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How To Get Away With Murder 1×14 – 1×15 – The Night Lila Died – It’s All My FaultTEMPO DI LETTURA 5 min

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L’essere in costante equilibrio su quella sottile linea che divide ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, e fare ciò che serve per salvarsi ad ogni costo: sono queste le due (magari discutibili) “lezioni di vita” che abbiamo appreso da questi primi 15 episodi della nuova serie targata Shondaland, e sono sempre questi due modi di pensare e di agire che caratterizzano proprio le ultime due puntate della prima stagione di How To Get Away With Murder. Un season finale che lascia il segno, dove i flash forward di inizio stagione si trasformano comprensibilmente in flashback, portandoci dritti alla notte dell’assassinio di Laila, mantenendo intatta la caratteristica fondamentale dello show, ossia sorprendere con colpi di scena del tutto inaspettati.
Il primo dei due episodi finali, “The Night Lila Died”, si concentra sul primo mantra dello show: quel cercare di trovare zone grigie tra giusto e sbagliato, rappresentando l’intero concetto anche attraverso il caso della settimana a cui la professoressa Keating e la sua squadra si dedicano. Ma gli esempi di questa concezione sono apparsi anche attraverso i personaggi principali: dopo aver causato l’arresto di Nate, il cercare di tirarlo fuori e il continuare ad utilizzare mezzi illeciti da parte di Annalise, indicano come la donna si pone davanti ai problemi, perchè come lei stessa spiega ai suoi ragazzi “non si tratta di fare ciò che è giusto” ma di raggiungere quel fine. Il personaggio sotto i riflettori in questa puntata è sicuramente Rebecca, che con i suoi modi di fare, le sue bugie o mezze verità, di sospetti ne ha creati tanti, fino a portare all’esasperazione Wes & Co., arrivati ad un punto di non ritorno e anche loro ormai disposti a tutto pur di scoprire la verità. Il comportamento di Rebecca ha inevitabilmente provocato un forte disagio morale nel suo ragazzo, diviso tra verità e amore. L’episodio, attraverso i flashback, ci aiuta a capire meglio l’intera situazione vissuta dalla ragazza in quella fatidica notte e del ruolo misterioso del suo ex vicino di casa, fino a far crescere sempre più la convinzione che forse in realtà, la colpevole di tutto sia proprio lei.

Ma How To Get Away With Murder ci ha abituati meglio di così, confermando i suoi colpi di scena, attraverso il secondo ed ultimo episodio. In “It’s All My Fault”, continua il viaggio a ritroso giungendo finalmente a svelare la verità su quanto accaduto e sottolineando, ancora una volta, come la morale di questa serie sia una specie di “il fine giustifica i mezzi”, fare ciò che è necessario per salvarsi, anche attraverso l’omicidio. Il colpo di scena è presto servito e la genialità sta proprio nel fatto di aver dato il volto dell’assassino, ad un personaggio che nell’intreccio della storia non aveva nessun ruolo principale e nessun rapporto che poteva far presagire un simile atto; tre le migliaia di ipotesi avanzate su chi fosse il vero assassino della studentessa, Frank non sembrava degno di essere preso in considerazione, superato forse anche dalla figura di Bonnie. Analizzando i protagonisti di quella notte, ciò che appare da questa puntata è una Rebecca che seppur con facce diverse, si può considerare una vittima (in tutti i sensi) degli eventi, un Sam che oltre a tutto quello che già si era dimostrato di essere, vi aggiunge anche la caratteristica di uno “che non si sporca le mani”, mentre inizia a delinearsi la figura di Frank, un uomo che sembra non tirarsi indietro davanti a niente, neanche all’omicidio, nonostante quella precisazione avanzata al telefono da Sam,”you owe me” lasci presagire che c’è molto altro da scoprire dietro questo personaggio.
Oltre a tutto ciò che concerne questa fitta tela di assassinii, in questo episodio è da prendere in considerazione anche il primo vero cliffhanger personale che coinvolge uno dei ragazzi al di fuori del circolo della Keating, con la storia sempre più al centro della scena tra Connor e Oliver; resta sempre da chiarire la posizione di Asher, finora con il ruolo di umorista del gruppo, l’unico in casa delle professoressa a non essere a conoscenza dei fatti, che potrebbe comunque ritagliarsi un ruolo importante nella vicenda grazie/a causa, della recente visita ricevuta.
I colpi di scena del sesason finale però, non si esauriscono qui, lanciando una nuova bomba proprio nell’ultimissima scena: la morte di Rebecca, permette alla storia e alla suspance di ricominciare da capo, così, dopo aver passato la prima stagione a chiederci chi avesse ucciso prima Lila e poi Sam, la domanda che ci accompagnerà da adesso in poi fino al prossimo settembre sarà: “Who killed Rebecca“?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I due sorprendenti colpi di scena, dal volto dell’assassino di Lila alla morte di Rebecca
  • La scena finale tra Annalise e Wes
  • Il personaggio di Frank che acquista molto più interesse
  • Il dissidio interiore di Wes nei confronti di Rebecca
  • Ancora una volta Annalise Keating (e Viola Davis)
  • Le azioni esasperate, seppur giustificate, a cui sono arrivati Wes, Connor, Rebecca e Michaela; come ha sottolineato Annalise “Who have you all become?”

 

Sin da prima della sua messa in onda, le aspettative per questo telefilm erano più che positive, ma How To Get Away With Murder è riuscito a superarle, presentandosi come uno show accattivante, ricco di pathos e colpi di scena insospettabili. Proprio quando sembrava essere arrivati a chiudere il cerchio, questo si riapre, la caccia ad un nuovo (?) assassino ricomincia e la domanda chiave dell’intera serie si ripropone: “How To Get Away With Murder?”

 

Mama’s Here Now 1×13 8.86 milioni – 2.9 rating
The Night Lila Died 1×14 8.99 milioni – 2.8 rating
It’s All My Faul 1×15 8.99 milioni – 2.8 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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