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Men At Work 3×09 – 3×10 – Jude Awakening – Odd Milo OutTEMPO DI LETTURA 3 min

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Quando si parla di season finali non si può evitare di ripercorrere velocemente l’intera stagione per valutarla nel complesso. E’ una cosa spontanea che tutti gli spettatori fanno coscientemente magari subito dopo la visione della puntata o magari incoscientemente una volta passato qualche giorno,
bisogna prenderne atto. La stessa sorte spetta quindi anche a Men At Work che, pur risollevandosi con questa duplice conclusione, avverte una certa stanchezza rispetto alle altre due annate precedenti, cosa che infatti ha penalizzato in parte la stagione rendendola di fatto la meno effervescente delle tre andate in onda su TBS. Di per sè il problema non è tanto da ricercarsi nella mancanza di idee per lo show quanto piuttosto della difficoltà ad adattarle con i personaggi a disposizione. Parlo per esempio del Milo romanziere o del Neal ritornato nel mondo dei single, nuovi status quo sfruttati non pienamente a dovere e non con il giusto spirito. Occasioni sprecate in malo modo che potevano rappresentare un’interessante virata verso lidi più prosperi e che invece sono naufragati in un mare di mediocrità che ha lasciato per lo più indifferenti.

Quello che è veramente mancato a Men At Work è quello spirito che si respira tra amici a cui piace far cagnara, bere e provarci con le donne, tutto qui. “Jude Awakening” si distingue dalla massa riscoprendo il fascino perduto della volgarità maschile, quella schietta e brutale che tanto piace a noi uomini duri trasudanti di testosterone e che tanto bene si accosta alla sit-com. Non è un caso infatti se l’asticella di gradimento sale vertiginosamente guardando Milo e Gibbs che guardano il “ben di Dio” che Neal ha in mezzo alle gambe, così come non è un caso che le battute più riuscite siano quelle a sfondo sessuale tra Gibbs, Neal e la sua nuova proprietaria di casa.
L’unico a non aver risentito molto di questa generale stanchezza è Tyler invece che, al contrario di tutti gli altri, ha mosso dei seri passi in avanti verso la sua maturazione sia come uomo sia come protagonista dello show. La sua nuova relazione con Jude, che dopo “Odd Milo Out” è anche sua capa, incarna perfettamente quel bisogno di cambiamento che Breckin Meyer ha provato ad attuare più volte senza successo ma che qui invece gli riesce benissimo. Se l’introduzione di Jude in “Hi, Jude” aveva lasciato un po’ perplessi, ora invece se ne capisce il senso e soprattutto è utile per ripristinare lo status quo iniziale del gruppo tramite il ritorno di Milo al suo vecchio lavoro. La sua carriera da romanziere non ha mai funzionato nè per il personaggio nè per lo show, sarebbe stata intrigante e progressista se fosse stata completata con tutti i crismi del caso ma visto come sono andate le cose una bella passata di spugna è proprio quello che ci voleva. Un po’ come con il personaggio di Myron.
La speranza che Men At Work abbia imparato dai propri errori è quello che mi auguro perchè, nel caso ci fosse un’altra stagione uguale a questa, non credo che sarebbe utile a nessuno, anzi manderebbe lo show dritto dritto nella fossa che si stava scavando con le proprie mani. Meyer sei stato avvertito.

PRO:

  • Il pene gigante di Neal
  • Evoluzione di Tyler
  • Ritorno alla normale routine quotidiana per Milo ed alla volgarità in genere per la serie
    CONTRO:
    • Si è dovuti ricorrere all’evoluzione di un personaggio secondario come Jude per sistemare il casino fatto con Milo, peccato
    • Goffi tentativi di rendere simpatico Myron
    Con questa boccata d’ossigeno finale si spera che la serie abbia imparato dai propri errori e si rifugi nei vecchi modelli di comicità che tanto piacciono ai fan dello show ma che in questa stagione sono stati messi da parte per tentare (fallimentarmente) nuove strade.
    Suburban Gibbs 3×08 1.69 milioni – 0.7 rating
    Jude Awakening 3×09 1.31 milioni – 0.6 rating
    Odd Milo Out 3×10 0.89 milioni – 0.4 rating

    VOTO EMMY

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    Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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