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Wilfred 3×01 – 3×02 – Uncertainty – ComfortTEMPO DI LETTURA 3 min

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“The mistake is thinking that there can be an antidote to the uncertainty.
David Levithan

“Cure sometimes, treat often, comfort always.
Ippocrate

Quale miglior modo di dare il bentornato a Wilfred se non con una doppia recensione? FX ha programmato due serate con una doppia razione di Wilfred, una settimana di pausa perchè in concomitanza con le celebrazioni del 4 Luglio, e poi la prosecuzione dei restanti episodi una volta alla settimana seguendo i soliti canoni seriali. Ecco quindi spiegato il perchè della doppia recensione.
Avevamo lasciato Ryan in “Secrets” in uno stato emozionale difficile da decifrare ma definirlo in piena crisi esistenziale potrebbe rendere bene l’idea. Una foto inequivocabile raffigurante lui da piccolo con un disegno in cui compariva Wilfred lo aveva gettato in uno stato di shock facendo crollare il castello di piccole certezze su cui aveva(mo) costruito l’identità di Wilfred. E poi? Two weeks later ci ritroviamo al punto di partenza con l’unica certezza che “le risposte arriveranno col tempo e per ora dobbiamo accontentarci di vivere nell’incertezza”. Insomma più chiari di così gli sceneggiatori non potevano esserlo…

Fatto il punto della situazione e messo d’acconto l’incertezza che ci accompagnerà per il resto della stagione come minimo, non si può non apprezzare il solito tran tran di frasi al vetriolo e situazioni al limite dell’assurdo che sfociano quasi sempre in danni collaterali per Ryan. In tal senso la conoscenza del clone di Wilfred, ovvero di Lord Charles Beevwelt II di Shropshire altresì noto agli amici come Stinky/Puzzone, è una variante eccezionale che ci porta ad assistere ad una versione canina de “Il Ricco Ed Il Povero” farcita da orge con giraffe e tanta cocaina da tirare.
Le battute taglienti di Wilfred sono sempre eccezionali perchè frasi come “ho invitato solo gli amici più stretti” dette al matrimonio con Bear o le varie similitudini sui ladri/Trinità non possono lasciare senza almeno un sorriso sul volto. Quest’ironia può non essere apprezzata da tutti, ed in questo senso ci sta anche visto il prodotto seriale, però per chi è aperto al non “politically correct” Wilfred si erge a capostipite di un gruppo rivoluzionario che ha nell’offesa gratuita e nelle menzogne il mezzo per compiere una rivoluzione. Un Jason Gann in splendida forma che impartisce il battesimo nel w.c. di casa Newman non può non essere visto come un gesto rivoluzionario e al contempo non può essere apprezzato da chi ha sempre vissuto a pane e Dawson’s Creek. Insomma o si guarda Wilfred aspettandosi una certa dissacrante libertà d’opinione o è anche inutile guardarlo.
C’è però una cosa che limita la serie, ovvero la sua continua e costante discontinuità. Nel giro di due episodi ci si è già dimenticati di Amanda, di fare domande sull’identità di Wilfred ma invece non ci si è dimenticati della cotta di Ryan per Jenna, cotta di cui tutti noi abbiamo le palle piene dopo 2 stagioni ed un matrimonio. Forse sarebbe il caso di approfondire altri temi e cominciare ad elargire qualche risposta anche in merito al famigerato e sconosciuto padre di Ryan invece che focalizzare l’attenzione sempre sulle solite questioni che comunque rimangono sempre irrisolte. Alla terza stagione il compito di smentirmi…

PRO:

  • Party a base di coca, sesso a tre con giraffe e un clone
  • Il clone di Wilfred
  • E’ sempre bello constatare come gli autori continuino a giocare sul filo del rasoio con le certezze nostre e di Ryan in un dare e togliere continuo in cui alla fine la vera essenza di Wilfred rimane ancora celata nel mistero.
  • Anna Frank e la storia raccontata da Wilfred: geniale!
  • Wilfred e i botti
  • “There’s only one way to set all this: rape fight”
CONTRO:
  • Ancora Jenna-Ryan? Ancora???
  • Ricerca della vera identità di Wilfred iniziata e poi terminata come al solito
  • Stessi temi trattati per la milionesima volta

Wilfred ci mancava e siamo contenti di quello che abbiamo visto nonostante si ripropongano sempre le solite domande e alcune tipiche situazioni. Alla fine noi lo amiamo così com’è anche se non disdegneremmo qualche risposta. Pilot molto ben fatto e curato mentre “Comfort” perde un po’ di smalto soprattutto per aver riportato in auge la “sisperavasparitapersempre” cotta per Jenna.

VOTO EMMY 3×01


VOTO EMMY 3×02

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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