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Hannibal 3×03 – SecondoTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Nothing happened to me. I happened.”


In musica, la Fuga gioca su una serratissima struttura costruita da più dimensioni. Inizia con una voce melodica che determina un tema, chiamata Soggetto; terminato questo, si sovrappone una Risposta, variazione tonale del soggetto. Durante la Risposta, la voce che aveva esposto il Soggetto non tace. Ecco quindi il Controsoggetto, caratterizzato da una diversa impostazione tematica, effettuato dalla voce del Soggetto nel contrastare la Risposta e viceversa. Durante l’esposizione di una Fuga, tali componenti possono essere arricchite da “parti libere”, arricchimenti armonici e melodici che caratterizzano l’ingresso di più voci. Senza addentrarci in tecnicismi, si consideri che l’effetto sonoro complessivo è quello di una continua contrapposizione tra Soggetto e Risposta, sorrette da architetture sonore progressivamente più grandi.
“Secondo” ci dimostra che è possibile applicare la stessa logica strutturale anche a questa terza stagione di Hannibal, sorretta proprio da una fuga (in senso letterale, questa volta). In “Antipasto” abbiamo avuto l’esposizione del singolo soggetto, grazie ad un episodio dedicato al solo cannibale; in “Primavera” abbiamo assistito all’introduzione della sua controparte (la Risposta in una Fuga, come detto, è una variazione tonale del Soggetto) grazie al ritorno di Will, con sullo sfondo il Controsoggetto-Hannibal; arriviamo ora alle prime “parti libere” (Jack e Chiyoh), con Soggetto e Risposta sempre pronte ad avvicendarsi. La struttura parallela di questa terza stagione, ci viene dimostrato, non viene sviluppata da una partenza alla pari per tutti i personaggi, quindi.
Will è l’alter ego di Hannibal (e viceversa), o Will è la variazione tonale di Hannibal se vogliamo rimanere coerenti alla lunga similitudine iniziale. Liberato dal velo che nascondeva il suo Nakama, Will riflette la sua identità in quella dell’altro: segue le sue tracce andandolo a colpire direttamente nel luogo “di origine”. La miglior difesa è l’attacco: eccolo quindi in Lituania, nella sua dimora. L’atmosfera notturna e mefistofelica che circonda la desolata villa, condite da una regia che come al solito esalta il particolare, regalano momenti televisivi intensissimi. Sempre nel pericoloso confine tra il sublime scenico e l’esagerato. Soggetto e Risposta si avvicinano sempre di più, quindi, rimanendo uno Controsoggetto dell’altro. Eppure le velocità rimangono diverse: Will studia un lento e cervellotico omicidio “indiretto”, Hannibal viene stuzzicato oltremodo da Bedelia verso un rapido processo di autodistruzione. L’omicidio del professore rappresenta un elevatissimo contrasto tra comicità grottesca e spietatezza: un momento di “impulsività” che sconvolge Bedelia ma non piega la raffinata e atroce usanza dello psicologo verso una cucina creativa a base delle sue prede. Noi spettatori saremmo pure stati colti di sorpresa dall’omicidio di Sogliato, eppure l’acquolina in bocca nella preparazione di quel succulento braccio non ce l’ha tolta nessuno. Infine, la falena. Will ormai parla lo stesso linguaggio dell’amico, e l’amico decide di “inglobarlo” a sé: “I have to eat him è la chiusura ad effetto che non può non caratterizzare tale episodio pregno di estetica pittorica (come al solito).
Iniziano ad imporsi anche le “parti libere” della Fuga. Abbiamo così un tassello in più sugli interrogativi che lo scorso finale di stagione ci aveva lasciato. Jack Crawford è vivo e rappresenta la terza linea che parte e che si pone sulle tracce delle altre due. Hannibal segue il superomismo, Will segue Hannibal, Jack segue Will. Abbiamo assistito all’Esposizione della Fuga, alla quale dovrà per forza seguire uno Sviluppo. Dopo questo, solitamente, arrivano sempre gli Stretti, dove le parti, che fino a quel momento si erano solo avvicendate, si vanno sovrapponendo.
Notevole impatto estetico del misterioso personaggio di Chiyoh, soprattutto nel parallelismo di appetitosi momenti culinari con il lontano Hannibal. Punto di contatto con la defunta Mischa, ma soprattutto punto di contatto con il misterioso passato del protagonista. Ed è proprio con il suo affiancamento a Will, con la re-introduzione di Jack e con la battuta finale di Hannibal che possiamo mettere la parola fine all’Esposizione: inizia lo Sviluppo.
Come già detto, il livello di fruizione estetica di questo episodio non si allontana dagli standard verso cui la serie ci ha abituati. Uno stile inimitabile che, di fronte all’impressione di un’ispirazione stilistica dettata da puro istinto, nasconde invece notevole sapienza tecnica. La scelta di esaltare il particolare, di sublimare l’orrendo, di vivificare il morto, rappresenta un marchio che rende tale serie così unica ed inimitabile. Come un particolare dessert, è tanto sublime al gusto da essere godibile solo se preso a piccole dosi. Per questo Hannibal funziona e funzionerà finché avrà qualcosa da dire, ossia quando avrà una storia concreta da raccontare. La morte di Hannibal come serie TV avverrà quando il puro manierismo prenderà il sopravvento totale. Se ci si pensa bene, dietro alla quantità di colori e mix di sensi che ogni episodio ci regala, esiste una trama tanto solida quanto, azzarderemmo, dozzinale. Il poliziesco/thriller funge così da base per fuochi d’artificio di virtuosismo televisivo.
Inevitabilmente, e vi sono gli ascolti a dimostrarlo, come qualsiasi cibo dal gusto raffinato e complesso, non tutti riusciranno mai ad apprezzarlo fino in fondo.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Inserimento graduale di nuovi elementi, esattamente come in una Fuga
  • L’omicidio indiretto di Will
  • L’omicidio meno indiretto di Hannibal
  • I have to eat him
  • “Che sapore aveva tua sorella?” Il ruolo di Bedelia è molto più importante di quello che si crede: rappresenta l’analitico occhio umano che studia un comportamento superomistico
  • Scenografie
  • Cibo
  • Pur parlando di livelli molto alti, l’introduzione del passato di Hannibal alla terza stagione poteva essere vagamente prevedibile
  • Alla fine dell’esecuzione pianistica di Hannibal, caratterizzata da vigorosi accordi, Mads Mikkelsen mostra le spalle assolutamente immobili
Come si potrà vedere nei “Thumbs Down”, si va veramente a spaccare il capello per trovare elementi negativi in quell’insieme di quadri in movimento che è un episodio di Hannibal.
Primavera 3×02 1.66 milioni – 0.5 rating
Secondo 3×03 1.69 milioni – 0.5 rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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