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Once Upon A Time 5×06 – The Bear And The BowTEMPO DI LETTURA 5 min

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Diciamo le cose come stanno: un episodio Belle-centrico – o quasi – non è mai, e ripetiamo mai, sinonimo di qualità e successo per Once Upon A Time. Vuoi per le doti recitative di Emilie de Ravin che bucano lo schermo, ma non in senso buono, vuoi per lo story arc a lei dedicato, che – non si sa per quale assurdo motivo – risulta sempre tedioso, troppo artificioso e tirato ai limiti dell’accettabile. Aggiungeteci pure che in questa sesta puntata a fare da partner in crime a Belle c’è Merida. Estiquaatsi, direte voi. Estiquaatsi, infatti, pensiamo noi. Sull’onda del tormentone Frozen della scorsa stagione, Kitsis & Horowitz hanno deciso di proseguire su questa rotta e presentare un altro personaggio di un moderno film Disney, uscito nelle sale nel 2012 e intitolato “Ribelle – The Brave”. Quello che i nostri due baldi creatori non hanno considerato, però, è la netta differenza di successo e notorietà che passa tra queste due produzioni cinematografiche. Nonostante un Oscar 2013 come miglior film di animazione, la pellicola dedicata alla storia di Merida ha incassato meno della metà del suo “collega” Frozen – che risulta l’ottavo film di maggiore incasso nella storia del cinema – e il merchandising della regina dai capelli rossi esce sconfitto 10 a 0 rispetto a quello dedicato a Elsa. Dopo quasi due anni ancora si vendono miriadi di gadgets con le facce di Elsa, Anna, Olaf e Sven, per non parlare dei costumi di Halloween e Carnevale che ancora spopolano tra i bambini di tutto il mondo.
E’ anche per questo, dunque, che la presenza di Merida non giova allo show, proprio perché il pubblico non si è affezionato abbastanza (poi ovviamente ci sarà la fetta di lettori con un altarino votivo scozzese, che ci manderanno a quel paese) a questo personaggio. La sua storyline, infatti, non conquista e non incuriosisce, anzi, arranca a fatica e inciampa in più punti, complice anche la presenza di Belle come spalla, che dona il colpo di grazia all’arco narrativo. Nella scorsa recensione avevamo esaltato il fatto che, in questa prima parte di stagione, Kitsis & Horowitz avessero preferito dare risalto alla trama orizzontale, sacrificando sotto-trame che duravano solo il tempo di un episodio. Questa volta, invece, questo non accade e la differenza si sente. Condensare troppi eventi e troppe informazioni in quaranta minuti, infatti, non ha fatto altro che rovinare l’insieme e rendere insopportabile la puntata.
Ma veniamo all’altro grande difetto di questo episodio, Belle. “The Bear and The Bow” ricorda, in alcuni punti, “Family Business”, sesta puntata della quarta stagione, in cui Belle incontra e aiuta Anna, la sorella di Elsa. Anche questa volta il personaggio interpretato dalla de Ravin viene ingaggiato nel ruolo dell’aiutante e dello spirito guida che, con dialoghi che toccano livelli dei foglietti dei Baci Perugina, infonde coraggio in Merida e risolve la situazione. C’è da dire che tutto questo risulterebbe meno difficile da digerire se Emilie non si sforzasse così tanto e non ci regalasse espressioni facciali alla Barbara Carmelita d’Urso. Insomma, Merida e Belle sono una coppia che scoppia e che speriamo di non rivedere più sul piccolo schermo, con buona pace dei nostri nervi e delle nostre cornee.
A completare il quadretto ecco arrivare Tremotino nelle sue nuove vesti di cavaliere senza macchia e senza paura. Vedere Robert Carlyle costretto a recitare la parte dello zerbino, che si prostra ai piedi di Belle, vittimizzandosi nemmeno fosse un esponente dell’Opus Dei, con gli occhioni da cane bastonato, è un insulto all’evoluzione del suo personaggio, oltre a un insulto al buon gusto di noi telespettatori.
Infine abbiamo deciso di tralasciare, per il nostro e vostro bene, come sono state gestite le uniche due storylines che ancora potevano suscitare qualche emozione e sulle quali i due creatori avrebbero dovuto puntare: Camelot da una parte, con i propositi funesti di re Artù e la (ri)comparsa di Merlino, ed Emma dall’altra, con la sua epopea e parabola discendente da Savior a Dark One. Purtroppo per noi, tali soggetti non sono stati il fulcro della puntata, ma sono stati relegati a meri contorni, diventando quasi un surplus alla trama principale incentrata su Belle e Merida.
D’altronde ditemi voi in quale universo sia socialmente e moralmente accettabile la tragicomica scena tra Zelena ed Emma davanti a un piatto di onion rings. 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Praticamente nulla
  • Tutta la puntata in sè è un gigantesco thumbs down
  • Gli ennesimi strafalcioni
  • La storia di Merida spinta a forza in un mondo del quale non fa parte
  • Belle
  • Livelli patetici di recitazione e dialoghi
  • Henry pronto a perdonare Emma e a vedere del buono in lei, nonostante avesse rotto il cazzo per tutta la prima stagione quando odiava Regina. Due pesi e due misure, eh Henry?
  • Siamo sicuri fosse un orso?
  • A quanto pare Camelot e la Scozia sono a due remate di distanza
  • Hype di Camelot e Merlino ridotto a puro contorno
  • Il videomessaggio di Merlino in un fungo

Un episodio difficile da dimenticare per bruttezza e bassezza di dialoghi, per storie palesemente forzate e ai limiti dell’accettabile, per una recitazione ai limiti dell’offensivo, per una miriade di cose che non c’entrano nulla le une con le altre, ma che vengono fatte combaciare quasi per magia. Un episodio che non avrebbe dovuto mai essere né concepito, né diretto, né mandato in onda. Più figaggine e meno fregnacce, grazie Horo & Kitsis!
Dreamcatcher 5×05 5.04 milioni – 1.6 rating
The Bear and The Bow 5×06 4.83 milioni – 1.5 rating

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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