);

The Vampire Diaries 5×18 – Resident EvilTEMPO DI LETTURA 3 min

/
()
L’episodio diretto da Paul Wesley, il nostro Stefan, si riduce ad una manciata di nonsense evidenti e riassume quello che purtoppo, fino ad ora, è la quinta stagione di The Vampire Diaries: una serie di situazioni senza un guizzo di originalità, che dimostrano la perdita di creatività da parte degli autori.
Nella puntata precedente i Viaggiatori, tramite un sacrificio, riuscivano a far passare la soglia dell’Altro Lato a Markos: scopriamo qui che il grande capo e nell’ordine, ultimo bad guy della stagione (bei tempi quando il cattivone era uno ed era veramente una carogna!), altri non è che colui che, nelle vesti di Universo, ha unito per secoli i doppelgangers. Non esiste alcuna profezia che destini Elena e Stefan a stare insieme: semplicemente avvicinandoli l’uno all’altro, per i Travellers sarebbe stato molto più semplici trovarli, così da usare il loro sangue per i propri scopi.
Insomma, più di cento episodi in cui ci è stato fatto credere in tutte le salse che la Gilbert e il minore dei Salvatore siano uniti dal fato e nel giro di un niente, così tanto per aggiungere fumo alla storia, ecco che tutto crolla. Come se non bastasse, assistiamo ad una serie di visioni, indotte sempre da Markos “il nasone”, in cui vediamo come sarebbe stata la vita perfetta di Elena e Stefan: noia. Sembrerebbe però che i due ragazzi abbiano finalmente messo un punto definitivo alla loro relazione: ammettono di essere importanti l’uno per l’altra, confermando la volontà di andare avanti con le proprie vite.
Attraverso la momentanea morte di Matt, vediamo che dall’Altro Lato sta accadendo qualcosa di terribile e che tutte le anime sono in pericolo: sorvolando sull’ennesima volta in cui vediamo Vicky, ci appare anche Kol. La domanda è: per quale motivo razionale? L’Originale, morto e sepolto, non ha niente di significativo da dire in questa circostanza, farlo tornare così, non ha senso.
Apprezzabile il modo in cui è rappresentato il “male” che sta tormentando The Other Side: risulta abbastanza credibile, nonostante il vento aspira-tutto, un po’ forzato.
Altri fatti in ordine sparso: Bonnie è in menata per Jeremy che non le risponde al cellulare ed è gelosa quando lo vede con Liv; Jeremy non è in grado nemmeno di giustificare la presenza della strega alla sua ragazza; Caroline ancora si fida di Tyler, che si dimostra il solito furbone ma gioca a fare l’opinionista sulle questioni di cuore; Damon, che adoro ma che purtroppo sta cadendo sempre più in una spirale di banalità, ancora non riesce a capire che deve essere se stesso e smetterla di voler diventare a tutti i costi chi non è, accettando una volta per tutte che Elena lo ama così, senza necessariamente volerlo cambiare. Chi, in tutto questo caos, merita il mio apprezzamento è Enzo: il suo sarcasmo è l’unica boccata di aria fresca in questa nebbia nebulosissima che è diventato lo show, anche se per certi versi ricorda un po’ Klaus (l’accento british, il suo stuzzicare Caroline…). Julie Plec, non rovinare anche lui!

PRO:

  • Il sarcasmo di Enzo 
  • Rappresentazione dell’Altro Lato
  • Enzo e Caroline, opinionisti sulle questioni di cuore
CONTRO:
  • Ennesimo cattivo della stagione, con, per il momento, pochissimo carisma
  • Inesistente profezia dei doppelgänger
  • L’insensata visione di Kol
  • Il vento aspira-tutto
  • Bonnie, Jeremy e la loro relazione

La pausa prima del rush finale non è servita a molto: il declino in cui si è impantanato lo show continua e le gioie rimaste durante la visione delle puntate sono troppo poche.
Rescue Me 5×17 1.73 milioni – 0.8 rating
Resident Evil 5×18 1.66 milioni – 0.7 rating
VOTO EMMY

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

Rispondi

Precedente

Grey’s Anatomy 10×20 – Go It Alone

Prossima

Californication 7×02 – Julia

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.