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Revolution 1×14 – The Night The Lights Went Out In GeorgiaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Le scampagnate fuori porta fanno bene a tutti, non lo dico solo perchè è periodo di gite nei parchi o pic nic tra amici in questo ponte primaverile ma anche perchè uscire finalmente dalla Repubblica di Monroe ha portato una ventata d’aria fresca allo show. Diciamocelo chiaro e tondo: da un po’ di tempo a questa parte la serie è riuscita a peggiorarsi
costantemente e la diatriba ed il vittimismo tra e dei personaggi non fa che nuocere gravemente alla salute del telefilm. Kripke avrà pensato che una gita fuori porta, tipo in Georgia, avrebbe potuto far respirare un po’ di aria nuova e così è stato anche se, scontatamente, non sono mancati i soliti errori grossolani a cui ci hanno abituato.
Ma dov’è la Federazione della Georgia? Qui trovate una mappa degli States, vi serve per gridare allo scandalo circa il fatto che ci hanno messo 3 mesi ad arrivare a Philadelphia ed invece in mezza giornata sono ad Atlanta. Certo, è chiaro che c’è comunque una grossa discrepanza o un buco spazio-tempo che ha permesso a Miles, Charlie e Nora di fare 1276 km in così poco tempo ma d’altronde le esigenze di copione richiedevano questo tipo di gaffe. Altra “dimenticanza” degli autori riguarda la caccia all’uomo per la ricerca della bomba nucleare. Si dice in giro che un’esplosione atomica abbia un raggio di almeno 10 km con conseguente diametro di 20 km e pertanto più che sufficiente per radere al suo il centro di una città grande come Atlanta. La domanda che sorge spontanea è quindi la seguente: qual’è la logicità nel spostare la bomba nucleare dove ci sono più persone se tanto verrebbero ammazzate lo stesso o dall’esplosione o dalle conseguenti radiazioni? Epic fail e niente scuse.
Dopo il doveroso excursus sulle mancanze degli sceneggiatori nell’episodio ora possiamo finalmente concentrarci sulla puntata in sè. Come dicevo all’inizio il cambio di location ha creato un po’ di freschezza e soprattutto ha mostrato che il mondo non è solo la Repubblica di Monroe ma che anzi le cose al di fuori dei confini sono ben diverse, almeno in Georgia. Monroe, sempre più solo e in preda a crisi di nervi, ora che ha l’elettricità ritiene di essere potenzialmente imbattibile e francamente lo è ma per dimostrarlo ha bisogno di piegare sotto il suo dominio la potente e ricca Federazione della Georgia. Lo chiede per piacere? No. Manda una delegazione per richiedere l’annessione? No. Fa del terrorismo e piazza una bomba nucleare nella capitale dello stato chiaramente. A prescindere dal fine che giustifica i mezzi, non si può non apprezzare la scelta degli autori che provano a movimentare un po’ le cose dando una sterzata all’andamento della serie. Insomma Monroe è il rospo più grosso di tutto lo stagno, ma al di fuori di esso è ancora il più grosso? Fondamentalmente è questa la domanda che ci si pone e la risposta arriverà nelle prossime puntate e nella prossima stagione visto che la NBC, incurante dei rating e dell’audience sempre più in picchiata, ha rinnovato la serie per una seconda stagione. God help us.
Di per sè la puntata è totalmente godibile, la trama è buona e la contrapposizione tra il passato ed il presente di Miles serve a delineare ancora di più il tipo di persona che era è. Rimangono ovviamente i difetti elencati sopra e le facce da sberle di Nora e del ciccione di Google però tutto sommato è un episodio meno peggio del solito ma ne manca ancora per essere buono.
PRO:

  • Confronto con una realtà diversa e diversi stili di vita
  • Il potenziale per un’ottima trama
  • Miles ed il confronto tra passato e presente
CONTRO:
  • Utilità di Nora e Fat Google: nessuna.
  • Ennesimo personaggio interessante bruciato nell’arco di 40 minuti
  • Spostiamo la bomba nucleare, ha molto senso
  • Niente Giancarlo Esposito
  • Philadelphia-Atlanta: 1276 km in mezza giornata a piedi.

E’ da constatare che gli autori si stanno mettendo d’impegno per risollevare le sorti di questo telefilm, certo per farlo si scavano le fosse con le loro stesse mani ma è apprezzabile lo sforzo. Vediamo fra quanto riusciranno a distruggere tutto.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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