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True Blood 6×04 – At LastTEMPO DI LETTURA 3 min

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Non è un mistero che negli ultimi anni “True Blood” abbia notevolmente abbassato lo standard della serie, proponendoci un polpettone di vicende spesso dissociate l’una dall’altra e annoiandoci talvolta con storyline principali non proprio interessanti; questa stagione invece fin dalla prima puntata ha da subito mostrato ampi margini di miglioramento e “At Last” è fino a questo momento l’episodio più ricco e ben riuscito, merito sicuramente anche del nuovo showrunner Brian Buckner.
Avevamo già intuito che Ben avesse a che fare con Warlow ma la scoperta che l’uomo sia un ibrido tra vampiro e fata è molto meglio di quanto pensassimo: non solo si accelera la storyline di Sookie dandogli una sferzata ma il tutto funziona molto bene, rendendo interessante uno spunto che poteva diventare l’ennesima storia d’amore noiosa della protagonista.
Il piano di Warlow potrebbe essere speculare a quello di Bill, ovvero, preservare la specie: con Ben, attraverso Sookie, creare una stirpe di ibridi; con il sangue fatato salvare i vampiri dall’estinzione.
L’episodio ha una tematica principale che ricade su tutte le vicende raccontate: la paternità, la difesa della progenie, sia essa umana, fatata, ibrida o vampira. Tornando a Warlow, lo ringrazio personalmente perchè con la visione omo-erotica, abbiamo assistito al ritorno del Jason in grande spolvero degli inizi: impulsivo e divertentissimo.
Bill, dicevamo: padre di Jessica, profeta di Lilith, Dio in terra, rapisce le figlie fatate di Andy per studiarle e qui, oltre alla svelta risoluzione del finale della puntata precedente, abbiamo due sviluppi, entrambi di buon livello per il racconto. Il primo, si ricollega alla tematica dell’episodio, poiché dopo il rapimento e non solo, ci sarà uno scontro tra due padri, Bill e Andy, che vogliono appunto difendere i propri figli; il secondo riguarda Jessica che, volendo evitare un massacro alle ragazze sue coetanee, non riesce a trattenersi e nonostante le buone intenzioni cede alla tentazione, diventando veicolo di quello stesso male che voleva scongiurare, provando vergogna e senso di colpa.
Cosa accadrà dunque alla baby-vamp? E le fatine sono morte davvero? Che ripercussioni avrà la diatriba tra Compton e Bellefleur su Bon Temps e quindi sulla rivalità vampiri-umani?
Chi invece sta cercando un modo diverso per combattere la guerra, cambiandone le armi e giocandosela non sul piano della violenza e della vendetta ma su quello dell’amore e dell’umanità è Eric: capite le intenzioni veritiere di Willa di voler aiutare la sua stirpe, il vampiro decide di trasformarla, di condividerne il ruolo genitoriale con il Governatore e quindi l’affetto per la ragazza. Willa è simbolo si di diversità ma soprattutto di universalità: umani e vampiri sono differenti ma possono condividere sentimenti ed emozioni comuni. Non uno che soccombe all’altro ma una convivenza pacifica da tutte e due le parti.
Ora, sappiamo bene quanto Eric non sia avvezzo alla trasformazione facile e che per lui il compito di padre ha molta importanza: per Willa è un onore la sua nuova condizione e il vampiro dimostra di essere in parte tornato il “maschio alfa” degli inizi ma con consapevolezze nuove dovute al percorso fatto fino a questo momento.
A proposito di progenie e parentele, Pam e Nora vengono entrambe catturate dalla LAVTF: che la concretizzazione della visione di Bill abbia inizio?
Non ci sono parole invece per la sempre più noiosa storia di Sam, Alcide&Lupacchiotti, inutili e distaccati dalla trama principale.

PRO:

  • Coerenza delle
    storie e unica tematica che le collega l’una all’altra
  • Sookie:
    per la prima volta dopo tanto tempo, perfettamente nella parte
  • Eric, anche questa volta, “un passo avanti a tutti”
CONTRO:
  • Anche questa settimana il branco mannaro e Sam: mai possibile non si
    riesca a dare un guizzo a questa parte? E che Lafayette sia associato
    a questa inutilità?
  • Vogliamo Nonno Niall! Rutger Hauer è
    fantastico!

 

Episodio con avvenimenti e colpi di scena ottimi, ben sviluppato e con una tematica centrale interessante: se gli autori mantengono questa linea, “True Blood” tornerà ad essere nuovamente scoppiettante, regalandoci perle di assoluto divertimento condite da riflessioni importanti, tutto quello che abbiamo amato e che ancora amiamo di questa serie.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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