);

Scandal 4×18 – Honor Thy FatherTEMPO DI LETTURA 4 min

/
()
In un periodo caratterizzato da puntate altalenanti, questa diciottesimo episodio si fa largo a gomitate per mettersi in prima linea accanto a quelle altre pochissime (si possono contare su una mano) degne di Scandal e del pubblico che lo segue. A “Honor Thy Father” è stato affidato il compito (non facile) di risollevare le sorti di un telefilm che sembrava essersi arenato, arrivando a riciclare continuamente idee e lo sviluppo di queste, nonostante si fosse avuto un’apoteosi non indifferente con il rapimento di Olivia. Il problema principale è stato sicuramente quello di voler ritornare ad una normalità ed una quotidianità che però in questa quarta stagione non si potevano più avere: è come mostrarci il Santo Graal e poi costringerci a negare di averlo visto. Non si possono costringere i personaggi nella solita routine quotidiana, soprattutto dopo aver fatto di tutto per uscire e toccare con mano situazioni caratterizzate dall’assenza di schemi; ovviamente ci si riferisce anche alla volontà di Shonda di provare a cimentarsi su nuovi territori. È un concetto abbastanza naturale quello che si esprime: l’evoluzione dei personaggi, l’evolversi degli eventi, l’aumento costante della suspense sono tutti elementi cardine di ogni serie che devono per forza crescere in maniera continua per catturare l’attenzione dello spettatore. Posizionarsi su un sentiero in discesa o, al più, piatto è già una situazione scomoda che fa storcere il naso: la quotidianità non può essere accettata.
Ritornando alla puntata in sé, “Honor Thy Father” è uno spiraglio di luce, una goccia d’acqua che riporta a nuova vita la piantina della passione per Scandal, una piantina ormai da qualche tempo essiccata. Finalmente la trama orizzontale non viene messa più in secondo/terzo piano, anzi è il filo conduttore che ci accompagna per quaranta minuti, lasciando ai margini sia il caso del giorno sia la scalata politica di Mellie. Per quanto entrambi i filoni narrativi possano risultare interessanti, l’occhio di bue si doveva, per ovvie ragioni, restringere sulla guerra al B613: questo è il filone che più interessa e su cui si dovrebbe concentrare il finale di stagione. La scalata di Mellie, lasciamola alla quinta stagione (che ci dovrebbe essere, anche se a onor del vero il telefilm continua a perdere terreno) in modo da dare ampio spazio (come è giusto che sia) ai Fitzmel o Mellitz, come vengono chiamati da Cy attraverso la sua indistinguibile ironia che rende maggiormente appetibile il tutto.
La guerra al B613, quindi, continua e per allungare il brodo (si sa come vanno queste cose) Shonda decide di insinuare il dubbio sulla lealtà di Jake tanto da renderlo uno dei bad guy. Questo espediente narrativo ha fatto sì che il quaranta minuti scorressero lisci come l’olio, ma in fin dei conti nulla è accaduto e nulla è avanzato. Abbiamo solo visto come agenti del B613, ormai “inattivi”, siano in grado di infiltrarsi ugualmente per salvaguardare la loro persona: la segretaria di Rosen ne è stato l’emblema, sfidiamo chiunque a dire che aveva intuito qualcosa.
Ovviamente la fine della recensione viene servita su un piatto d’argento ed il riferimento a Papa Pope non è solo obbligatorio, ma anche (e soprattutto) un piacevole finale per occhi e orecchie. Una piccola comparsa, poche parole, e già il livello dell’intera puntata si alza vertiginosamente. Come si può abbandonare a sè stesso un personaggio così? La sua presenza è diventata essenziale per lo show, Olivia non lo può più portare avanti da sola. Papa e Mama Pope devono necessariamente essere sfruttati al massimo perché il loro potenziale è altamente tangibile e non considerarlo andrà solo a discapito del telefilm e delle future (probabili) stagioni.
THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il dubbio che ha assillato tutti noi riguardante la lealtà di Jake
  • Finalmente la centralità della guerra al B613
  • Il ritorno di Papa Pope
  • Fitzmel o Mellitz
  • Il brodo continuamente allungato
  • Personaggi che non vengono sfruttati nel modo giusto
  • Il calo degli ascolti

“Honor Thy Father” è un buon episodio circondato da “fallimenti” sparsi qua e la. Questo lo si evince dai dati di ascolto, forse i peggiori della stagione: un -11% a quattro puntate dalla fine non è mai un buon segno. Non è ammissibile perdere pubblico quando invece l’hype dovrebbe essere alle stelle, e questo porta ad un’altra considerazione: che senso ha fare tante cose e male?
Put A Ring On It 4×17 8.6 milioni – 2.3 rating
Honor Thy Father 4×18 7.2 milioni – 2.1 rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

Rispondi

Precedente

12 Monkeys 1×11 – 1×12 – Shonin – Paradox

Prossima

Recenews – N°62

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.