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Person Of Interest 3×09 – The CrossingTEMPO DI LETTURA 5 min

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I Guerrieri Della Notte è un celebre film del 1979 che parla dell’avventuroso viaggio di una banda di giovani newyorkesi che devono raggiungere Coney Island senza farsi prendere dai membri delle bande rivali, intenzionati ad ucciderli per un delitto che non hanno commesso. Perché dico questo? Perché “The Crossing” tratta proprio di questo, ovvero il viaggio di Reese e Carter (e Quinn al seguito) verso Manhattan, e più precisamente verso la sede dell’FBI, viaggio che devono compiere da ricercati, vista la taglia che l’HR ha messo sulla testa di Reese e che fa gola a tutti i malviventi (poliziotti e non) di New York. Con l’aiuto di Shaw e Fusco i tre riescono quantomeno ad entrare a Manhattan e a rifugiarsi in un obitorio a qualche isolato dal distretto dell’FBI, il tutto mentre Fusco si fa catturare ed il sempre presente agente Simmons fa di tutto per estorcergli la verità sulle informazioni in possesso della Carter.
E fino a qui la puntata procede spedita come non mai garantendosi una classificazione di 4 Emmy abbondanti che sono destinati a salire con l’avanzare del minutaggio. La situazione intricata in cui si trovano tutti è fin troppo complicata anche per Person Of Interest che però, con una maestria fuori dal normale, riesce a dare sempre il meglio di sè in occasioni come questa quando ci si trova a gestire personaggi e situazioni diametralmente opposte sia in termini fisici che logistici. Shaw deve scegliere se andare da Fusco o suo figlio, Reese e Carter sono bloccati nell’obitorio con Quinn mentre Finch si trova nel bel mezzo di un dilemma morale che vede soppesare sui due piatti della bilancia la libertà di Root con la vita di Reese. Nessun personaggio si trova emarginato o risente di un’attenzione inferiore agli altri in quanto tutti, nessuno escluso, sono funzionali al millimetro per l’episodio. In una commuoventissima scena in cui Fusco al telefono dice al figlio che sta per essere ammazzato di non preoccuparsi e che andrà tutto bene, pur sapendo che non è la verità, ci dimentichiamo come per magia della sua presenza limitiata in questa stagione perchè questi pensieri lasciano spazio allo strazio misto a gioia nel veder recitare così appassionatamente Kevin Chapman.
Oltre all’assolo di Fusco non possiamo non parlare della bellissima scena in cui i Carter e Reese si scambiano reciprocamente i loro segreti più nascosti e dove, con un enorme WTF, John bacia Joss mentre i nostri occhi increduli e sgranati cercano una spiegazione a quello che sta accadendo. Che trai due ci fosse un rapporto speciale lo si sapeva ma era stato etichettato sotto l’egida dell’amicizia, e mai etichetta fu più sbagliata. A confessare i suoi sentimenti repressi ci pensa un John Reese più che mai convinto delle sue azioni e del suo canto del cigno imminente. Joss, che di certo non disdegna una sana limonata, ricambia più con un affetto da compagna d’armi che come amante, ma d’altronde non c’è tempo per discutere di queste cose che la coppia è già scoppiata. Francamente il bacio mi ha preso molto alla sprovvista e come me anche Nolan stesso che in una recente intervista ha ammesso che non era stato inserito nella sceneggiatura dell’episodio ma è stato voluto e provato sul set da Caviezel e la Henson stessi che ritenevano più adeguata questa espressione d’amore per i loro characters. Può starci come no, dipende da come intendete voi il loro rapporto, personalmente mi piace pensare che si trattasse di un bacio amorevole ma casto.
Ad un paio di minuti alla fine dell’episodio è rimasto ancora qualcosa di inaspettato nel grilletto di questa “The Crossing”. Il telefono squilla,  arriva Simmons (si sempre lui) che spara a John, la Carter per provare a difenderlo spara a Simmons ma questi reagisce e la uccide. In questa magnifica sequenza finale, Carter muore tra le braccia di John, con sullo sfondo un Finch sconvolto ed un telefono che squilla imperterrito come a far da colonna sonora di un momento che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di vedere.. La telefonata era ovviamente della Machine stessa che tentava di avvisare Harold del prossimo numero: Joss Carter.
So che forse potrebbe essere eccessivo, ma personalmente non ricordo di aver mai visto un episodio migliore di questo. E non parlo solo all’interno di POI, ma in linea generale. L’episodio è semplicemente perfetto, un turbinio di emozioni che fa volare i 42 minuti. Adrenalina mista a commozione, anche con un pizzico di romanticismo. La scelta di far morire Carter è una scelta fortissima e coraggiosissima da parte degli autori, molti potevano immaginare la morte di Fusco (ci è andato vicino) ma dopo lo scorso episodio quella di Carter mi ha lasciato veramente senza parole. Raramente, per non dire mai, gli autori fanno fuori un personaggio per una propria scelta narrativa e non perchè costretti da forze di causa maggiore quali budget o per volontà di abbandonare lo show da parte dello stesso autore. In quest’ottica l’uccisione di Joss Carter va vista con un occhio diverso, di ammirazione e stupore per una scelta non obbligata ma che rende il tutto molto più traumatico, concreto e vero. La vita non sempre è perfetta, anzi molto spesso non lo è ed anche se il bene vince c’è sempre un prezzo da pagare.
Ora arriva la terza parte, nella quale verosimilmente Reese darà la caccia a Simmons per vendicarsi. Che dire, ci aspetta un altro buon episodio!

 

PRO:
  • Episodio diretto magistralmente dall’inizio alla fine
  • Sequenza finale che lascia senza fiato
  • Quinn finalmente in manette
  • Ogni volta che Fusco apre bocca ci scappa la risata
  • Il consolidarsi del rapporto Fusco-Shaw
CONTRO:
  • In un episodio del genere qualsiasi difetto vogliate trovare è “irrelevant”

 

Come commento finale volevo solo ringraziare gli autori e gli ideatori per aver creato una serie magnifica come Person of Interest. Veramente grazie di cuore.

 

VOTO EMMY

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