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American Horror Story: Coven 3×08 – The Sacred TakingTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo due settimane di pausa e di grande attesa per l’ottava puntata, American Horror Story torna con “The Sacred Taking” un episodio sicuramente migliore del precedente, ma che non è esente da difetti più o meno espliciti. La guerra tra streghe e negromanti, preannunciata nel corso delle puntate, sembra essere ormai alle porte e, mentre la Coven si è indebolita di un elemento, Queenie, Marie Laveau si dimostra più forte che mai e intenzionata a vincere una volta per tutte la guerra durata secoli. L’ira e la vendetta non si placano con la cattura di LaLaurie anzi, questa è solo l’antipasto che le fa assaporare il gusto della vittoria. Aspettavamo da tempo il confronto tra Laveau e LaLaurie dopo la liberazione di quest’ultima, unica pecca: gli è stato dedicato troppo poco tempo, anche la coppia Bassett / Bates fa scintille e non poteva essere diversamente. La bravura degli attori e delle attrici non basta però a rendere eccelso un episodio che, altrimenti, risulterebbe sfilacciato senza un perno al quale aggrapparsi.
La Congrega è debole, fragile e disunita: tutte le streghe sono impegnate a far fuori la Suprema con un rituale di spodestamento; tutte impegnate a litigare per prendere il suo posto. Vedere Fiona e la solitudine alla quale sembra essere condannata smuove i nostri sentimenti, da cinica e forte a debole fisicamente e fragile sentimentalmente, questa l’evoluzione della nostra Suprema, una evoluzione involuzione momentanea perché si sa, dopo aver toccato il fondo non si può far altro che risalire. Ed è proprio questo che farà, ritornerà al cinismo e alla volontà di scoprire chi sarà realmente the next Supreme per ucciderla e ritornare nel pieno delle sue forze.
Fiona è stato il personaggio meglio caratterizzato dell’intera stagione, gli altri si sono persi un po’ strada facendo, come ad esempio Kyle relegato alle scene di teen drama con le due streghette (pecca più volte sottolineata anche nelle precedenti recensioni). Tutto questo rientra nei difetti di cui si parlava sopra. Avere il giusto mix di gusti è sempre stata la carta vincente per American Horror Story, ma forse in questa nuova stagione hanno sbagliato leggermente le quantità distorcendo il sapore finale di una pietanza sempre apprezzata.
Dopo contrasti e dissapori, la Coven ricorda finalmente che c’è un nemico lì fuori e che molto probabilmente non è l’unico. Le minacce esterne ed interne diventano sempre più reali e i limiti del giusto e sbagliato sono in continuo cambiamento. Avevamo scoperto che il marito di Cordelia è un cacciatore di streghe, che sia tornato all’attacco usando quei proiettili d’argento che abbiamo intravisto? E poi come dimenticare LaLaurie, la cui assenza (come quella di Spalding) nel corso della puntata viene ricordata solo in termini di servitù? Delphine alla fine ritorna a casa e, cambiando un po’ il detto “occhio per occhio, dente per dente”, la legge del taglione è ancora vigente e attuale: “testa per testa”, questo è quanto viene messo in atto da streghe e negromanti.

 

PRO:

  • Coppia Basset / Bates
  • La fragilità di Fiona e il suo non-suicidio
  • Il Cliffhanger
CONTRO:
  • Scena no-sense del clistere improvvisato
  • Mancanza di un vero perno a cui aggrapparsi
  • Mix di sapori non adeguatamente dosati

 

Ci stiamo dirigendo verso la fine e gli spezzoni delle puntate orchestrati con innegabile maestria, non sono sufficienti a mostrarci quella trama avvincente che tutti aspettavamo. Sembra che manchi sempre qualcosa, soprattutto se paragoniamo Coven alle precedenti due stagioni. Vorrei concludere dicendo che scene no-sense ne abbiamo viste nei nostri numerosi anni di telefilm addicted, ma la scena del clistere improvvisato le supera tutte. Minuti inutili buttati così.

 

VOTO EMMY

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