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Graceland 3×13 – No Old TigersTEMPO DI LETTURA 5 min

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Questa volta non mettiamo nessun quote dell’episodio (almeno non come apertura) ma partiamo citando esattamente le parole dette da Jeff Eastin al The Hollywood Reporter nell’intervista rilasciata dopo la messa in onda di “No Old Tigers” giovedi notte: “I’m really, really proud of those last two episodes. It’s some of the better stuff I’ve ever worked on in my career“.
Sicuramente il gap qualitativo emerge in maniera preponderante se confrontiamo sia questo season (series?) finale che la scorsa “Dog Catches Car” con alcuni episodi di questa stagione, tipo “Master Of Weak Ties“. Sicuramente il fatto che a scrivere questi ultimi due episodi siano stati i due executive producer, Daniel Shattuck il penultimo e insieme a Jeff Eastin la 3×13, vuol dire qualcosa. Sicuramente i margini di miglioramento continuano a rimanere molti a dispetto di chiunque firmi la sceneggiatura, tuttavia le migliorie sono innumerevoli.
L’approccio di ogni spettatore a “No Old Tigers” è importante perchè, essendo un possibile series finale, dovrebbe e potrebbe garantire un certo senso di chiusura, cosa che però non fa e per questo potrebbe far suscitare disappunto in caso di cancellazione. Il tenore con cui Graceland saluta i suoi spettatori non è quello da cliffhanger omicida della scorsa stagione, è più un arrivederci malinconico in attesa di vedere se ci sarà un seguito, non esattamente quanto si sarebbe potuto sperare ma nemmeno un passo falso clamoroso in caso di cancellazione. Eastin ha fatto i compiti a casa e con questi ultimi 40 minuti prova a mettere tutto in prospettiva, riuscendoci, e regalando un finale che giustifica anche tutti i precedenti 12 episodi; se a questo poi volete aggiungerci una o due interviste esplicative del suo pensiero, il tutto risulterà ancora più gradevole.
Il filo conduttore dell’episodio è ovviamente l’ambivalenza di Briggs e il dilemma morale che attanaglia Mike ma, a sorpresa, lo stesso Jakes ricopre un ruolo fondamentale che dà un senso anche allo spazio concessogli nel precedente episodio. È infatti su di lui che si articola buona parte di questo season finale e la cosa funziona anche bene in quanto è mostrata molto chiaramente la psicologia del personaggio, il perchè delle sue azioni e un’interessantissima operazione di retrocontinuity che dà un senso allo storia del personaggio, oltre che profondità. Non si può non empatizzare con il character, non si può non capire le motivazioni che lo hanno spinto a compiere quell’omicidio (seppur esagerate) e ovviamente non si può non comprendere il perchè abbia chiamato una persona di cui si fidava (Briggs) per aiutarlo ad insabbiare l’omicidio. Tutto ciò mette in prospettiva molti degli atteggiamenti di Jakes delle ultime tre stagioni e spiega anche il perchè del suo rapporto con Paul. Ora ovviamente le cose sono definitivamente cambiate: “$9 million. [] You wanted “go and stay gone” money. There it is, but this favor that you keep calling on every time you’ve used and exploited everybody in your life who ever gave one shit about you. That favor has been paid. Understand that“. Understood.
“No Old Tigers” mette in mostra il dilemma etico che giustamente dovrebbe governare le azioni dei protagonisti, da troppo tempo (leggasi 2° stagione) al di sopra della legge o anche veri e propri Dredd. Quanti omicidi ci sono stati che son rimasti impuniti? Quante volte si è chiuso un occhio per un bene superiore? La domanda che di fatto ci si pone è solo una: per quanto tempo ci si può continuare a dire che il fine giustifica i mezzi? Mike Warren è arrivato ad un punto di non ritorno, stanco di continui patteggiamenti e di costanti forzature del sistema, da bravo scolaretto di Quantico vuole tornare a giocare secondo le regole del sistema, le stesse regole che lui stesso ha infranto più volte (vedasi il periodo da tossico) e che ha piegato al suo volere. Tutto viene ricondotto a questo e al annoso dilemma morale che i coinquilini di Graceland si pongono circa a metà puntata: c’è chi sposa la filosofia di Mike (Paige), chi quella di Jakes (Charlie), chi come al solito non prende una posizione (Johnny). Pur essendo nella stessa barca ci sono diverse idee e diversi modi per attraversare le acque mosse di Graceland, tuttavia è proprio in questi momenti di lotta di ideali e di intenti che la serie offre il suo lato migliore, purtroppo troppo spesso poi dimenticato e sovrastato da change of minds repentini e discutibili.
Anche in questo caso non c’è una situazione di bianco o nero ma diverse sfumature di grigio nella sottile linea che divide il bene dal male, il poliziotto dal criminale. Se di sicuro Briggs e Jakes hanno attraversato il confine sfociando nel lato oscuro, Mike, Paige e Johnny vogliono allontanarsi il più possibile da esso. Inserendo i protagonisti nello stesso contesto è proprio grazie a questi differenti intenti che Graceland mostra il meglio di sè ed una certa profondità, ovviamente oltre al difficile dualismo tra Mike e Briggs.
Purtroppo anche questo series/season finale mette in luce la frivola psicologia di alcuni character come Charlie, Paige, Johnny ma anche lo stesso Mike. Tutti autori di frasi da mantra del buon samaritano che poi si svalutano non appena vanno in soccorso di Briggs e gli permettono di uccidere Ari per insabbiare tutto il casino in cui sono invischiati. Ma non avevano detto poco prima “We have to acknowledge the fact that we are acting the exact same way as the criminals“? E questo è solo una dimostrazione del bipolarismo galoppante che regna sovrano da un paio di stagioni a questa parte. Purtroppo bisogna conviverci, magari chiudere un occhio a tal proposito non farebbe male ma è una cosa che non fa per noi e quindi continueremo a farvelo notare fino a quando ci sarà. Ovviamente sempre che USA Network rinnovi la serie.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottima caratterizzazione di Jakes, necessaria per capire anche il personaggio e la sua storia mai narrata
  • Discussione a Graceland
  • Jakes VS Johnny
  • Interessante presa di posizione di Mike
  • Solito problema di bipolarismo dei personaggi: tante buone parole e poi azioni che vanno contro a tutto ciò che si è professato

 

Qualsiasi scelta farà il canale comunque si può dire che questa 3° stagione di Graceland abbia portato ad un miglioramento qualitativo rispetto alla disastrosa 2° stagione. C’è ancora molto scarto con la prima gloriosa annata, ci sono ancora diversi margini di miglioramento, però non si può non apprezzare lo sforzo fatto per riportare in auge una serie che aveva imboccato il sentiero sbagliato. Peccato che gli ascolti non abbiano rispecchiato lo stesso pensiero.

 

Dog Catches Car 3×12 0.82 milioni – 0.2 rating
No Old Tigers 3×13 0.91 milioni – 0.3 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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