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Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 2×17 – MelindaTEMPO DI LETTURA 6 min

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Bene o male, nelle nostre recensioni di questo telefilm (sopratutto quelle della seconda stagione) abbiamo sempre elogiato lo show per la forza che ha avuto nel migliorarsi e raddrizzare gli erroracci della prima stagione, e a quanto pare siamo destinati a farlo ancora per molto tempo, visto che RecenSerie si trova nuovamente a dover stringere la mano alla crew di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. per quanto realizzato con questo episodio. Già da alcune dichiarazioni rilasciate su Internet, il pubblico sapeva che “Melinda” avrebbe spiegato il momento in cui l’Agente May si guadagnò il soprannome della Cavalleria, ma come solita (e gradita) deformazione professionale dello show, non ci limita ad una semplice origin story.
Il serial ABC/Marvel Studios costruisce l’episodio su due storyline principali, delineando così due binari narrativi paralleli che, dopo esser stati portati avanti con moderazione, parsimonia e giusto dosaggio, vanno poi ad intrecciarsi nel culmine delle stesse verso i minuti finali dell’episodio, creando e regalando allo spettatore momenti densi di emozione. Tutta la tragica e struggente scena madre di “Melinda”, in cui l’assoluta protagonista della puntata mette fine ad una giovane vita in nome di un bene superiore in un momento di grande pathos, è stata reso possibile grazie ad un insieme di cose, primo fra tutti l’importanza che si è data al passato di Melinda May, che si pone come raro ibrido fra due modalità di costruzione narrativa che è meglio approfondire.
Ci sono diverse scuole di pensiero, riguardo alla rivelazione del misterioso passato di un personaggio. Filosofie maturate non tanto per gli eventi che venivano raccontati, quanto per come veniva utilizzato questo espediente narrativo, quanta importanza aveva all’interno della caratterizzazione del personaggio e in che tipo rientrava questo mistero. Spieghiamoci meglio. Si dice che esistano solo sette tipi di storie e tutte le altre siano una variazione di queste storyline di default, allo stesso modo anche qui esistono solo due tipi di misteri: quello “attivo” e quello “opzionale” (o anche “passivo”). Quello “attivo”, lo dice il nome, è un mistero che si pone o come maggior forza narrativa di traino del personaggio o come una delle maggiori.
Insomma, quel determinato personaggio vive per scoprire e/o tener nascosto quel mistero, e anche se non se ne occupa in tutte le storie, uno dei suoi obiettivi principali è venire a capo del quesito che lo tormenta; oppure è un evento del passato che lo turba, ma che ha definito il suo presente. Vedete personaggi come Wolverine, dove scoprire il suo enigmatico passato era una parte preponderante della sua ragion d’essere e insieme di eventi che l’hanno definito. Poi abbiamo quello “passivo”, detto anche “opzionale”, perché all’interno della caratterizzazione del personaggio, si pone proprio come un optional, proprio come un elemento che non fa differenza alcuna nella storia, ma ne va semplicemente ad arricchire il mythos; vedete infatti personaggi come Dylan Dog, dove scoprire il suo passato non è mai stato così determinante, dato che non era quella la parte veramente importante del personaggio.
E dopo tutta questa manfrina da corso universitario della Holden, eccovi spiegato perché Melinda May si pone come raro ibrido fra le due cose: proprio perché gli sceneggiatori sono stati abbastanza abili da rendere importanti e determinanti gli eventi di Bahrain, ma allo stesso tempo anche tanto abili da non renderli così importanti per il gradimento generale e per il ruolo caratterizzante del personaggio di May, impedendo allo spettatore di mitizzare e idealizzare troppo quella fetta di passato di Melinda, e quindi precludendo una possibile delusione. Difatti, la spiegazione della sua freddezza e distacco arriva in modo genuino, sensato e condivisibile, rispondendo in maniera soddisfacente ad alcune domande. Il lato negativo di ogni personaggio misterioso, è che la rivelazione di tale enigma possa non essere all’altezza delle aspettative, cosa che però viene brillantemente evitata, dato che la risposta è stata direttamente proporzionale alla sua aspettativa per merito della sua scorrevolezza, giusta ponderazione all’interno dell’episodio, giusta ponderazione all’interno dell’economia della serie e giusto tempismo. In tutto questo, spicca anche l’abilità recitativa di Ming-Na Wen, che riesce a portare sul piccolo schermo due versioni differenti dello stesso personaggio, caratterizzandole con grande maestria e rendendosi protagonista di una cospicua e sempre ben coreografata parte action.
Ciliegina sulla torta di “Melinda”, è la seconda storyline incentrata su Skye/Daisy e Jiaying, la quale non solo fornisce una toccante riunione di famiglia (per quanto strana e bizzarra) ma sopratutto un gran tassello nella continuità generale del serial, collegando il passato di May con la società segreta degli Inumani, dimostrando come anche nella storia che si racconta sul piccolo schermo, tutto nel Marvel Cinematic Universe sia collegato e parte di un unico grande disegno. Certo, in verità vi diciamo che ci sarebbe anche una terza e quarta trama: quella che vede May indagare sul Protocollo Theta e quella che vede Fitz riuscire ad aprire la Toolbox di Nick Fury. Più che “trame” nel vero senso della parola, queste sono più sottotrame dedite a fare da prologo all’episodio successivo e che, in tutta sicurezza, verranno meglio sviluppate nel prossimo “The Frenemy Of My Enemy”.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
 
