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Gracepoint 1×01 – Episode OneTEMPO DI LETTURA 4 min

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Gracepoint 1x01 - Episode One

Si può commettere solo un grande errore guardando “Episode One” e cioè confrontarlo ossessivamente con l’altro “Episode One“, quello del fratello maggiore britannico Broadchurch. I paragoni sorgono spontanei dalle nostre bocche, la “fame” di aspettative è sicuramente più grande di quanto i nostri occhi abbiano appena guardato e, se a questo aggiungiamo il fattore trama ed i personaggi praticamente identici, il tutto può portare a considerare Gracepoint come un clone a stelle e strisce dell’originale. Vero ma anche falso.
L’americanizzazione di Broadchurch è un atto che fa parte della risaputa tendenza made in U.S.A. di convertire ad hoc delle serie straniere per il proprio pubblico in modo da farlo sentire più “sicuro”, più “a casa”, più “a proprio agio” ed il tutto a discapito di quella componente preziosa che i più chiamano “originalità”. La tendenza del remake ha assunto spesso forme diverse passando dall’aggiunta di personaggi rilevanti (V, Shameless), al minimalista cambio di location (The Killing) fino ad arrivare alla strada intrapresa da Chris Chibnall che ha optato, almeno per il pilot, per una copiatura dettagliata della sua opera prima. Il detto “squadra che vince non si cambia” è stato letteralmente preso alla lettera dalla FOX che ha preso in blocco tutti gli elementi vincenti della serie di ITV trasportandoli sul set in Columbia Britannica per ricreare la magia. Con Chibnall nella cabina di comando e James Strong in quella di regia, mancava solo il casting di uno dei protagonisti per completare la pozione magica e all’appello ha risposto stranamente David Tennant.
Se già la presenza di David Tennant è un qualcosa che non aiuta la creazione di un commento univoco su Gracepoint perché accorpa involontariamente ricordi recenti ad altri passati, lo è ancora meno se lo si vede ripetere praticamente le stesse battute scena dopo scena in maniera quasi meccanica. Il rischio di recitare la stessa parte nel medesimo show ma con un cast diverso da un lato aiuta ad approfondire il personaggio in quanto già interpretato precedentemente, tuttavia dall’altro rende più facile il rischio di appiattire la performance che risente di una possibile “routine”. Qui in parte gli sguardi persi nel vuoto di Tennant assumono il significato corretto, altre volte invece si tramutano in una richiesta d’aiuto per un personaggio che appare alle volte spento ed abituato alle scene dove ricopre un ruolo di prim’ordine. Nel bene o nel male non si può fare lo stesso discorso per Anna Gunn perché ha avuto troppo poco tempo per entrare a suo agio nel ruolo e per questo rimandata ad un giudizio nei prossimi episodi perché per ora non convince appieno.
Guardare l'”Episode One” di Broadchurch o questo di Gracepoint è praticamente la stessa cosa, a cambiare sono solo i volti dei comprimari e questa è una frase che descrive perfettamente quanto visto e che permette, dopo un lungo preambolo, di argomentare quel “Vero ma anche falso” scritto ad inizio recensione. Presumibilmente chi ha visto questo pilot è anche stato spettatore dell’ottimo Broadchurch, ergo per questa tipologia di pubblico l’episodio è stato inguardabile per il semplice fatto che è una fotocopia dell’originale britannico. D’altro canto, per lo spettatore medio americano che ha solo sentito parlare di Broadchurch, questo pilot rappresenta un buon punto d’inizio con atmosfere molto particolari, una regia attenta ed un cast (almeno dei protagonisti: Anna Gunn) assolutamente di primo livello. D’altronde se, come abbiamo detto, abbiamo appena visto una fotocopia, la qualità è rimasta pressoché invariata, l’unica cosa a cambiare siamo stati noi, a seconda o meno della nostra esperienza seriale.
Quindi ci troviamo di fronte ad un prodotto particolare che, anche stando alle decine di interviste rilasciate da Chibnall e Tennant, parte dallo stesso punto di partenza ma si dipanerà verso strade diverse regalando alla fine un assassino diverso dall’originale e pertanto un finale alternativo. Al momento praticamente ogni scena è stata rigirata inquadratura per inquadratura e parola per parola, non è cambiato assolutamente nulla e questa è un’arma a doppio taglio perché, come si è detto, porta ira o apprezzamenti a seconda del background dello spettatore. Non è completamente da bocciare perché ci riporta esattamente lì dove tutto era cominciato ma allo stesso tempo risente del fattore “già visto” anche in chiave di riprese e montaggio e questo affossa la valutazione finale. Confidando in una modifica già dal prossimo episodio, vi consigliamo di dargli un occhio anche solo per farvi una vostra opinione in merito, sappiate che non è così scontata.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Piacere nel rivedere David Tennant (che ha un buon cambio di accento)
  • Si sono mantenute le atmosfere cupe e tese della serie originale
  • Mera copiatura del Pilot originale sia per quanto riguarda la trama, sia per quanto riguarda inquadrature e battute praticamente ripetute parola per parola
  • David Tennant è una presenza fuorviante

 

Ci si chiede spesso cosa si sarebbe potuto fare se solo si avesse avuto la possibilità di tornare indietro e compiere un’altra scelta, Chibnall ha questa possibilità e per ora la sua scelta è stata la medesima, nessun cambiamento, tutto è rimasto immutabile e quindi tutto per lui è perfetto. Per noi un po’ meno ma diamo tempo al tempo e magari questa mezza insufficienza si trasformerà completamente.

 

Episode One 1×01 4.76 milioni – 1.3 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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