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Graceland 3×02 – Chester CheetoTEMPO DI LETTURA 5 min

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Since Quantico, you have managed to fail both upward and downward by virtue of a nonexistent arrest record.
I took down Jeremiah Bello.
No, Bello was arrested while you were bleeding out on the floor.
It was my case.
Shut up, Agent Warren! Your investigations have manifested an almost entirely unprecedented fatality rate. Truly, I’ve never seen anything like it. By any metric, those cases have been failures. So do you genuinely believe the Deputy Director is taking your calls? Go home, Agent Warren. Worry about yourself.

Dopo un inizio frettoloso e risolutore, utile solo a ripristinare lo status quo della casa, c’è modo per porre l’accento su alcune questioni tralasciate dalla premiere e dal season finale della scorsa stagione e questo è decisamente un bene perché se ne sentiva il bisogno. Parliamo ovviamente di diversi argomenti chiave come lo stato di salute di Mike ed il suo rapporto con Paige, oltre alla gravidanza di Charlie. In una terza stagione che ha il gravoso compito di far dimenticare la precedente annata, la paura di dover gestire situazioni potenzialmente scomode (come quella di Paige fuori da Graceland) rimane comunque il peggior difetto, oltre che il motivo principale per il quale la serie non riuscirà mai ad elevarsi ad un altro livello. La prima, indimenticata, stagione proponeva un mix di freschezza, genuinità e cliffhanger che difficilmente si era visto prima, il risultato ha portato Graceland agli onori della cronaca e di conseguenza ad aumentare l’hype per il suo seguito. La seconda, ignava, stagione non è riuscita a ripetere la magia e di conseguenza la serie ha subito un tracollo verticale sia in termini qualitativi che in termini di mero pubblico. Ora, all’alba della terza stagione, e con un “B-Positive” che si guadagna il triste primato di series low, Eastin è chiamato a risollevare le sorti della serie e “Chester Cheeto” sembra un discreto punto da cui ripartire.
Graceland, proponendosi come una serie di spionaggio realistica, necessita di mantenere uno standard quanto più verosimile possibile. È lecito quindi attendersi momenti dove la mano viene calcata di più ed altri dove il lato meramente televisivo prende il sopravvento, il tutto ovviamente deve essere ponderato adeguatamente perchè il rischio è sempre quello di sfociare nell’irrealtà, vero e proprio nemico della serie. Infatti i casi in cui Graceland ha dato il peggio di sè sono stati esattamente quelli in cui la razionalità dei protagonisti è venuta a mancare, lasciando libero sfogo all’incapacità di giustificare eventi e situazioni, esattamente come in parte avvenuto nella premiere con la magica resurrezione di Mike. “Chester Cheeto” sopperisce ad alcune lacune e risponde ad altre domande (“I was dead for six minutes.“), il tutto senza perdere di vista il filo logico, vero e proprio ago della bilancia per la sufficienza dello show.
Innanzitutto bisogna apprezzare il fatto che non ci sia solamente una storyline, perchè l’assolutismo della trama non sempre ha dato i suoi frutti. Ecco quindi dipanarsi tre diversi filoni: Briggs con i Sarkissian, Charlie con Amber, Johnny con Carlito. All’appello manca tuttavia quella riguardante Sid perchè, quasi ritenuto come un peso, è stato fatto fuori senza troppi se e ma, una scelta che però è parsa più come un suicidio che altro. Il character di Carmine Giovinazzo era ormai diventato parte integrante dello show, la sua storyline non era ancora arrivata al capolinea e poteva essere gestita meglio ma, forse anche per non tirarla ulteriormente per le lunghe, è stata tagliata come un ramo secco: una scelta che ha tutte le “qualità” per diventare un grosso errore. Far fuori un personaggio può essere sempre un’ottima trovata lì per lì, ma sopperire alla sua assenza è quanto di più difficile si possa immaginare, ergo per sostituire Sid Markham si spera che ci sia davvero un altro villain di livello altrimenti sarà stata solo un harakiri immotivato.
“Chester Cheeto” inoltre ha il pregio di mettere sotto i riflettori la situazione di Mike, non più semplicemente il miracolato sopravvissuto a 6 minuti di morte, ma anche l’agente che ora sta diventando un dipendente dall’Oxycodone, ovviamente tenendolo rigorosamente nascosto a tutto e tutti. Questo è un clichè dei polizieschi e dei serial americani che non passa mai di moda, tuttavia si deve ammettere che l’atteggiamento è giustificato da un senso di frustrazione generale che grava sopra la testa di tutti. Da allievo modello a “nonexistent arrest record” il passo è molto breve ed è la chiara e concisa radiografia dello stato di Mike Warren: un agente totalmente svuotato del suo potere. Mike era nato come “versione giovane” di Briggs, entrambi con un curriculum fantastico a Quantico ed entrambi con eccellenti doti da utilizzare sul campo, entrambi però con un passato gravoso sulle spalle che non può essere dimenticato. Eastin se n’è reso finalmente conto ed il primo passo per rivitalizzare la serie è accettare la situazione in cui ci si ritrova ora, renderla propria e lavorarci sopra per evidenziarne tutti i pregi.
Dicevamo che “Chester Cheeto” è un buon punto per ripartire, si lo è, ma solo se si riparte dalle proprie ceneri.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Svilimento della situazione generale utile per ripartire da zero
  • Ottimo riassunto della storia di Mike
  • Interessanti sviluppi sul fronte Carlito-Johnny e su quello Charlie-Briggs
  • La morte di Sid rappresenta la perdita di un’occasione e la dimostrazione che si è gestito male il tutto
  • Dipendenza da Oxycodone nascosta

 

Nonostante si possa fregiare di titolo di nuovo series low, “Chester Cheeto” è anche la puntata giusta al momento giusto. Non sarà perfetta, farà storcere il naso in qualche scena ma l’utilità è indiscutibile e deve essere premiata e riconosciuta per questo. Un nuovo inizio? Speriamo.

 

B-Positive 3×01 1.01 milioni – 0.3 rating
Chester Cheeto 3×02 0.99 milioni – 0.3 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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