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The Walking Dead 6×02 – JSSTEMPO DI LETTURA 6 min

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Cosa ci si aspetta, cosa non si vorrebbe vedere, cosa è necessario, cosa effettivamente si vede


Alzi la mano chiunque abbia pensato all’ennesimo filler introspettivo/quotidiano/simbolico. Dopo la premiére in formato kolossal, la nostra malfidata opinione aveva già immaginato una brusca frenata, utile a mostrare ciò che le persone noiose di Alexandria stessero facendo. Della serie: “non ci importa grazie, fate vedere solo le cose importanti”. Che poi, importanti per chi? Che domanda. Importanti per chi alla fine della fiera vorrebbe solo assistere ad uno show sugli zombie.
Il grande potere economico e mediatico acquisito da TWD ha reso possibile la realizzazione di episodi di attesa, adattandosi ad un andamento che prevede due-tre colpi ben assestati durante lo svolgimento della stagione e tanti momenti di stanca. Ma dov’è il trucco? Semplice. Tali momenti di stanca non sono accompagnati da lunghi e inespressivi dialoghi da soap opera, con un tappeto elettronico sullo sfondo. Abbiamo, invece, grandi e lunghi silenzi, solitudine, spazi vuoti: tutto ciò che è plausibile in uno scenario post-apocalittico. Però, e torniamo ab ovo, ci dovrebbero essere anche gli zombie e alla fine è di quello che ci importa.
La trasposizione di un fumetto crea, come normale, tanti fedeli rivoltosi alla poca fedeltà. E questo demolisce e annebbia il piglio tecnico di alta fattura che la serie possiede. Prendiamo “JSS”, episodio che per la prima metà (o poco meno) gioca sulla delusione dello spettatore. Tanti momenti che in sede di recensione eravamo pronti a demolire neanche fossero un insieme di walkers. Consigli sulla cucina, triangoletti adolescenziali (quelli li possiamo demolire ancora, volendo), medici mancati, diatribe familiari (“guarda che papà era cattivo!” “si ho capito ma il tizio che gli ha sparato in testa forse due domande se le deve fare anche lui”). Apparente materializzazione di quegli imbrogli chiamati con tre parole: serie di successo.
Ma ad un tratto…

La serie via cavo che accontenta gli spettatori


La sequenza in cui Carol guarda la tizia mai vista prima (o quasi) che fuma di fuori, l’assalto anticlimatico del bruttone, un grandissimo parapiglia. I nostri sguardi precedentemente annoiati iniziano ad abbozzare un sorriso.
Capiamoci, il titolo del precedente paragrafo recita cosa è necessario non a caso. Le serie via cavo hanno il potere di farci apprezzare e accettare (se ben realizzate, ovvio) il corso degli eventi. Serie immortali come Breaking Bad, The Wire, The Sopranos hanno saputo spiattellarci intere sequenze apparentemente inutili e lunghe, utili solo in un secondo momento. La famosa farfalla che batte le ali e scatena un uragano dall’altra parte del mondo. E così, azioni lente come la deriva dei continenti portavano a stravolgimenti di trama improvvisi, inaspettati e – guarda un po’ – anticlimatici. E però, lo ripetiamo ancora, TWD è sì via cavo, ma ha sempre quel problemino che viene da un fumetto e che riguarda un’apocalisse zombie. Nessun problema. Con la 6×02 gli autori sembrano aver “imparato” la lezione e inseriscono un attacco in stile black bloc che nessuno avrebbe mai immaginato in un secondo episodio di stagione.
Se noi consideriamo, però, “JSS” come seconda metà di “First Time Again” (punto di unione: la sirena del camion), sarebbe anche logico aspettarsi tanti altri episodi interni di attesa, lentezza e silenzio (il tutto, ovviamente, con il tocco del via cavo, che piaccia o no). Se così invece non dovesse essere, forse ci troviamo di fronte ad un messaggio rassicurante per lo spettatore di The Walking Dead, meno rassicurante per l’appassionato di serie tv. Il primo infatti noterà come gli autori abbiano deciso di non rendere tutto bianco o tutto nero: episodi adrenalinici o episodi lenti. La divisione interna di “JSS” sarà un nuovo metodo per portare avanti la propria idea di serie tenendo vivo il gradimento delle genti. Il secondo – ovvero l’appassionato di serie tv – si troverà di fronte ad un dilemma etico niente male: è giusto che il risultato di una serie sia frutto di un’indagine di mercato? Non sarebbe meglio che un’idea, per quanto criticata ma comunque vincente, possa in qualche modo sopravvivere a tutto e tutti, in nome della pura ispirazione?
Sono queste sicuramente speculazioni aldilà della bontà di “JSS” e qualche luminare del fumetto saprà spiegare un episodio così duale in maniera diversa dalla lettura esclusivamente televisivo-mediatica qui attuata.

Lenti di ingrandimento


L’impressione avuta ad inizio episodio di un approfondimento sugli avvenimenti contemporanei ai fatti della 6×01 deriva da un marchio ben preciso di TWD. Se Rick Grimes è il protagonista, non si può prescindere dalla dimensione corale della serie. Ed è per questo che l’assenza di Andrew Lincoln in questo episodio non viene accolta con degli “oooh!” di stupore. Ormai dopo 5 stagioni ci abbiamo fatto le ossa ai cambi radicali di prospettiva. Per non parlare dello spin-off recentemente concluso che ci ha prepotentemente fatto sbattere la faccia sull’idea di “vi dobbiamo far vedere tutto tutto quello che succede, ma proprio tutto”.
E’ per questo motivo che un episodio di approfondimento su questi sbandati armati di sole lame potrebbe essere ben accolto, vista la curiosità che hanno destato con la ferocia del loro assalto, così come nelle poche battute scambiate con i nostri eroi.
Sono proprio i nostri eroi le vittime di queste lenti di ingrandimento che spostano l’attenzione di volta in volta. Si vanno diradando sempre di più le morti eccellenti, tanto frequenti nelle prime stagioni. Sarebbe stato assai verosimile in un episodio così cruento che qualcuno ci lasciasse le penne, ma il bisogno di inserire continuamente comparse rendono e renderanno sempre più complicato, per gli sceneggiatori, il distacco da figure di riferimento. O forse sarà proprio questo a caratterizzare i finali di stagione (o di mezza stagione), qualora si verificasse questo aumento di adrenalina distribuita, come precedentemente ipotizzato. Certamente regalare svolte di trama maggiori esclusivamente nei finali non sarebbe un qualcosa di tanto frequente nel via cavo che conta.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Carol cuoca
  • Carol salutista
  • Carol black bloc
  • Carol cecchino
  • Carol di qua
  • Carol di là
  • Triangoli adolescenziali
  • Morgan e le sue crisi etiche: siamo in guerra bello!
  • Ok che sono i più cinici e preparati, ma ai personaggi principali va sempre più spesso tutto bene
  • Il dialogo madre-figlio colmo di silenzi e con una recitazione quasi forzata

 

Si vedano i Thumbs Up come una semplificazione del processo di trasformazione di questo episodio, di fronte ad occhi scettici.
In un momento della stagione in cui ci si sarebbero aspettati solo grandi sbadigli, ci sentiamo di ringraziare per 42 minuti così strutturati da non farci controllare il minutaggio. Solo le prossime settimane sapremo se si tratta di un caso isolato o meno.

 

First Time Again 6×01 14.63 milioni – 7.4 rating
JSS 6×02 12.18 milioni – 6.3 rating

 

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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