);

Game Of Thrones 3×06 – The ClimbTEMPO DI LETTURA 6 min

/
()
La scalata, di qualunque tipo essa sia, è impietosa; basta un colpo di vento, un piede messo male, la persona sovrastante che taglia la corda e si cade giù. La scalata non dà seconde possibilità e come nel gioco del trono o si vince o si muore.
Finalmente vediamo i bruti scalare la Barriera e durante questa pericolosa arrampicata Jon Snow e la sua ormai donna Ygritte rischiano di cadere giù a causa anche del mutaforma Orell: vediamo poco, come sempre del resto, di quel che accade al di là della Barriera e abbiamo purtroppo poco tempo per capire che succede nella testa e nel cuore del Bastardo di Ned Stark. La bruta baciata dal fuoco capisce che lui non ha mai smesso di essere un Guardiano della notte ma spera che perlomeno, se non è fedele a Mance, lo sia a lei, Tormund sembra aver preso sotto l’ala protettiva il ragazzo cosa che invece non ha fatto Orell che continua a lanciare sguardi torvi all’ex corvo; la vista dalla cima della Barriera è da mozzare il fiato, la carrellata all’indietro che si allontana dai corpi avvinghiati di Jon e Ygritte per permettere anche a noi di godere del panorama è sensazionale. Nonostante ciò, sono costretta a ripetere che le parti che vedono protagonista Jon Snow sono molto poco dense e i personaggi nuovi non sono caratterizzati a dovere.
Dall’estremo Nord arriviamo ad Approdo del Re il posto per eccellenza dove le persone tentano l’arrampicata sociale, scalata ben più infida della magica Barriera e molto più pericolosa. Spendiamo due parole su Rose che dai postriboli di Grande Inverno è finita ad aiutare uno degli uomini più pericolosi della Capitale: forse Ditocorto non avrà la corona in testa ma come disse una volta “la conoscenza è potere” e lui e Varys di conoscenza ne hanno veramente da vendere. Purtroppo la (poco) scaltra ragazza decide di salire più in alto, spifferando i piani di Lord Baelish al Ragno Tessitore e finirà per fare una brutta, orrenda fine. Morte fine a sè stessa anche perché il suo personaggio ha avuto anche troppo spazio, ma la sua morte è stata un monito per noi spettatori, un segnale per ricordarci quanto in realtà spietato, senza cuore e pazzo sia Re Joffrey; probabilmente negli ultimi episodi, soprattutto al fianco di Margaery l’avevamo visto troppo umano in preda a sentimenti come “l’insicurezza” ma finalmente qui capiamo o meglio ricordiamo la sua vera natura, natura che in fondo teme anche la sua stessa madre.
Rimanendo in tema di Rose e Leoni vediamo finalmente un confronto tra Tywin e Lady Olenna due personalità di ferro, si stuzzicano e discutono, ognuno butta sul tavolo le proprie ragioni cercando di farle prevalere su quelle dell’altro, lei è sagace e pungente, non a caso la chiamano la Regina di Spine e lui è duro e inamovibile come le rocce di Castel Granito. Questa sequenza è decisamente la più bella di tutta la puntata, ma rimaniamo sempre in tema Lannister: i due fratelli rimasti nella capitale sono a dir poco furiosi di dover convolare a nozze con gli ignari, a loro volta promessi sposi, Sansa e Loras. Un bel quadrilatero di infelicità, un bell’intrigo tirato avanti dai due capifamiglia e quando tutto ciò verrà alla luce ci sarà sicuramente da divertirsi.
Altre casata altro matrimonio, Robb ha tradito la fiducia di Lord Frey e per tenere i suoi alfieri fedeli deve acconsentire al matrimonio tra lo zio Edmure e Roslin Frey; non amo particolarmente come stanno dipingendo Lord Tully, un capriccioso e stupido ragazzino, immagine che si distacca un po’ da quella letteraria ma non in modo positivo. In realtà quasi tutte le scene a Delta delle Acque, quasi come quelle alla Barriera, sono abbastanza sterili e non lasciano spazio alla caratterizzazione dei personaggi, riducendoli a stupide macchietta di loro stessi. Per fortuna non troviamo lo stesso problema con gli altri nuovi personaggi introdotti, anzi si sono egregiamente inseriti e abbiamo imparato a conoscerli molto bene, quasi come quelli che ormai ci portiamo dietro da tre stagioni.