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
  1. “Melinda” è stato pubblicizzato dalla Marvel Comics con un’ immagine promozionale realizzata da Jenny Frison. Cliccate qui per visualizzarla.
  2. Scopriamo che gli eventi di “Melinda” intercorrono tra alcuni eventi visti in Iron Man. Questo, lo si può capire da due cose: 1) Il primo è l’anno di ambientazione; fin da subito, infatti, ci viene detto che i flashback sono ambientati sette anni fa rispetto alla narrazione attuale (2015 – 7 = 2008, anno in cui è stato proiettato Iron Man); 2) Coulson chiama ancora lo S.H.I.E.L.D. con il suo nome completo, e non solo limitandosi al suo acronimo come fa ora.
  3. Altre prove al favore della tesi che vuole questo episodio ambientato durante alcuni eventi di Iron Man, sono le parole di Coulson, il quale dice che Fury sta mettendo in piedi una squadra di persone con poteri. Quel progetto poi avrà un nome e verrà battezzato: “Iniziativa Vendicatori”.
  4. Il foglio d’autorizzazione per il trasferimento di May riporta la firma di Maria Hill.
  5. Il secondo poster promozionale dell’episodio ha avuto un’inversione di lettere nella tagline. Invece di “cavalry” è stato scritto “calvary”, che vuol dire “calvario” in Inglese. Errore voluto o no?
  6. Eva Belyakov, Katya Belyakov, l’Agente O’Brien e l’Agente Hart sono personaggi appositamente creati per lo show.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Intreccio tra le due storyline
  • Un nuovo tassello nella continuità del serial
  • Batman Cavalry Begins
  • Riunione di famiglia
  • Ming-Na Wen over the top
  • I’ve got to take her out!” faceva un po’ troppo film action anni ’90

 

Mentre in Italia il numero 17 porta una sfiga colossale, in America sembra essere rappresentate di fortuna. L’anno scorso, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ci deliziò con l’indimenticabile “Turn, Turn, Turn“, quest’anno, invece, i nostri occhi vengono viziati da “Melinda”. Poco ma sicuro, la crew di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ha dimostrato di aver fatto i compiti e aver studiato i metodi migliori per una soddisfacente origin story, magari imparando dalla bistrattata vita editoriale del sopracitato Wolverine, confezionando a regola d’arte un altro episodio.

 

4.20 milioni – 1.5 rating
Melinda 2×17
3.90 milioni – 1.5 rating

 

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2 Comments

  1. Ciao…
    un altro riferimento al periodo di ambientazioni di Iron Man lo si capisce quando all'inizio Coulson dice a May che Fury ha in mente di creare una squadra con le persone dotate di poteri, invece di catturarli e poi rilasciarli 🙂

    Mentre a fine puntata, nel foglio che autorizza il trasferimento di May, c'è scritto "from: the office of Maria Hill"

    😀

    Comunque bella anche questa recensione…peccato non poter leggere (ovviamente) le stesse belle parole anche in C'ERA UNA VOLTA eheheh

  2. Ciao Luca e grazie per il commento, ma sopratutto per il salvataggio, queste mi erano proprio sfuggite, le aggiungo subito 😉

    E grazie tantissimo per i complimenti, sono davvero soddisfatto che ti sia piaciuta 😀 Eh, per Once Upon A Time… Eh, che possiamo dire? Devo essere onesto e dire che non lo seguo, però mi bastano le immagini e le recensioni dei miei colleghi per capire che si è un po' perso nella selva oscura eh eh eh

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