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Under The Dome 3×07 – EjectaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Se neanche una pioggia di meteoriti riesce a distogliere gli individui dalle loro piccole questioni personali, stiamo messi male. Questo è esattamente quello che succede nell’episodio “Ejecta” di Under The Dome. Un telefilm che pare scappato di mano ai suoi sceneggiatori. Certo, il libro da cui è tratto non ha i momenti mitici di “It” o “L’ombra dello scorpione”, ma almeno ha il pregio di far svolgere la vicenda in pochi giorni, dopo i quali ben pochi dei personaggi si salvano. Insomma, cattivo nella sua semplicità, semplice nella sua cattiveria. Qui, per esigenze televisive, si è voluta dilatare la tempistica, è stato necessario fare in modo che la gente potesse entrare e uscire dalla cupola e tutto è andato a rotoli. Arriviamo così a questo episodio strutturato in parallelo: ogni sottotrama viene seguita a parte, fino a portare tutti i personaggi allo stesso momento. Christine non è pervenuta, sta facendo un pit-stop nel bozzolo, come visto nel finale dello scorso episodio. Gli unici a sentirne la mancanza sono i suoi adepti schiavizzati, che non sanno più cosa fare se non giocano a “segui il capo”, e Junior. Povero Junior. Una grande Regina del Male, corruttrice di gioventù, ci sta tutta fin dai tempi più antichi e a Marg Helgenberger non mancano i mezzi per esserlo, ma la sceneggiatura non aiuta. E poi, perché Junior? Tra i due non c’è la chimica adeguata. Molto meglio i duetti fra Christine e Big Jim o fra il medesimo e Julia, anche se quello di questa puntata è un po’ troppo lungo. Almeno c’è gente che recita. Dovrebbero recitare sempre tutti, ma in questo caso si piglia quel che passa il convento.

Poi c’è lei, quella di cui non si finirà mai di dire male, quella che quando si specchia si vedono solo puntini (soluzione incommentabile sotto diversi punti di vista). Meglio i vampiri che almeno, quando incontrano una superficie riflettente, non si vede niente. Quella che fa sembrare l’adolescente protagonista di “Piccoli problemi di cuore” un prodigio di consapevolezza, dignità ed emancipazione femminile, anche quando la tenera ragazzina in questione svolge il tema “come vedi il tuo futuro” scrivendo “voglio sposare il mio Yuri e avere con lui tanti bambini”. Insomma: Eva. Per fortuna Marmalade Boy Barbie resta focalizzato su quel che sta facendo e regala una soddisfazione, soprattutto ai fans di Julia, servendole un bel due di picche caldo caldo.
Con un misto tra tenerezza e incredulità, però, ci rendiamo conto che la struttura di questo episodio è perlomeno coraggiosa. Il tempo non lineare regala una certa maldestra tridimensionalità narrativa che sembrava impossibile in una serie “generica” come Under The Dome. Si potrebbe anche aggiungere che l’ambiente in stile “L’invasione degli ultracorpi” avesse regalato quel pizzico di suspense utile a far scorrere rapidi i 40 minuti. Ma ecco che Norrie afferra la chiave di tutto, intuisce la soluzione dell’intricato mistero, vede la luce in fondo al tunnel: le persone che hanno “in circolo” una qualche emozione sono anche quelle più difficili da soggiogare. L’originalità, la brillantezza e la coerenza della soluzione (ma perché, in uno stato di emergenza totale, il 99% della popolazione sotto la cupola viveva in uno stato di totale apatia?) non lascia spazio ad ulteriori commenti. 
Malgrado ciò, Joe e Norrie cercano di fare quello che possono e sono tra i personaggi più in linea con quello che devono essere: degli adolescenti mediamente arrabbiati e imbranati. Va loro riconosciuta, intanto, la gestione di un Hunter che dire personaggio inutile schizzato è poco. Come detto, credono pure che le emozioni li salveranno in una situazione che, come viene fatto ben notare nei dialoghi, non ha soluzioni. Anime candide. Sembra infatti, da quanto fatto vedere soprattutto nel finale di puntata, che non si possa vivere né sotto la cupola, fatta certo per proteggere qualcuno ma non gli abitanti di Chester’s Mill, né al di fuori di essa. Ma che importa in fondo? Quasi tutti i personaggi stanno affrontando la situazione con un atteggiamento stranamente rilassato ed assente (o, appunto, apatico), incrementando nello spettatore un discreto effetto di fastidio.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La resistenza di Barbie
  • Il duo Big Jim – Julia
  • Joe e Norrie, almeno si può dire “son ragazzi”
  • Eva
  • Emozioni contro i meteoriti e le fiamme? Non si capisce come si possa risolvere la faccenda
  • Cade il mondo? Ci spostiamo!
  • Pillole di Kinship
  • Il finale di puntata

 

Mettere i personaggi in una situazione senza uscita vuole forse preludere ad una fine definitiva della serie? Auspicabile, perché tanto ci sono miriadi di progetti in corso d’opera tratti da opere di Stephen King: da “22/11/’63” con James Franco, ai progettati remake dell’Ombra dello Scorpione e di It. Addirittura, sembra sia stato trovato un accordo per la trasposizione su schermo della saga della Torre Nera. Insomma, meglio lasciar perdere e dedicarsi a qualcosa di più degno, o almeno più promettente, a giudicare dal materiale cartaceo di partenza.

 

Caged 3×06 4.63 milioni – 1.0 rating
Ejecta 3×07 4.62 milioni – 1.0 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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