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The Walking Dead 6×05 – NowTEMPO DI LETTURA 7 min

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Look, I know you’re scared. 
You haven’t seen anything like this. 
You haven’t been through anything like this. But we’re safe for now. 
The panel the truck hit seems intact. We reinforced it just in case. Either way, the wall’s gonna hold together. 
Can you?

Più che “Now”, l’episodio dovrebbe chiamarsi “Wait”. Come spesso accade in The Walking Dead, ad un certo punto della stagione arriva il momento “vogliamoci bene”, una o due puntate in cui non accade nulla di particolarmente rilevante, dove l’azione sta a zero e le discussioni filosofiche si trasformano in turbe psicologiche che, se in altri contesti sarebbero state liquidate molto velocemente, qui vengono risolte a baci e abbracci. Scelta giusta o sbagliata che sia, è quella che ci tocca.

Il Passaggio Di Testimone

L’inadeguatezza degli abitanti di Alexandria alla vita nel mondo attuale non è nuova, infatti fin da subito ci si poteva domandare in che modo un gruppo di individui fosse riuscito a sopravvivere fino ad ora nascosto dietro a delle lamiere senza dare nell’occhio a zombie o sciacalli che sia. Non ponendosi troppe domande per non aggravare la credibilità, il tutto era stato posto in secondo piano salvo poi essere messo in evidenza da Rick e soci durante il finale della scorsa stagione, giustamente. Già in quell’occasione la leadership di Deanna aveva ricevuto un primo, roboante, scossone ma fino ad ora, anche per mantenere i gruppi il più coesi possibile, la sua figura era rimasta intatta. Certo le funzionalità decisionali erano venute meno, Rick docet, ma il suo “governo fantoccio” era servito allo scopo. Ora il “governo ombra” dell’ex sceriffo può diventare effettivo, i tempi sono maturi.
Gli eventi recenti hanno cambiato le carte in tavola dando uno scossone alla serie e, per proprietà transitiva, agli abitanti di Alexandria. “Now” è tutto un susseguirsi di discorsi ripetitivi circa il prendere coscienza della vita all’epoca degli zombie, di “this is the end of the world” e di manfrine sparse qua e là. C’è gente che predica bene e razzola male (il figlio di Deanne), c’è gente che predica bene e limona per bene (Jessie AKA La nuova Lori), c’è anche gente che non predica e schizza male (Deanne).
Uno degli scopi principali dell’episodio è quello di legittimare definitivamente Rick dopo il periodo di prova all’interno di Alexandria, legittimarlo non di fronte al popolo ma in una sorta di naturale passaggio di consegne avvenuto nel cuore della notte. Non c’è infatti alcun bisogno di un’acclamazione popolare o di una votazione democratica: Rick è colui che tiene eretta le mura, è colui che tiene i comizi di fronte a quella che ormai è la sua gente, è colui che viene riconosciuto come il capo di Alexandria. Ora lo è ufficialmente.

Dead Glenn/Dad Glenn

Esattamente come accaduto in passato per esempio con la piccola Sophia, di Glenn e con Glenn ci si deve campare per almeno metà stagione, questo è sicuro. Giustamente viene dato spazio alla sua assenza in maniera intelligente, ovvero sfruttando Maggie; purtroppo però la si vuole fare grossa e quindi si “americanizza” il tutto con la sua non sorprendente gravidanza, frutto di un tempismo perfetto.
Le scritte con i nomi di tutti i trapassati o presunti tali è lunga e imponente. La grandezza, sia delle scritte che dell’elenco, è un modo perfetto per esprimere il dolore dei cittadini di Alexandria ma, come si sa, nei fumetti e in tv finchè non si vede il corpo esanime non si può asserire con certezza che qualcuno sia morto e appare chiaro che questa sia una cosa con cui gli sceneggiatori vogliano giocare. È un gioco vecchio questo, già usato in passato sia con Sophia che con Beth, un gioco che preannuncia ovviamente uno sviluppo verso il midseason finale e che magari non sarà così scontato come si potrebbe pensare, sia che crediate alla morte di Glenn, sia che non lo crediate.
Se è apprezzabile il focus su Maggie e l’accoppiata con Aaron, ciò che non funziona è la messa in atto del loro piano: sconclusionato, prevedibile e mai veramente effettivo. Il continuo e fastidioso “go back” di Maggie risuona come un campanello d’allarme della non ferma volontà di andare avanti nella ricerca di Glenn, campanello che diventa realtà di fronte agli schiamazzi in mezzo alle fognature che attirano ondate di zombie. L’attenzione al dettaglio viene completamente sacrificata per tutto l’episodio solo per arrivare a far dire quelle tre magiche paroline a Maggie: “I’m pregnant“.
Non c’è nessun altro scopo dell’episodio, non c’è fretta nella ricerca, solo nell’aggravare la situazione di stasi diluendo l’attesa. Missione riuscita.

