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Graceland 3×05 – Piñon TreeTEMPO DI LETTURA 3 min

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Motivare lo spettatore a seguire fedelmente uno show è il principale compito di uno showrunner e dei suoi sceneggiatori, nel nostro caso quindi di Jeff Eastin e soci. Per farlo ci possono essere diversi metodi: si può piazzare dei segreti misteriosi nel corso delle puntate in modo da invogliare il pubblico a desiderare più informazioni possibili a riguardo, si può condurre i personaggi verso situazioni via via sempre più complicate e difficili da risolvere oppure, banalmente, si può chiudere le puntate con scene che mettono a repentaglio la vita di un protagonista. Ovviamente, a seconda del tenore della serie e dei precedenti narrativi, c’è tutta una serie di aspettative e di modi con i quali presentare ciascun metodo.
In “Aha” Eastin aveva costruito un ottimo crescendo narrativo sapendo che sarebbe sfociato poi in un cliffhanger, cliffhanger che, lì per lì, ha avuto una ridondanza molto grande che ha valorizzato ulteriormente tutta la puntata. E questo è il lato positivo di tutta la situazione. La domanda da porsi è però un’altra: quanto può valere un colpo di scena se poi ciò che ne segue svilisce lui e tutto ciò che lo ha preceduto?
Tutto l’hype generato dal cliffhanger finale della scorsa puntata viene fatto svanire nell’aere nel giro di pochi minuti, rendendo di fatto totalmente vani gli sforzi generati nei precedenti 40 minuti settimanali. Non è la prima volta che accade, non sarà l’ultima ma di sicuro non è ciò che si vorrebbe vedere perché dalla gestione di un cliffhanger si capisce anche la profondità con la quale vengono scritte le storyline. Risolvere così frettolosamente la morte di Colby ed il relativo smascheramento di Briggs ha ovviamente un fine ultimo che corrisponde al non bruciarsi già la storyline principale, quello che si contesta però è la pressapochezza con la quale si è passati dall’avere una pistola puntata alla testa all’essere di nuovo BFF. Se si vogliono fare le cose per bene bisogna essere consci che ad ogni azione c’è (e ci si aspetta) una reazione di pari entità: se viene a mancare questa semplice formula allora salta anche la qualità.
“Piñon Tree” però non è solo questo, ovviamente, ma rappresenta un passaggio tra una fase e l’altra di questa stagione di Graceland. Innanzitutto viene definitivamente messa la parola fine alla storyline che vedeva legati Johnny ed i fratelli Solano: riassumendola in breve bastava chiedere l’aiuto di Briggs molto tempo prima. La cosa che lascia perplessi, pur apprezzandola perchè non avrebbe rappresentato una scelta saggia, è la risoluzione del rapporto amoroso tra Johnny e Lucia, anch’essa frettolosa e molto superficiale. Dopo mesi di fughe romantiche e sofferenze subite, il fatto che sia proprio la stessa Lucia a mettere la parola fine senza porsi troppe domande fa storcere il naso.
Le riflessioni mostrate durante l’arco della puntata hanno come protagonista Mike, totalmente immerso nella ricerca di un senso a ciò che ha visto “dall’altra parte”. Se per qualche puntata si è potuto dubitare circa l’utilità di questa tematica, finalmente ora se ne può apprezzare la nuova direzione ricevuta che lo vede finalmente tornare operativo sul campo. I tempi in cui faceva lo schiavetto di Bello sono passati da un pezzo ma la posizione da subordinato che si è riuscito a ricavare sotto gli ordini di VinXXX (Vin Triple X) sanno un po’ da déjà-vu, cosa che non dispiace affatto. A dare l’effettiva svolta è però la scoperta di una bomba di gas nervino (Sarin) in mano di VinXXX, esattamente non una persona molto affidabile. Le premesse per una crescita della storyline ci sono tutte, così come le potenzialità per un’evoluzione generale della situazione dentro e fuori la villa di Graceland, bisogna solo sfruttarle.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Risoluzione storyline Solano
  • Nuova interessante trama legata a Mike e al gas Sarin
  • Futilità del cliffhanger della precedente puntata
  • Generalmente l’assenza di enfasi in molte scene

 

“Piñon Tree” è una puntata di passaggio che ha lati positivi e negativi, tanti pregi quanti difetti. Si lascia guardare ma difficilmente si farà ricordare nel lungo periodo. Ennesima occasione sprecata? No, piuttosto una breve pausa per riorganizzare le idee e progettare qualcosa di sensato.

 

Aha 3×04 0.82 milioni – 0.3 rating
Piñon Tree 3×05 0.73 milioni – 0.3 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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