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American Horror Story: Freak Show 4×06 – 4×07 – Bullseye – Test Of StrenghtTEMPO DI LETTURA 4 min

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Cominciamo subito col dire che il sesto episodio di American Horror Story poteva dare qualcosa in più. Dall’arrivo delle gemelle in casa di Dandy al tentato omicidio di Paul per mano di Elsa, la storia procede senza troppe pretese e di conseguenza con tante aspettative che vengono in parte ignorate. La tensione che ci perviene durante la visione del cliffhanger della scorsa puntata non trova il suo apice in “Bullseye” che invece è utile a Ryan Murphy and co. per presentare ulteriori aspetti caratteriali e il “deserto” interiore di Dandy. Arrivati a questo punto, risulta oramai superfluo continuare ad elogiare questo personaggio e il suo attore in grado di interpretare al meglio le numerose sfaccettature di un carattere sopra le righe; un carattere tutt’altro che arido (a differenza di come Dandy si autodefinisce), senz’altro capace di amare e che vuole essere solo accettato: vedasi la reazione dopo aver letto il diario di Dot.
Un altro personaggio molto simile sotto diversi aspetti caratteriali è di certo Elsa Mars. Da tutt’altra parte del telefilm e con un’ambientazione del tutto differente troviamo Jessica Lange che non delude neanche con l’interpretazione di questo personaggio (anche se, a onor del vero, i character da lei interpretati nelle quattro stagioni di American Horror Story non si discostano poi così tanto: donne all’apparenza molto forti, ma che in realtà sono le più vulnerabili). Così si presenta Elsa, una donna ambiziosa e senza scrupoli da una parte, fragile e desiderosa soltanto di essere amata dall’altra. Le due facciate di una stessa medaglia che quando vengono mostrate nelle opposte esasperazioni, fanno più paura di tutti gli ipotetici mostri sotto il letto.
In American Horror Story sono presenti delle introspezioni psicologiche molto approfondite che normalmente in altri telefilm vengono tralasciate o lasciate all’intuizione del telespettatore.
Gli approfondimenti maggiori li ritroviamo in Dandy e in Elsa, anche in questa sesta puntata, in cui vengono mostrate senza troppi preamboli nel giro di quaranta minuti entrambe le facce di Elsa: da una parte l’accoltellamento di Paul (un evento lasciato un po’ in disparte, anche se in fin dei conti, siamo abituati ai buchi narrativi che gli autori propinano, soprattutto se quella storyline non è ritenuta, in quel preciso momento, utile al racconto del telefilm) e dall’altra, subito dopo, il desiderio espresso (quello di voler essere semplicemente amata) durante lo spegnimento delle candeline.

La stessa introspezione la ritroviamo nella settima puntata con Dell che per quaranta minuti riesce (anche se non completamente) a distogliere l’attenzione dal personaggio del giovane Mott. Già in “Pink cupcakes” la sua storia di gay non dichiarato ci aveva coinvolto, ora, con questo nuovo approfondimento del rapporto con Jimmy, un rapporto che fino a qualche minuto prima era inesistente, la nostra conoscenza e compassione verso questo personaggio aumenta.
A dividersi però la scena di “Test Of Strenght” con Dell, è la donna amata da Paul, o meglio il padre di quest’ultima. Agghiacciante la punizione a cui sottopone la figlia (con soddisfazione annessa), piuttosto che perdere l’onore nel vederla fidanzata con un Freak. Ancora una volta gli autori non si smentiscono e anche in questa stagione, la rappresentazione di ciò che più fa paura è la corruzione dell’animo umano. che porta puntualmente a varcare soglie che rientrano nei cosiddetti “limiti invalicabili”.
Ampliando il focus della recensione e osservando più in generale la puntata, si notano le teniche narrative utilizzate che si differenziano senza ombra di dubbio da quelle utilizzate nelle stagioni precedenti. Se in Coven era presente la scelta di far resuscitare spesso e volentieri i protagonisti, andando così a vanificare gli sviluppi delle varie storyline, in Freak Show viene utilizzata la tecnica dei flashforward. che mettono in scena l’immaginazione dei protagonisti e le loro possibili azioni. Anche in questo caso il tutto viene vanificato e di conseguenza, quel poco di terrore trasmesso, non ha ragione di esistere. Infatti è un vero peccato, per la trama che dovrebbe essere caratterizzata dalla paura, che l’omicidio di Ma Patite per mano di Maggie non sia stato mai messo in pratica. nonostante la sua alta dose di cattiveria e crudezza. Di conseguenza, l’omicidio per mano di Dell, non ha avuto lo stesso impatto televisivo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’introspezione psicologica approfondita dei personaggi
  • Il mostrare come la più grande delle paure sia proprio la disumanità dell’animo umano
  • La puntata di “Bulleseye” poteva essere gestita meglio
  • Le parentesi canore esclusivamente riempitive

 

Anche con questa stagione la convinzione che l’orrore non risieda all’esterno, ma all’interno dell’uomo, prende sempre più piede e nonostante qualche pecca, American Horror Story convince.

 

Pink Cupcakes 4×05 4.2 milioni – 2.1 rating
Bullseye 4×06 3.65 milioni – 1.8 rating
Test Of Strenght 4×07 3.91 milioni – 2.0 rating

 

 

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