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The Big Bang Theory 7×11 – The Cooper ExtractionTEMPO DI LETTURA 4 min

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Si rimane un po’ perplessi nel guardare “The Cooper Extraction”.
Lo guardo, rido un bel po’ di volte, noto il modo maldestro di assemblare le scene, i 20 minuti mi sembrano durare ore. Alla fine della fiera, però, in un insieme di episodi da recuperare, l’episodio settimanale di TBBT me lo conservo sempre per ultimo.
Comprendo tutte le critiche negative che si attribuiscono al recente TBBT, le condivido, ma continuo a guardarlo e a non sentirmi disturbato. Mi sono chiesto per un po’ di tempo come ciò potesse essere possibile. Alla fine sono arrivato, forse, ad un conclusione. I personaggi vennero così bene a suo tempo che tuttora ci si campa di rendita. Chi, quindi, cerca un filo nella trama, anzi una trama vera e propria, rimane inevitabilmente deluso. Paradossalmente condannerei più i (rari) cambiamenti radicali che ci sono stati durante le passate stagioni, piuttosto che lo stallo a cui si è adesso. Il paragone che balza all’occhio è abbastanza immediato. Mi piace pensare ad ogni show televisivo nella sua possibile corrispettiva forma narrativa. Alcuni ricalcano un linguaggio cinematografico (ad esempio Breaking Bad), altri hanno una struttura simile ad un romanzo (Lost), ci sono poi i “fumettoni” (The Walking Dead, Person Of Interest), ho individuato, infine, la striscia. Qualcuno si è mai aspettato avanzamenti nella trama dei Peanuts? Questo paragone è sicuramente un’arma a doppio taglio. Se da un lato può scagionare il “tempo sospeso” di The Big Bang Theory, dall’altro lo condanna ad un ruolo di secondo piano nella scena televisiva. Le strisce, per quanto possano essere valide, le leggiamo in momenti di svago, per farci due risate e senza nessuna pretesa drammatica. Questo è TBBT: uno show sospeso nel tempo, la comedy nel senso più arcaico del termine. E ora non tutte sono così, anzi forse nessuna. Tutte le più recenti e celebri sit-com hanno un preciso punto di partenza e un preciso punto di arrivo. Narrazione cinematografica, appunto.
Detto ciò (scusate il preambolo, ma ci tenevo ad esternare questa considerazione), l’episodio rappresenta una decisiva occasione mancata. Va apprezzato sicuramente il “cambio di tempo”, ma il “what if” proposto è un qualcosa di già visto. Oltretutto, in pieno stile TBBT, viene presentato con una superficialità abbastanza netta. Brevi scenette o poco più, significati nulli. Viene chiesto “come sarebbero state le nostre vite senza aver incontrato Sheldon?”, o meglio senza che Leonard abbia incontrato Sheldon. Eppure i cambiamenti sembrano veramente minimi e scemi. Ma non è neanche questo il punto. Non c’è niente di male nell’utilizzare una formula classica (il citato Frank Capra docet) a patto che non diventi una scusa per sfornare dei banalissimi sketch. Sembrerà che io stia sparando a zero sulla puntata e che potessi pretendere una qualche opera d’arte (io stesso ho appena negato di questa possibilità). A me la formula thebigbangtheory piace, è come questa formula viene presentata che mi disturba un po’. Volete sfruttare il lato comico degli attori/personaggi? Benissimo, sfruttateli al meglio, ma non fateli diventare cabarettisti. Sfruttate i brillanti dialoghi che sapete scrivere. Poi, personalmente, non mi importano le derive e le cosiddette “utilità” dei personaggi. E pensare che all’inizio dell’episodio ero convinto che ci sarebbe stato un approfondimento sulla famiglia di Sheldon, ma a quanto pare il minimalismo è mantenuto in tutto e per tutto. Non si può inserire più di un tema “importante” in uno show di 20 minuti e sperare in una buona riuscita. O meglio, si può, se il tutto è mosso velocemente ma sappiamo come TBBT si muova per ogni cosa a passo di lumaca (non necessariamente un difetto). Ricapitolando si inizia con Sheldon che sta per avere un nipotino(!), segue un frammentato “What if”, Amy scopre di essere nei pensieri del Dottor Cooper più di quanto lei stessa immaginasse. Va tutto bene, ma magari una cosa per episodio.
PRO:
  • L’intera scena in cui Bernadette vorrebbe approcciare Howard ma cambia idea.
  • Apprezzabile l’intenzione di non mettere Sheldon al centro delle scene. 
  • I “suoni” di Leonard quando vorrebbe chiedere di uscire a Penny.
  • Kaley Cuoco (così, tanto per gradire).
  • La faccia di Sheldon quando sale le scale con Penny fa ridere un sacco.
  • L’idea dello screen-saver.
  • Howard “Bates”.

CONTRO:

  • Frammentarietà e confusione in un solo episodio di 20 minuti. 
  • Ma perchè si divertono sempre ad ingrassare gli attori con quell’effetto schifoso?
  • Tante battute a vuoto. 

Lo so, i Pro sono tanti e i Contro pochi, però i primi sono scene mentre i secondi caratteristiche dell’intera puntata. Tanto per capirci. Sarebbe bastato poco di più per rendere questo episodio sufficiente e magari anche degno di essere ricordato. Niente, invece gli sceneggiatori si sono buttati in un piccolo vortice di superficialità e demenzialità. 

VOTO EMMY

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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