Non sono una grande fan della musica anni Ottanta ma ci sono dei classici, come la canzone di Bonnie Tyler che dà il titolo alla puntata, che non dovrebbero mai essere usati inutilmente, soprattutto per adescare lo spettatore un po’ nostalgico a cui piacerebbe ritrovare l’interesse per una serie che si avvicina sempre di più al
vuoto.
I buchi narrativi a cui stiamo assistendo da diversi episodi si fanno sempre più insistenti e l’unico modo per trovare qualcosa di positivo è non pensarci: ora, mi rendo conto che stiamo parlando di un teen drama e non pretendo niente di filosofico ma un minimo di coerenza, di linea generale, quella sì. Ad esempio: autori, se Bonnie è l’ancora, com’è possibile che non abbia percepito la non-morte di Katherine? Per quante volte ancora dobbiamo assistere al salvataggio in extremis di Jeremy? E al soggiogamento di Matt?
Katherine nel corpo di Elena regala qualche scena divertente ma nulla di sconvolgente: sappiamo che rivuole Stefan, che è disposta a fare qualunque cosa per questo e che è la solita egoista di sempre. Insomma, niente di nuovo dal fronte; Bonnie scova una nuova e noiosa strega, Caroline si rende ridicola per l’ennesima volta e stranamente Tyler, personaggio di cui non si sentiva la mancanza, ha
avuto un guizzo di perspicacia, capendo da Nadia che c’è qualcosa che
non va.
Chi riesce a dare movimento e una sferzata al desolante scenario? Damon e, inaspettatamente, Stefan.
Il maggiore dei Salvatore ha il cuore spezzato e in preda ad un totale eclissi del cuore (probabilmente eccolo il riferimento a cui aspiravano gli autori) è tornato a riaccendere il suo lato più oscuro, grazie anche alla presenza di Enzo: ucciso Aaron, i due decidono di eliminare anche il Dott. Wes, sparito da qualche puntata. Damon è uno dei personaggi che più è cresciuto in questi anni, che ha subito una bella evoluzione ma non può e non deve essere buono o meno in funzione del suo amore per Elena. Chiaramente questa è la spinta, la scintilla, ma deve distaccarsi dal fare la cosa giusta o sbagliata soltanto per lei: le scelte devono essere sue. Ora come ora il suo comportamento è ancora legato a questo circolo vizioso ma non escludo che se ne distacchi presto: il cliffhanger di fine episodio potrebbe essere un modo per farlo e anche per “resettare” la prima parte di stagione, decisamente deludente.
Di Stefan si può apprezzare la voglia di non abbandonare il fratello, di aiutarlo senza giudicarlo eccessivamente, cercando di capire veramente come si sente; il legame tra i due è una delle cose più interessanti di tutto lo show e spingere su questo tasto è sempre stata la scelta giusta e potrebbe esserlo ancora.
Come già espresso, sia da me che dalla mia collega nelle precedenti recensioni, si sente la mancanza di una trama orizzontale forte e di un personaggio carismatico che interpreti la nemesi contro cui combattere: tutto fa presagire che Maxfield ed i Viaggiatori siano i cattivoni di turno, non solo Damon, che subisce una serie di situazioni negative che lo portano a determinati atteggiamenti, o Katherine nel corpo della Gilbert.
Troppa confusione e poche idee interessanti, un mix davvero poco confortante: un paio di settimane di pausa e torneremo a Mystic Falls, intanto restiamo in attesa di una divina illuminazione che guidi gli autori verso qualcosa di buono.
PRO:
- Damon e Stefan, danno movimento alla puntata in modi diversi ma abbastanza efficaci
- Tyler, perspicace più di quanto avessimo mai visto
- Kaherine, schifatissima nel rianimare Jeremy
CONTRO:
- Buchi narrativi
- Mancanza di una storyline orizzontale interessante e di un “bad guy” degno di essere chiamato così
Nonostante questo episodio sia meglio di molti altri e abbia regalato momenti interessanti, questo non basta per un sei politico: la mediocrità in cui sta scivolando la serie è irritante, non si può puntare sul sorrisino ironico di Ian Somerhalder per sempre.
| The Devil Inside 5×12 | 2.36 milioni – 1.0 rating |
| Total Eclipse of The Heart 5×13 | 2.10 milioni – 0.9 rating |
VOTO EMMY
