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Lo stile narrativo alla “caso del giorno” sembra ormai essere il modus operandi scelto da Vaughan per affrontare il problema della cupolona indistruttibile e questa è sia una buona notizia che una cattiva. E’ sicuramente una bad news perchè ridurre ad uno schema fisso le tematiche che derivano dalla presenza della cupola appiattisce e di molto
l’hype che si potrebbe e dovrebbe generare dalla puntata perchè ormai abbiamo capito tutti che ad ogni episodio c’è un fattore scatenante, uno sviluppo con relativo faccia a faccia tra abitanti della cupola sul problema della giornata, ed infine una soluzione che manda tutti a dormire pronti per affrontare un nuovo casino il giorno dopo. Lati positivi invece? Di sicuro è un buon metodo per mettere in evidenza tutte le possibili problematiche scaturite da questa cupola iindistruttibile ed inoltre permette un aapprofondimento della conoscenza dei vari personaggi senza trascurare nessuno, tuttavia questi aspetti non bastano a garantire un’adeguata tensione narrativa ma ormai la struttura è questa e dobbiamo farcene una ragione.
l’hype che si potrebbe e dovrebbe generare dalla puntata perchè ormai abbiamo capito tutti che ad ogni episodio c’è un fattore scatenante, uno sviluppo con relativo faccia a faccia tra abitanti della cupola sul problema della giornata, ed infine una soluzione che manda tutti a dormire pronti per affrontare un nuovo casino il giorno dopo. Lati positivi invece? Di sicuro è un buon metodo per mettere in evidenza tutte le possibili problematiche scaturite da questa cupola iindistruttibile ed inoltre permette un aapprofondimento della conoscenza dei vari personaggi senza trascurare nessuno, tuttavia questi aspetti non bastano a garantire un’adeguata tensione narrativa ma ormai la struttura è questa e dobbiamo farcene una ragione.
L’intera comunitá stavolta deve affrontare non un incendio, non un’epidemia ma addirittura l’equivalente delle MILF delle bombe: la Mother Of All Bombs. Scontatamente Barbie non poteva non ricoprire un ruolo chiave nella vicenda, cosi come tutti i vari Big Jim, Junior, DJ ecc. Non sappiamo assolutamente nulla di quello che accade fuori o è meglio dire che le nostre conoscenze sono le medesime degli abitanti di Chester’s Mill, fattore non di poco conto. Ad ogni modo anche non sapendo niente non fatichiamo ad immaginare un Obama sconsolato che non sa più che pesci pigliare e a che santi rivolgersi e l’ultima speranza si chiama MOAB. L’acronimo, che al di lá di quanto paventava l’ormai defunto Reverendo, non ha nulla a che fare con Dio ma anzi è un gergo prettamente militare, è l’emblema dell’ultima spiaggia per l’Obama della serie, un ultimo tentativo andato a vuoto che segna da un lato gioia per gli aabitanti della cupola che sono ancora vivi ma dall’altro un’inesorabile tristezza dovuta al fatto che sembra non ci sia alcun modo per eliminarla. Da notare poi che in occasione della MOAB si assiste ad un episodio di tenero bacio adolescenziale che passerebbe inosservato se i due piccioncini non avessero avuto dei precedenti durante i loro contatti fisici. Quindi qui mi sorge spontanea una domanda: e se fossero stati loro a salvare la cupola dalla bomba? Alle future puntate l’ardua sentenza…
CONTRO:
- MOAB completamente inutile
- Troppo minutaggio dedicato a personaggi inutili o comunque irrilevanti ai fini della puntata
“Blue On Blue” è l’esempio di come un procedurale possa regalare certe emozioni nonostante la trama gia in parte prefissata. Nessuno ovviamente ha mai creduto alla distruzione della cupola nel finale però la tensione narrativa c’era tutta e questo è quanto chiediamo, quindi pollice alto.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.