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Supernatural 8×21 – The Great EscapistTEMPO DI LETTURA 3 min

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È dalla fine della 5° stagione che in un modo o nell’altro Supernatural cerca di ripristinare quell’atmosfera magica ed indimenticabile degli episodi pre-scontro con Lucifero. Parlo riferendomi a quelle puntate dove per esempio si scopriva che dietro la facciata del Trickster si nascondeva l’arcangelo Gabriele o di quegli incontri dal sapore mistico in cui i due Winchester dovevano affrontare i quattro cavalieri dell’Apocalisse o Lucifero stesso. Quello è stato il punto massimo della serie e da allora non ci sono mai più tornati nemmeno lontanamente vicini a quelle vette di spettacolarità. “The Great Escapist” mira a quelle cime e, pur non riuscendo ad arrivare lì, comunque è da apprezzare per lo sforzo fatto presentandoci Metatron, lo scriba di Dio.
La situazione è quanto mai drammatica: Kevin si trova in una specie di The Truman Show architettato ad hoc da Crowley, Castiel è in perenne fuga braccato dagli angeli di Naomi, la salute di Sam continua a peggiorare e Dean non può chiedere aiuto a nessuno oltre che impossibilitato nel proseguire le ricerche di Kevin e della 3° prova. Ci vuole una svolta e quella svolta arriva proprio nel momento del bisogno in un inquietantissimo motel del Colorado gestito da un indiano nativo americano muto che funge da oste per Metatron. Ma come ci siamo arrivati in un motel indiano in Colorado? Merito di un simbolo che Sam ricorda da Stanford. Grasse risate. Davvero grasse. Dopo tutto questo tempo viene ancora tirato in ballo il periodo passato all’università da parte di Sam e per giunta questo, in stato pietoso, si ricorda di un simbolo visto 8 o più anni fa ad una lezione. Non so voi ma io non mi ricordo neanche cosa ho mangiato ieri a pranzo, figuriamoci un simbolo di 8 anni fa… Piccolezza su cui passeremo oltre perchè il resto dell’episodio è praticamente perfetto.
Alla caduta di Sam nello stato comatoso corrisponde una sempre più grande dimostrazione di amore fraterno, cosa da non sottovalutare dopo le varie bugie ed i vari problemi e litigi avuti fino a qui. Dean si preoccupa per il suo fratellino ma non c’è nulla che possa fare se non trovare la fonte dei suoi problemi: Metatron. L’incontro con l’angelo non è proprio come lo si immagina ma è di grande effetto ed in puro stile Supernatural dove chissene che sei un dio, un angelo, il demonio o la Morte, ti prendiamo a parole e a coltellate lo stesso come se fossi un comune son of a bitch. I Winchester perpetrano questo stile e cazziano alla grande lo scriba che per svariati millenni ha infilato la testa sotto la sabbia come uno struzzo restando fuori dal giro di quelli che contano e “perdendosi” le varie vicessitudini tipo Lucifero, Castiel in God Mode, Leviatani o Crowley alla ricerca delle tavole. La lavata di capo funziona ed in 30 secondi abbiamo Kevin al sicuro, Crowley agonizzante per terra e scopriamo finalmente la 3° ed ultima prova per chiudere i cancelli dell’inferno: “heal a demon”. Sti cazzi.
Un puntatone che smuove decisamente le acque e tira un’accellerata da paura verso il season finale alle porte. Dire che sono entusiasta sarebbe riduttivo perchè, come se non fosse già sufficiente, finalmente Castiel ritorna come un figliol prodigo (mezzo morente) dai fratelli rinsavito(?) ancora una volta. Insomma le carte per far bene ci sono tutte e soprattutto non c’è Sera Gamble a compiere disastri ed perpetrare omicidi, l’episodio è stato decisamente ben curato e ha preparato la tavola per la resa dei conti, fa davvero piacere vedere episodi così, magari ce ne fossero più spesso…

 

PRO:

  • Sceneggiatura di Ben Edlund, e si vede…
  • Interpretazione di Jared Padalecki sopra le righe e soprattutto sopra le ultime puntate
  • Amore fraterno sempre al primo posto
  • Crowley regista del The Truman Kevin Show
  • Incontro con Metatron
  • Castiel di nuovo tra i ranghi dei “buoni”
CONTRO:
  • Sam si ricorda del simbolo di Metatron dai tempi di Stanford. Seriously?

 

Faccio fatica a trovare dei difetti quando Carver e soci si impegnano così tanto. Magari lo avessero fatto per tutta la stagione…

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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