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Once Upon A Time 5×03 – Siege PerilousTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il terzo episodio della quinta stagione di Once Upon A Time si presenta abbastanza in linea con i suoi due predecessori, mantenendo un ritmo mediamente incalzante, gettandosi alle spalle gli “abbellimenti” non necessari, ma soprattutto concentrandosi sui protagonisti principali, evidenziandone sfaccettature che erano rimaste sopite da troppo tempo.
“Siege Perilous”, in particolare, getta risalto e luce su David Nolan aka Prince Charming e il suo rapporto con King Arthur.
Tutti noi spettatori affiatati ormai conosciamo a menadito la storia del personaggio interpretato da Josh Dallas, ma mai lo avevamo visto rapportarsi con qualcuno al suo livello, una persona che, in qualche modo, può chiamare amico. Apprezzabili, infatti, sono i minuti dedicati a Charming e al sovrano di Camelot, che si scoprono simili nelle proprie esperienze di vita e condividono crucci e preoccupazioni, come se la loro esistenza fosse un qualcosa di normalissimo e loro non fossero personaggi epici. Un colpo al cuore, però arriva sul finale della puntata, ma ormai dovevamo aspettarcelo perché in Once Upon A Time, come sempre, nulla è come sembra.
Il plot-twist finale è, comunque, uno dei punti di forza dell’episodio che riesce a stuzzicare la nostra curiosità e a creare hype per la settimana successiva.
Con questa terza puntata, inoltre, torna un personaggio che non vedevamo da molto tempo, legando così a doppio filo la quinta e la seconda stagione: stiamo parlando di Lancillotto, interpretato da Sinqua Walls. Per chi di voi avesse bisogno di un refresh di memoria, spieghiamo che Lancillotto appare per la prima volta nell’universo onceiano durante il terzo episodio della seconda stagione, intitolato “Lady Of The Lake”. Il suo compito era quello di dare la caccia a Charming e avvelenare Snow White, rendendola sterile per sempre, ma dopo essersi reso conto dell’immane sbaglio, Lancillotto cerca perdono e redenzione agli occhi di Snow e decide di aiutarla. Le ultime notizie lo davano come ucciso da Cora, dopo la maledizione di Regina. Questo suo ritorno servirà, dunque, per portare avanti la storyline di Camelot e di Re Artù, che si professa il nuovo Rick Grimes in calzamaglia e vuole portare via Storybrooke ai suoi legittimi proprietari.
Per quanto riguarda i lati negativi, invece, Once Upon A Time inciampa nuovamente sugli stessi ostacoli; come avevamo detto nella scorsa recensione, c’è qualcosa che stona nell’interpretazione di Jennifer Morrison e il suo cigno nero. Da un lato ammiriamo lo sforzo dell’attrice nel gestire un ruolo da villain propriamente non facile, ma dall’altro non possiamo non notare quanto il suo sforzo risulti quasi un buco nell’acqua. A gettare benzina sul fuoco ci pensa, inoltre, la sceneggiatrice della puntata, una tale Jane Espenson (e ci fa male pensare che sua sia stata la penna che scrisse “Conversations With Dead People”, forse uno dei migliori episodi di BTVS), la quale costringe lo spettatore ad assistere al patetico teatrino tra Emma e Hook davanti ad un piatto di patate fritte e anelli di cipolla (o calamari, non ci è dato sapere). Ancora non riusciamo a capire dove voglia andare a parare la nostra Dark Swan e, a quanto pare, non lo sa nemmeno lei.
A controbilanciare il ritorno di Lancillotto, e in maniera negativa, ecco arrivare un evento del quale avremmo fatto volentieri a meno, almeno per il momento: il risveglio di Mr. Gold. Quest’ultimo, infatti, viene catturato da Emma e usato per i suoi scopi malvagi. Per quanto possiamo amare Robert Carlyle, c’è da dire che il suo personaggio trova più ampio respiro nella sua controparte magica, ovvero Tremotino, e nel nuovo ruolo di evil voice dentro la testa di Emma.
Kitsis & Horowitz, d’altronde, ci hanno abituati alla loro smania di utilizzare quanti più personaggi possibili, senza lasciarne indietro nemmeno uno e facendoli rispuntare in un modo o nell’altro. Basti vedere il ritorno di Zelena, che ancora dobbiamo capire a cosa serva, se non a gettare una futura zizzania tra Regina e il suo amato Robin Hood, Ci stupiamo del fatto che Rebecca Mader stia messa così male da non trovare uno straccio di lavoro al di fuori di OUAT.
Per non parlare del super-mega-iper epic fail rappresentato dal personaggio del Fante di Cuori, best known as Will Scarlet (Sarò Scarlatto per gli amici). Udite, udite Michael Socha è stato declassato da series regular (ma quando mai lo è stato?), a guest star e ancora ci chiediamo quali cavolo di contributi abbia portato allo show.
Vi sembra il modo di comportarvi, eh Kitsis? Vi sembra una cosa da fare, eh Horowitz? Ma noi vi perdoniamo, perché sappiamo che vi sentite in colpa.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Focus su Charming e il suo rapporto alla pari con Re Artù
  • Plot-twist finale
  • Poco spazio ai personaggi inutili
  • Il Cigno Nero brancola nel buio più totale
  • Mr. Gold non vuole morire!
  • L’incontro Emma/Hook risolto in patatine fritte e vino
  • C’è ancora un’ombra di confusione e incertezza per quanto riguarda il fulcro centrale della stagione
Un episodio nel complesso discreto, con alcune pecche grandi come una casa, ma al tempo stesso con buone potenzialità e un plot-twist che stuzzica lo spettatore. La storyline del Re Artù malvagio sembra funzionare, basta che non mandino tutto in vacca come successo con Peter Pan. 

The Price 5×02 5.38 milioni – 1.8 rating
Siege Perilous 5×03 5.28 milioni – 1.6 rating

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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