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Ash VS Evil Dead 1×03 – Books From BeyondTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il giorno dell’ira, quel giorno che dissolverà il mondo terreno in cenere come annunciato da Davide e dalla Sibilla. Quanto terrore verrà quando il giudice giungerà a giudicare severamente ogni cosa. La tromba, diffondendo un suono mirabile tra i sepolcri del mondo, spingerà tutti davanti al trono. La Morte e la Natura si stupiranno quando risorgerà ogni creatura per rispondere al giudice. Sarà presentato il libro scritto nel quale è contenuto tutto, dal quale si giudicherà il mondo.”

Diamo inizio alla recensione di questo terzo episodio rendendo omaggio alla colonna sonora d’apertura (il celebre Dies Irae, qui se vi interessa trovate la versione latina originale), riportando la traduzione delle prime cinque terzine della celebre composizione sul giorno del giudizio. Il “giorno dell’ira” sembra essere giunto e ogni parola del testo sopracitato sembra descrivere passo passo quanto accaduto ad Ash e compari in seguito alla lettura del Necronomicon Ex-Mortis. Una composizione, quella del Dies Irae, ricamata perfettamente alla cold open avente come protagonista Xena Ruby Knowby, seconda breve (ma stavolta significativa) apparizione del personaggio interpretato da Lucy Lawless all’interno della serie. Tre minuti di assoluta epicità tra estrazioni a mani nude di cadaveri sepolti, ticchettii di forchette infilzate in bulbi oculari e strani pugnali mistici che prendono fuoco a contatto con i non morti (il misterioso pugnale potrebbe essere inoltre un omaggio a “Within The Woods“, cortometraggio della coppia Raimi/Campbell realizzato per finanziare “The Evil Dead” e considerato da alcuni vero e proprio prequel della saga). Ben pochi indizi circa la natura del personaggio, ma un inizio di puntata che ha il pregio di catapultarci prepotentemente all’interno della narrazione utilizzando sapientemente tutti gli espedienti caratteristici del B-Movie anni ’80.
Al termine della sequenza introduttiva i ritmi subiscono una naturale battuta d’arresto, lasciando spazio, finalmente, a un po’ di sano e doveroso spiegone. Uno degli aspetti che, infatti, non è mai stato approfondito all’interno della saga cinematografica è proprio la storia celata dietro al libro dei morti. Aspetto che, per ora solo in parte, ci viene rivelato da Lionel prima di finire brutalmente ucciso dal demone da lui stesso evocato. Scopriamo dunque che il libro non è altro che un cancello per l’inferno, creato secoli fa da un’antica congrega di esseri definiti non completamente umani e non completamente demoni (The Dark Ones) come arma da usare contro l’umanità.
Dopo un pilot partito in quinta e un secondo episodio in assoluta continuità per quanto concerne il ritmo della narrazione, ci troviamo di fronte a una terza puntata che potremmo definire di transizione, aspetto che mette in evidenza la presa di coscienza da parte degli autori della potenziale longevità del progetto. D’altronde per arrivare al termine di una maratona un buon atleta deve riuscire a dosare sapientemente le proprie energie, mantenendo il giusto ritmo per tagliare il traguardo. Se invece darà tutto all’inizio, rischierà di arrivare spompato o non arrivare affatto, e questo gli autori lo hanno messo in conto fin da principio, compiendo tra l’altro un ottimo lavoro e offrendoci un episodio godibilissimo nonostante i ritmi più blandi. Questo discorso vale naturalmente per i primi 15-20 minuti, fino all’evocazione del demone Eligos per capirci, in seguito alla quale abbiamo un brusco cambio d’andatura che ci ricorda quali siano le reali potenzialità dello show.
Parlando proprio del demone Eligos, non possiamo fare altro che chinare il capo di fronte all’ottimo lavoro fatto sul design della creatura, impreziosito da un effetto “fuori fase” aggiunto in post-produzione che contribuisce a migliorare ulteriormente il risultato finale. Continuano inoltre gli omaggi alla trilogia originale: il faccia a faccia di Ash con Eligos prima della rottura del cerchio sembrerebbe richiamare la sequenza dello scontro con il demone dello scantinato in “Evil Dead II”.
Volendo trovare un punto negativo all’interno dello show, non possiamo che storcere il naso riguardo alla scrittura della componente per così dire “realistica” dello show, quella che dovrebbe rappresentare l’horror più canonico e meno demenziale, ovvero la storyline di Amanda. L’inserimento del personaggio all’interno di questo episodio, da un lato necessario per l’avanzamento del suo segmento narrativo, a tratti appare quasi forzato, tant’è che la ragazza passerà la maggior parte del minutaggio a lei dedicato priva di sensi. Lasciandosi pure fregare da Ash sul finale e ponendo le basi per un salvataggio all’ultimo secondo da parte di Ruby nel prossimo episodio.
L’intervento finale di Kelly (il fumo nero che la attornia subito dopo l’onda d’urto provocata dal contatto di Eligos con il Necronomicon potrebbe non essere propriamente un buon segno) sottolinea nuovamente l’esigenza di un team di “Ghost Beaters”, un’esigenza narrativa che rappresenta una novità assoluta per la saga – pressoché Ash-centrica -, ma che diventa necessità pensando ad uno sviluppo del prodotto nell’ottica di una logica seriale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sequenza iniziale 
  • Spiegone sull’origine del Necronomicon
  • L’ottima fattura del demone Eligos
  • Continui omaggi all’opera madre
  • Un mix perfetto tra splatter, action anni ’80 e demenzialità
  • Scossoni ormonali ogniqualvolta Dana DeLorenzo apre bocca
  • Storyline di Amanda un po’ debole
  • Poco spazio al personaggio della Lawless

 

Ash VS Evil Dead acquista maggiore spessore narrativo esplorando, in maniera decisamente embrionale, la storia celata dietro al misterioso Necronomicon Ex-Mortis. Ci troviamo di fronte ad un episodio di transizione, un po’ sottotono rispetto ai precedenti per quanto concerne la componente action, ma comunque meritevole del Grazie di Recenserie.

 

Bait 1×02 0.28 milioni – 0.1 rating
Books From Beyond 1×03 0.38 milioni – 0.1 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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