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Supernatural 10×19 – 10×20 – The Werther Project – Angel HeartTEMPO DI LETTURA 4 min

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C’è una sostanziale e palpabile differenza negli episodi di questa seconda parte di stagione rispetto a quelli che li hanno preceduti: la scrittura. Tralasciando i soliti commenti negativi che hanno già pervaso le nostre recensioni da “Paper Moon” a “Paint It Black“, è visibile l’impegno che viene profuso in questa seconda metà rispetto alla prima, confusa e noiosa come mai prima d’ora. Questo è possibile notarlo non solo dall’improvviso e agognato evolversi della trama orizzontale, ma anche dall’utilizzo differente delle classiche guest star che da sempre hanno caratterizzato i filler della serie nelle varie stagioni.
Quando si parla di guest star si fa riferimento sempre a personaggi già visti nello show e che hanno un qualche legame con i Winchester, legame che viene portato avanti nelle stagioni attraverso l’utilizzo di filler che, se fortunati, risultano al più guardabili. Di recente però il trend sembra cambiato e già con “Inside Man” si è potuto notare un primo importante passo verso la direzione corretta che dovrebbe sempre avere una puntata con una guest star d’eccezione. Il connubio tra trama orizzontale e guest star non dev’essere obbligatorio o forzato, ovviamente meglio se c’è ma non è necessario; c’è da ammettere che però il mix delle due cose agevola il lavoro sia degli sceneggiatori sia della trama che aumenta il proprio valore intrinseco grazie ai ricordi che ne vengono fuori e al valore aggiunto che ne deriva.
Se Bobby rappresenta la massima aspirazione delle guest star, anche il ritorno di Benny però non deve essere sottovalutato visto che nell’ottava stagione ha ricoperto un ruolo di primo piano nella storyline legata a Dean ed il Purgatorio. Il suo ritorno in forma onirica è quindi si “irrilevante” dal mero punto di vista della trama orizzontale, ma è ben più importante per il fattore amarcord che in Supernatural non smette mai di andare di moda.

Insieme a lui fa ritorno anche la “figlia” di Castiel e del compianto Jimmy Novak, una Claire Novak che finalmente risulta guardabile e non detestabile come è accaduto fino ad ora, segno che, se gli sceneggiatori si impegnano, anche episodi filler come questo possono trasformarsi in puntate guardabili e godibili.
In entrambe le puntate il filo conduttore, velato o meno, è sempre il Mark Of Cain e la gestione dello stesso da parte di Dean. Se in “The Werther Project” la questione è centrale anche per la reintroduzione in chiave attiva dei Men Of Letters, in “Angel Heart” la lettura della storyline è totalmente passiva ma pur sempre interessante per i risvolti narrativi a cui è legata. In entrambe le puntate emerge una sorta di esclusione di Dean dalle vicende, un’esclusione dettata dalla necessità di limitare i danni e le possibili micce che potrebbero ravvivare il fuoco del Marchio. La situazione non è delle più rosee e si potrebbe anche fare ben più di qualche lamentela a Carver circa la gestione soporifera della situazione ma, visto che in “Book Of The Damned” c’è stata finalmente una svolta interessante e in “The Werther Project” si è proseguiti lungo questo filone, per ora ci si astiene dal rivolgere altre critiche.
A tre episodi dalla fine della stagione si è finalmente cominciato a tirare le somme, seppur in maniera velata e lenta rispetto a quanto si sarebbe potuto fare, ma almeno si è iniziato. La storyline “familiare” di Castiel è giunta ad un punto di non ritorno con Claire affidata in custodia a Jody Mills, segno che un minimo di logicità nel ritorno non richiesto della figlia di Jimmy Novak c’era sin dall’inizio; lo stesso si può dire per Rowena che, terminata l’asfissiante rapporto madre-figlio con Crowley, è stata rimessa in un ruolo a lei più consono e meno fastidioso. Insomma ci sono dei segni di miglioramento ma arrivati a questo punto della stagione è anche il minimo aspettarseli…

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Valorizzazione delle guest star
  • Focus su Dean
  • Cambio di prospettiva per Claire Novak
  • Focus su Dean

 

Questa è senza dubbio un’annata particolare per Supernatural, non proprio quella che si sarebbe desiderato vedere. Ora si sta provando a raddrizzare il tutto, o almeno si sta dando l’idea di provare e questo per ora basta per tenere duro nella speranza che la prossima stagione sia migliore di questa. E la speranza in Supernatural è sempre l’ultima a morire.

 

Book Of The Damned 10×18 1.76 milioni – 0.6 rating
The Werther Project 10×19 1.63 milioni – 0.7 rating
Angel Heart 10×20 1.74 milioni – 0.7 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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