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The Knick 2×04 – 2×05 – Wonderful Surprises – WhiplashTEMPO DI LETTURA 6 min

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Nelle prime puntate di The Knick abbiamo visto quanto la narrazione di questa stagione sia diversa dalla precedente: qui predomina la coralità. Ciascun personaggio acquista una nuova importanza e profondità. Bertie, Lucy, Gallinger e tutti gli altri personaggi, vecchi e nuovi, prendono il proprio posto, mettendo in scena brutalità, cattiverie, fragilità.
In “Wonderful Surprises”, come anche in “Whiplash”, sono presenti i primi stimoli dell’eugenetica (si castra un bambino perché malato), i terrificanti e insistenti razzismi (nei confronti di Algie ad esempio) che come cellule cancerose indeboliscono e minano il corpo sano. I cervelli dei malati di colore, i loro corpi – in “Whiplash” Algernon dice a Thackery e a Gallinger “Your race?” – sono  diversi dagli altri, defraudati di umanità, tanto quanto le esasperate sperimentazioni e le devianze sinistre della “nuova” medicina. “Wonderful Surprises” e “Whiplash” sono episodi che smuovono il tessuto tellurico dello show, mostrando l’uomo privo di ogni impalcatura e bisognoso di libertà (ad esempio Barrow lascia la moglie per la prostituta, Lucy “si abbandona” allo studio della medicina) e autodeterminazione.
Importante è la strada del racconto scelta da The Knick in cui i personaggi o sono statici o si muovono con forza nell’universo narrativo. Statico è sicuramente Thack che, solo e disperato, è a cavallo tra passato (sentimentalmente: la sua ex ragazza – a cui dice baciandola “Sorry, old habit” -, il rapporto con Lucy) e futuro (dal punto di vista medico), però in realtà resta fermo, rotolando e avviluppandosi su se stesso, ingabbiato in una sperimentazione dopo l’altra (l’indagine sulla dipendenza, la ricerca della cura per la sifilide di Abigail).
Le “Wonderful Surprises” non risparmiano nessuno e niente: il tormentato Algernon diventa “di colpo” marito, imbrigliato in un matrimonio con una donna insopportabile e determinata Opel (“I’m staying, and i’m feeping what’s mine“), Bertie scopre la malattia inesorabile della madre e conosce la chiusura mentale e il pregiudizio di chi gli sta attorno – nessuno vuole aiutare l’ammalata perché incurabile -, suor Harriet viene liberata e riconosce in Tom Cleary un amico – mentre nel successivo episodio scopre la rabbia delle sue ex consorelle.

In “Wonderful Surprises” emerge ancora una volta il punto di forza della serie: la scrittura non lascia niente al caso e lavora di cesello su contrapposizioni e parallelismi, legando ogni avvenimento agli altri, ogni azione ad una reazione. Ad esempio Lucy e suor Harriet non provengono da famiglie ricche, sono donne in un modo o nell’altro ghettizzate (la prima per la sua libertà sessuale, la seconda perché pratica l’aborto) e combattono, entrambe, in maniera diversa, la loro battaglia per il progresso. La prima inizia a studiare medicina (non è declinata solo nella sua sessualità – come nella prima stagione -, ma anche nella tensione verso un futuro migliore e la conoscenza delle sue capacità), la seconda, sicura di essere nel giusto, continua a credere nell’utilità e necessità del suo “lavoro”. Dall’altra parte sono estremamente diverse Opel e Cornelia, scontrandosi non solo per lo stesso uomo, ma anche per cultura, tradizione e psicologia: se la moglie dimostra di non voler abbandonare, l’amante ha già abbandonato. Se la prima rappresenta chi non ha niente da perdere, la seconda chi è imbrigliato in regole e leggi vetuste, imbevute ancora in una certa sottomissione (Cornelia anche in una certa codardia). Opel si scontra con l’uomo bianco e vince, Cornelia si nasconde anche per compiere i gesti più virtuosi (sia quando va alla ricerca di notizie sulla morte di Speight, sia quando dà un aiuto fondamentale nella liberazione di suor Harriet). Al centro Algernon che, come al solito, è tentennante e poco sicuro (lo dimostra una regia tutta giocata sull’alternanza quando esce con la moglie), con l’arrivo di Opel però in lui qualcosa cambia, quasi inglobato nella sete di riscatto della consorte: entrano in gioco fattori sociali, soprattutto in “Whiplash”.

Algie nel quinto episodio è “interno” alla “questione” nera grazie alla moglie, con cui frequenta i locali di Harlem e va in chiesa ad ascoltare sermoni. Quella di Algie, come quella di Lucy (studente di nascosto: diventa più sicura di sé e della sua femminilità ed esce con il fratello di Cornelia) e di Bertie (cliente di una casa d’appuntamenti, preoccupato per la madre, innamorato della bella e colta Genevieve, simbolo del nuovo), è una storia di evoluzione, cosa che non si può dire per Thackery. Da quando è rientrato nel turbine della droga, è ancora più isolato, in una folle corsa verso la conoscenza. Illuso di poter estirpare la dipendenza, taglia cervelli, come fa con gli organi “normali”, senza rete, né pensiero, forse troppo sicuro di sé e delle sue capacità, forse poco interessato all’uomo e molto alla scienza. Tutto passa in secondo piano (crudele il risveglio dell’uomo che ha operato, ora vegetale e privato delle capacità basilari) per il medico dalle veloci intuizioni, ma con il cuore indurito, nel tentativo spasmodico di lavarsi dall’onta (la morte della ragazzina), blandendo la signora con la falce in una danza tanto macabra quanto affascinante. In “Whiplash” tremano i polsi di fronte agli esperimenti crudeli e insensati di chi dovrebbe curare – il valore della cura sembra venire meno, Thack per non perdere il suo vecchio amore la infetta con la malaria e la cucina per guarirla dalla sifilide -, ci sentiamo meno sicuri per l’insensatezza di chi è retrogrado e ottusamente legato al passato (il ghigno terribile del padre di Bertie quando Genevieve parla degli ebrei, il pragmatismo “quasi sadico e amorale” a vantaggio di una presunta scienza e a svantaggio dell’Uomo).

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’evoluzione dei personaggi in contrapposizione alla staticità di Thack
  • L’arrivo di Opel e la faccia di Cornelia
  • Suor Harriet e il complotto per farla uscire di prigione
  • La strizzata d’occhio alla storia culturale e politica del ‘900 e all’eugenetica
  • Le ricerche di Thack e il risveglio del paziente da cui si capisce che il medico ha fallito
  • In certi momenti il ritmo è fin troppo lento
The Knick parte dall’ospedale per immettersi in altri ambienti, conoscendo così la società degli inizi del ‘900 anche con i suoi pensieri infetti che portano in sé discorsi crudeli e terribili. Ancora una volta The Knick fa centro raccontando solitudini e evoluzioni, involuzioni e spinte in avanti. Con lucida capacità e disinvoltura, The Knick tratta tematiche complesse dilaniando il corpo e smuovendo i nervi dei malati, ma anche di noi spettatori.
Con “Wonderful Surprises” e “Whiplash”, capiamo quanto al centro di questa stagione ci siano il morbo (nel senso di malattia) e il contagio (anche quello delle idee); è evidente che l’ascesso è lì lì per esplodere e nessuno resterà indenne.
The Best With The Best To Get The Best 2×03 0.20 milioni – ND rating
Wonderful Surprises 2×04 0.16 milioni – ND rating
 Whiplash 2×05 ND milioni –  ND rating

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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