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Gracepoint 1×04 – 1×05 – 1×06 – Episode Four – Episode Five – Episode SixTEMPO DI LETTURA 5 min

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Gracepoint 1x04 - 1x05 - 1x06 - Episode Four - Episode Five - Episode Six

È davvero dura riuscire a parlare di Gracepoint senza fare dei riferimenti più o meno velati a Broadchurch. Anzi, onestamente, non farlo è impossibile oltre che eticamente sbagliato per tutti coloro che hanno visto entrambi. Fino ad ora l’elemento che differenzia maggiormente le due serie, fatta eccezione per il cast, è il numero degli episodi che, se per Broadchurch era di 8 puntate, per Gracepoint è di ben 10, cosa che se all’inizio faceva ben sperare in un’ottica di diversificazione, ora preoccupa molto visto che la tendenza è solamente quella di diluire la trama per occupare altri 80 minuti. Se fossimo degli stronzi narcisisti per recensire ciascun episodio di Gracepoint potremmo semplicemente mettere solo un link alla corrispondente puntata di Broadchurch e invitarvi a leggere quella (in questo caso “Episode 3“, “Episode 4” ed “Episode 5“) ma, visto che non lo siamo e proviamo ad essere coerenti con la nostra filosofia di non abbandonare la recensione di serie nel bel mezzo di una stagione, proviamo a commentare in maniera critica e costruttiva questo trittico di episodi anche se la frustrazione è tanta e la voglia di ripetere quanto detto nelle altre recensioni è sempre meno.
Gracepoint 1x04 - 1x05 - 1x06 - Episode Four - Episode Five - Episode SixChris Chibnall dev’essere una persona davvero fiera ed orgogliosa del proprio lavoro se fino ad ora non ha cambiato neanche una virgola rispetto agli script di Broadchurch, dev’essere proprio così perchè altrimenti non si può davvero spiegare come mai, con così tante opportunità per modificare la trama, non ne sia stata compiuta neanche mezza. Assistere ad “Episode Four”, “Episode Five” ed “Episode Six” è come guardare le repliche di Broadchurch sapendo già cosa accadrà a grandi linee ma avendo un po’ di confusione circa i dettagli di eventi di minore importanza che sono avvenuti nel corso delle varie puntate. Tuttavia, ogni qual volta appaia una scena raffigurante una di queste circostanze dimenticate, ecco che la nebbia che avvolgeva quei ricordi si dipana riuscendo a riportare alla luce quanto già visto in precedenza. Ne sono esempi lampanti sia l’invito a cena della Miller a Carver con annessa battuta “What we’re going to talk?” di quest’ultimo, sia la proposta di “relax” del Detective alla proprietaria dell’hotel, sia la scenata di Beth Solano davanti a quest’ultima con il prete come spettatore. Tutto si ripete esattamente uguale e riporta alla memoria dettagli dimenticati che però all’improvviso diventano vividi come al tempo della “prima visione”.Gracepoint 1x04 - 1x05 - 1x06 - Episode Four - Episode Five - Episode Six
Purtroppo in aggiunta alla ripetitività della trama, c’è da constatare la presenza di una folta parte del cast che quanto a carisma e qualità recitative sia letteralmente inguardabile anche se confrontato con la produzione italiana di più bassa lega che il nostro paese abbia mai sfornato (scegliete pure voi quella che più vi aggrada). Pur avendo un David Tennant a suo agio nei panni già vestiti in precedenza, una Anna Gunn non in splendida forma ma pur sempre brava, un Nick Nolte che non ha bisogno di presentazioni ed una misconosciuta Virginia Kull (Beth Solano) che però sta dimostrandosi degna di nota, tutto il restante cast avrebbe sicuramente necessitato di una selezione più attenta e meno frivola. Michael Peña nel ruolo di Mark Solano è inguardabile, freddo e fin troppo plastico in pose, recitazione e movimenti, senza aggiungere poi il fatto che l’empatia verso di lui e verso il personaggio sono prossimi allo zero; Jessica Lucas, che interpreta la giornalista del San Francisco Globe, risulta vuota e priva di mordente, la classica attrice che funziona bene in serie come Pretty Little Liars o Melrose Place (dove infatti recitava come protagonista) ma che qui non è a suo agio né glielo si dovrebbe chiedere. Ovviamente però, per mantenere la non richiesta coerenza con gli script di Broadchurch, viene sacrificato un attore come Nick Nolte che anche se in veste di personaggio secondario avrebbe garantito allo show un po’ di qualità in più che sicuramente non avrebbe fatto male.
Insomma più si va avanti nella visione degli episodi e più emerge tutta una serie di fattori che non funzionano e che continuano a non funzionare. Tra le varie cose che Chibnall ha voluto riproporre in maniera paritetica c’è, per fortuna, anche l’utilizzo di una regia basata su inquadrature particolari, il più delle volte studiate a tavolino ma comunque funzionali a trama e personaggi. Il tutto è ovviamente merito di James Strong, medesimo regista di Broadchurch che qui ripropone esattamente lo stesso stile utilizzato per la serie originale e che si sposa perfettamente con location e narrazione. Sicuramente uno dei pochissimi punti di forza di Broadchurch della copia americana di Broadchurch.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Fotografia e regia sempre molto curate
  • Si denota un maggior feeling tra Tennant e la Gunn rispetto all’inizio
  • In una serie dove la bravura tra i membri del cast scarseggia, ripetere la scelta di far suicidare il personaggio interpretato da Nick Nolte appare come un harakiri senza precedenti
  • Nessun cambiamento rispetto ai corrispondenti episodi di Broadchurch
  • Michael Peña recita con una monoespressività degna di un mimo

 

“Ma come: tutte queste critiche ed alla fine gli date 2 Emmy e mezzo?”. Si, potrebbe sembrare che siamo stati troppo buoni ma vanno tenuti in considerazione molti fattori meramente stilistici e recitativi oltre alla copia in carta carbone della sceneggiatura. Il risultato finale è un’accozzaglia che non è nè carne nè pesce e che per questo va inserita nella categoria degli ignavi: “non ti curar di loro, ma guarda e passa“.

 

Episode Three 1×03 3.82 milioni – 0.8 rating
Episode Four 1×04 3.52 milioni – 0.8 rating
Episode Five 1×05 3.31 milioni – 0.8 rating
Episode Six 1×06 3.03 milioni – 0.7 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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