questo episodio si può considerare come una seconda introduzione, orami le fondamenta ci sono tutte e siamo pronti per vedere come andrà avanti la guerra, così chiamata, dei cinque re.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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