A proposito di personaggi nuovi, abbiamo un volto ma ancora non abbiamo un nome per il torturatore di Theon; tortura psicologica e fisica al limite della follia e un orribile gioco d’indovinelli. Questa coppia di attori buca lo schermo, Alfie Allen come ho già detto è terribilmente bravo, e Iwan Rheon ha una mimica facciale da psicopatico perfetto. Sappiamo ancora poco o nulla del perché il povero Theon si trovi sulla croce di Sant’Andrea sotto la prigionia di un pazzo sadico, sappiamo solo che la sua scalata verso la gloria è finita con una caduta orribile.
Sempre nel Nord ci sono due gruppi di persone che scappano verso la Barriera venendo però da lati opposti: sto parlano di Sam, Gilly e figlio e di Bran, Rickon e affiliati vari; scene guardabili ma di cui onestamente avrei fatto anche a meno, non accade nulla, se non una visione di Jojen nella quale vede Jon Snow dalla parte sbagliata della Barriera, niente di nuovo insomma.
Stesso risultato per le scene di Brienne, Jamie e Lord Bolton, chiacchierate fini a loro stesse.
Torniamo invece nelle terre dei fiumi, dove la trama si distacca nettamente dal libro facendo incontrare i due servitori del Dio della Luce, un azzardo perfettamente riuscito e intrigante. Saluto in Alto Valyriano tra Thoros e Melisandre e la faccia stupita di tutto il resto della Fratellanza. Il sacerdote e la sacerdotessa provengono dalle stesse terre, credono nello stesso dio e sono due facce della stessa medaglia: entrambi fedeli e devoti al Signore della Luce e al Lord che hanno scelto di servire ma nettamente diverso il loro modo di rapportarsi con tutto ciò. Melisandre è austera, credente da sempre, impeccabile e irreprensibile mentre Thoros è scanzonato, ubriacone e ha creduto al suo Dio solamente nel momento in cui Beric ha riaperto gli occhi tornando dalla morte, cosa che sappiamo per sua stessa e toccante ammissione.
Oltre al confronto tra i due, e oltre al sano stupore di Melisandre di fronte all’uomo tornato sei volte dalla morte (il quale tra l’altro dichiara spietatamente di non aver trovato nulla oltre le tenebre) succede un altro fatto importante: la Donna Rossa paga per portare via con sé Gendry, che ricordo essere il figlio bastardo del defunto Re Robert, quindi se vogliamo è una sorta di nipote di Stannis, e Arya ne rimane sconvolta, inveendo contro i due Sacerdoti e contro Beric. La povera Stark è sola, circondata da persone che, secondo lei, agiscono solo per denaro e oltre tutto riceverà una sottospecie di profezia di morte dalla Sacerdotessa. Brividi.

 

PRO:

  • Lady Olenna vs Tywin Lannister.
  • La tortura di Theon.
  • L’incontro tra Thoros, Melisandre e Beric.
  • La terribile uccisione di Ros per mano di Joffrey.
CONTRO:
  • Troppo poco spazio alle scene con Jon Snow.
  • Sequenze a Delta delle Acque abbastanza sterili.

 

Questa terza stagione si sta rivelando senza dubbio la migliore, questo episodio è stato un po’ altalenante, abbiamo visto scene strabilianti e scene passabili, ma merita sicuramente più della sufficienza grazie alla forza di certe situazioni e di certi attori che insieme fanno scintille.

 

VOTO EMMY

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

2 Comments

Rispondi

Precedente

Revenge 2×20 – Engagement

Prossima

How I Met Your Mother 8×23 – Something Old

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.