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How To Get Away With Murder 1×04 – 1×05 – Let’s Get To Scooping – We Are Not FriendTEMPO DI LETTURA 5 min

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Ci sono  serie tv che si reggono sull’ambiente, altre sugli attori, altre ancora sulla storia, How To Get Away With Murder invece si poggia principalmente sul corpo attoriale di Viola Davis, che interpreta meravigliosamente Annalise Keating, avvocato e docente alla guida di un gruppo di giovani studenti.  Molta della potenza del suo personaggio è data proprio dal corpo, e, attenzione non si parla di fisicità, ma di PRESENZA; quando lei c’è, si sente, si percepisce: caparbietà, ostinazione, voglia di arrivare, risolvere i casi e i problemi. Annalise è la migliore, una donna forte, carismatica, sexy e seducente, una virago, o almeno così la vediamo quando veste i panni dell’avvocato. Ma in queste due puntate di How To Get Away With Murder, “Let’s Get To Scooping” e “We Are Not Friend”, rispettivamente il quarto e il quinto episodio, si scava più nel profondo, scoprendo le fragilità di Annalise e quindi assistiamo alla sua decostruzione. Proprio per questo uno dei momenti più forti di “Let’s Get To Scooping”, nonostante gli altri intrecci e le altre vicende, è sicuramente il finale di puntata, quando la vediamo di fronte allo specchio, sola con se stessa.
Con movimenti lenti e delicata disperazione, Annalise toglie la parrucca, le ciglia finte e strucca il viso, nuda senza la sua maschera; l’immagine riflette un’altra figura femminile, una donna fragile, in ginocchio. Eliminando il fondotinta e il trucco, emergono lacrime e dubbi, la donna, turbata per ciò che ha scoperto, si prepara al doloroso scontro finale con il marito Sam. Annalise riveste i panni della donna pragmatica e, con spirito indagatore, tuona: “Why is your penis on a dead girl’s phone?”. Questi pochi minuti sono potentissimi dal punto di vista emotivo (ci dimentichiamo che lei stessa ha un amante; comunque lo spettatore è dalla sua parte) e sono fondamentali per capire che dietro a quel gigante di legge e sagacia, c’è una donna con tutti i suoi fantasmi, oramai impossibili da nascondere: Sam non solo l’ha tradita ma è anche un potenziale assassino. Le parole di Annalise rimbombano nelle nostre orecchie e la sua immagine resta nei nostri occhi, infatti tornano con dei flashback anche in “We Are Not Friend” e questo perché la loro portata è di inestimabile valore per l’economia del racconto.
Nel quinto episodio assistiamo alla celebrazione dell’avvocato durante la giornata di lavoro, quando però, dismette la toga, piangiamo con lei per il dramma che sta vivendo. Ciò che viene fuori da How To Get Away With Murder è che non ci si può fidare di nessuno, chiunque nasconde qualcosa, tradisce qualcuno, e al tradito non rimane neppure il “beneficio dell’esperienza” per cui ripaga il mondo con la stessa moneta. Paradossalmente però “Let’s Get To Scooping” non è “Annalisecentrica”, infatti questo quarto episodio gira intorno ad altri personaggi, conosciamo meglio l’assistente della protagonista, Bonnie Winterbottom (la Paris di Una Mamma Per Amica) – che riesce a recuperare il video della confessione di Rebecca, video in cui è evidente che la giovane donna, innocente, è stata costretta ad ammettere la sua colpevolezza. Mentre la puntata precedente ruotava intorno a Michaela, “Let’s Get To Scooping” è incentrato sul fascinoso Connor Walsh.

Sicuramente il ragazzo non è quello che si dice uno stinco di santo, anzi utilizza qualunque arma in suo possesso per raggiungere i propri scopi, soprattutto la sua avvenenza,- questa volta è lui a risolvere il caso, concupendo un dipendente di Marren Trudeau. Anche “Let’s Get To Scooping” ci fa scoprire qualcosa di nuovo sui suoi personaggi: Connor da ironico, ninfomane, istrionico adepto di Annalise, lo “assaporiamo” anche, di notte, isterico e spaventato. Deformato da quel riso, sconvolto per ciò che ha/hanno fatto, vorremmo abbracciare quello spaccone sicuro di sé, ancor di più quando continua a dire, come un bambino che ha commesso una marachella, “I screwed up”.
Connor Walsh lascia il posto a Laurel, protagonista di “We Are Not Friend”, qui la vediamo fare di tutto per un diciassettenne che ha ucciso il padre (poliziotto) per salvare la vita della madre. Di solito gli avvocati delle cause perse piacciono, celebrazione di tutti coloro che combattono contro i mulini a vento, invece neanche questo riesce a farcela piacere. Ha poco carattere rispetto alla  “virile” Annalise, alla caterpillar e per temperamento leader Michaela – nonostante spesso la vediamo sopra le righe, come per esempio quando piange disperata perché durante l’occultamento del cadavere ha perso l’anello di fidanzamento – e addirittura alla strana e silenziosissima Rebecca.
Dal profilo scialbo, oltre al flirt con Frank, la giovane timida, introversa, la classica brava ragazza, per adesso non ha dato nulla a How To Get Away With Murder. Laurel è poco indipendente, sembra aver bisogno di un uomo per essere protetta, indirizzata, bisognosa non solo dell’aiuto di Frank – completamente inebetito di fronte ad una donna diversa dalle altre (?) -, ma anche del povero fidanzato per lavarsi la coscienza. Confrontandola con le altre donne, un po’ per l’indole, un po’ per “struttura” ne esce perdente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Annalise
  • Il cellulare su cui troneggia la “virilità” di Sam
  • La carta da parati del bagno
  • Laurel e il suo ruolo praticamente inutile
  • I flashback alla lunga forse possono stancare

 

How To Get Away With Murder può darci ancora molte soddisfazioni soprattutto grazie alla sua immensa protagonista, che continua a dare grandi interpretazioni. C’è poco da fare i momenti migliori della serie risultano essere quelli in cui è presente Annalise: lei implacabile mette nella stessa stanza Rebecca e Sam/Mr Darcy per scoprire qualcosa in più, lei e Wes, nel bagno, a dibattere sulle verità nascoste (la carta da parati). “Let’s Get To Scooping” e “We Are Not Friend” hanno oramai aperto gli argini, non si può tornare indietro: attenzione però che anche i dubbi, le incertezze, i misteri, possono stancare se restano per troppo tempo insoluti. Come sempre il finale vale tutta la puntata, gli equilibri si sono rotti, la maschera è stata tolta. Wes ha scoperto che non può fidarsi di Annalise (perché non gli ha detto che quello del cellulare era suo marito?), Sam oramai è allo scoperto (aveva un’amante e forse in qualche modo è invischiato nel suo omicidio) e Rebecca è in fuga (l’unico amico che ha è proprio Wes). Speriamo che How To Get Away With Murder continui così.

 

Smile Or Go To Jail 1×03 10.81 milioni – 3.33 rating
Let’s Get To Scooping 1×04 9.79 milioni – 2.8 rating
We Are Not Friends 1×05 9.97 milioni – 3 rating

 

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