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Once Upon A Time 4×22 – 4×23 – Operation Mongoose (Part 1 & 2)TEMPO DI LETTURA 5 min

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Avvincente, dal ritmo incalzante, che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine, emozionante e degno dell’attesa di ben ventuno episodi. Se considerate importantissime queste caratteristiche e le vedete come imprescindibili per un season finale che si rispetti, allora permetteteci di farvi risparmiare tempo e bile e consigliarvi di non guardare l’ultimo doppio episodio di Once Upon A Time, che funge da sipario per il quarto ciclo del telefilm. Nella penultima puntata l’ingranaggio si era mosso e la resa dei conti tra villains e heroes era finalmente iniziata, ma nel doppio “Operation Mongoose” questa lotta finisce ancora prima di cominciare. L’hype che Horowitz e Kitsis avevano creato attorno alla figura dell’autore, si spegne velocemente come un fiammifero immerso in un bicchier d’acqua e ci fa rimpiangere di aver sprecato il nostro tempo a cercare di seguire e comprendere i trip mentali degli autori. Ammettiamo che l’idea di un nuovo libro che potesse creare una realtà parallela in cui i buoni diventano cattivi e viceversa, in cui i cosiddetti villains delle fiabe hanno la meglio sui personaggi positivi, i quali vengono dipinti come persone deboli che si barcamenano cercando di sopravvivere, era una bella idea, sulla quale ci si poteva ricamare sopra in svariati modi e dare una sferzata d’aria fresca allo show. Ma se l’idea era tanto bella in teoria, così non è stato nella pratica.
Quasi tutto l’episodio (ricordiamo che le due puntate sono andate in onda una di seguito all’altra, per un totale di ben 84 minuti) scorre lento, anzi lentissimo, senza colpi al cuore, senza stimoli, in un carrozzone televisivo dove nemmeno gli stessi attori sembrano più credere in quello che fanno. Ormai Lana Parrilla, Ginnifer Goodwin, Josh Dallas e compagnia bella ci hanno talmente abituati a vederli nei panni dei loro alter-ego della Enchanted Forest, che questo stravolgimento e capovolgimento di ruoli non funziona per niente. Impacciati, spaesati, forzati, insomma dei veri e propri pesci fuor d’acqua, nessun attore convince nel suo nuovo ruolo.

La nuova versione della storia, riscritta dall’autore, doveva rivelarsi il traino principale di questo season finale, dato che gli autori ce l’hanno menata per svariati episodi, ma ciò che ne consegue altro non è che una storia flebile, incoerente, con mille buchi di sceneggiatura, in pratica un bambino di cinque anni avrebbe potuto scriverla meglio.
Per esempio: qual era il vero obiettivo di Mr. Gold e dei villain al seguito (Regina compresa)? Volevano un happy ending? Benissimo, ma allora perché mandare in vacca l’evoluzione dell’ex Dark One togliendogli quella ritrovata umanità che, sì, avrebbe meritato un lieto fine? Uno dei pallini di OUAT è stato l’umanizzazione dei “cattivi”, rendendoli più umani che mai (tanto è vero che l’unica vera cattivona – Crudelia – schiatta). Ergo, a fronte di questa umanizzazione è giusto chiedere, mediante modifica nella scrittura dell’autore, un lieto fine. E’ quello che ci siamo aspettati per tanto tempo. Invece con cosa si è risolto il tutto? Con un mondo alla rovescia dove comunque gli ex-villain, ora eroi, non sembrano passarsela tanto bene. Ciò che ha creato l’autore è una dimensione distopica dove i buoni diventano villain, e in quanto villain continuano a non avere lieto fine. In poche parole: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Oppure: per rendere felici i nemici, occorre trasformarli negli eroi. Se ne deduce: per avere il tuo lieto fine non devi essere più tu.
Tutti i personaggi di Storybrooke, anche quelli dei quali ci eravamo dimenticati (tipo Granny e i Sette Nani a fare da sidekicks alla Evil Snow White) vengono quindi mescolati assieme in un conglomerato di assurdità e bassezze stilistiche e narrative, per non parlare della recitazione: da Jennifer Morrison sotto acidi, a Ginnifer Goodwin che invece di intimorire fa morir dal ridere, a una Lana Parrilla, che per quanto brava, si sente persa senza il suo umorismo pungente e le frecciatine al vetriolo.
Horowitz e Kitsis hanno dimostrato, purtroppo, di aver voluto strafare, con troppe storylines e sottotrame e non sapendo più che pesci pigliare, hanno deciso di tentare il tutto per tutto e presentare un episodio che potrebbe essere stato scritto da Fabio Volo.
L’unico barlume di speranza viene scatenato dagli ultimi dieci minuti del season finale, in cui finalmente il cliffhanger si dispiega nella sua interezza e getta la base per la quinta stagione (ma ce n’era davvero bisogno?). Gli ultimi minuti, infatti, fanno molto più degli ottanta precedenti, ed è tutto un dire.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gli ultimi dieci minuti, malgrado l’oscurità rappresentata con una specie di scottex nero
  • Il cliffhanger finale
  • Una pausa di svariati mesi
  • Quasi tutto, tranne i thumbs up
Once Upon A Time chiude i battenti almeno per l’anno 2014-2015 e si concede una pausa (e finalmente anche noi, oseremmo dire!) di qualche mese. Purtroppo il bilancio di questa quarta stagione non è stato affatto positivo e la parabola discendente dello show continua il suo corso, con poche eccezioni. Con il senno di poi la prima parte di stagione Frozen-centrico è stato quasi più interessante di tutto il resto, considerando come hanno gestito la nuova storia scritta dall’autore. E ricordiamo che nella prima parte di stagione c’era una regina delle nevi ariana che voleva ricostituire un trio magico con l’aiuto di tre braccialetti di velluto.
Possibile poi che non si sia saputo inventare un finale diverso e sia stata ripetuta la formula del doppio episodio con avventura a parte, sullo stile del viaggio nel tempo della scorsa stagione? Dopo il passato e la dimensione parallela, cosa ci dovremo aspettare il prossimo anno? Lo spazio e un’astronave?
Questo per darvi un’idea della profonda creatività degli autori, che hanno comunque deciso di concederci anche una quinta stagione. Sparateci prima!
Mother 4×21 5.31 milioni – 1.7 rating
Operation Mongoose (Part 1) 4×22 5.51 milioni – 1.8 rating
Operation Mongoose (Part 2) 4×23 5.51 milioni – 1.8 rating

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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