Storie Inutili Di Gente Inutile

Nel suo continuo divagare, Gimple e predecessori purtroppo hanno spesso posto dei focus su character misconosciuti o su attimi di vita inutili. Non è quindi una sorpresa constatare che anche in “Now” questa pessima abitudine riemerge prendendo prepotentemente posto come leitmotiv dell’episodio. Se ad una fugace visione tutto appare più o meno coeso, è ripensando ai singoli eventi che la bestemmia si rende inconsulta e sonora. Degli esempi? Ma certo.

  • Il nuovo migliore amico di Carl, nonchè il ragazzo che stava per suicidarsi nei flashback di “First Time Again” tra un insulto e l’altro a Rick, ora è improvvisamente il fan n°1 della famiglia Grimes al gran completo, tanto da chiedere lezioni di pistola. Tutto molto normale considerando che ha già dimenticato chi ha ucciso suo padre…
  • Il secondo figlio di Jessie non vuole scendere al piano di sotto e questo turba molto le menti degli spettatori che non possono non rimanere sulle spine per una settimana nell’attesa di sapere se il bambino con il taglio di capelli da serial killer scenderà le scale o rimarrà lì sopra per sempre. Climax ascendente mode on.
  • L’utilità della scena nella dispensa è chiaramente quella di imparare il nome di un abitante di Alexandria: Bruce.
  • Rosita e Spencer in cima alle mura sono chiaramente i protagonisti di una scena importante che ha come focus la scollatura di Rosita e i biscotti mangiati sopra le teste di zombie famelici. 2 minuti ben spesi.
  • Dal momento che Aaron non ha più un fidanzato (morto nell’attacco di “JSS“), la quota omosessuale della serie è venuta meno e quale migliore occasione se non quella di virare sul lato lesbo per dare un senso all’esistenza di due character di cui nessuno si ricorda il nome?
Gli esempi, come mostrato, non mancano e sono purtroppo rappresentativi di un’episodio che è composto per la maggior parte da questa tipologia di scene. L’essere la serie campione di ascolti del via cavo purtroppo fa credere, a Gimple e adepti vari ed eventuali, di poter scrivere qualsiasi cosa che tanto va bene, “tanto gli ascolti non calano”. Purtroppo la cosa è anche vera, molti non faranno caso all’inutilità di questa puntata perchè troppo focalizzati nel sapere se Glenn è effettivamente morto o se è successo qualcosa agli altri personaggi come Daryl.

In tutto ciò la cosa più grave è l’assurda quanto immotivata assenza del prete di Morgan (apparso solo brevemente all’inizio) e soprattutto Carol. Considerando che Alexandria diventa una cittadina estremamente piccola quando fa comodo agli sceneggiatori, quanto una metropoli quando si tratta di reperire co-protagonisti, la cosa non ci sorprende. Quello che veramente ci preoccupa è l’assenza di lamentele da parte del pubblico, vero e proprio zombie divoratore di episodi non-sense.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Riconoscimento di Rick come capo da parte di Deanna
  • Maggie incinta: sorpresa
  • Maggie incinta: sorpresa
  • Carol? Probabilmente ha preso la metropolitana ed è dall’altra parte di Alexandria, troppo impegnata per comparire in questo episodio. Lo stesso dicasi di Morgan e di qualsiasi altro personaggio principale e secondario
  • Ma dov’è finito il prete?
  • Scene inutili con personaggi inutili

 

Ci sarà sempre al mondo qualcuno che racconterà agli amici di come “Now” sia l’episodio più bello che abbia mai visto in vita sua. Non vi diciamo di non credergli, solo di non averlo più come amico. Probabilmente fa pure Gimple di cognome.

 

Here’s Not Here 6×04 13.34 milioni – 6.8 rating
Now 6×05 12.44 milioni – 6.2 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

2 Comments

  1. Grande recensione (come sempre) Episodio noiosissimo.. ma era prevedibile che prima o poi ce l'avrebbero fatta pagare (vorrai mica fare la stagione più cazzuta di tutti i tempi, no???) concordo in pieno sui difetti, il più grave secondo me è legato all'ingiustificata assenza di Carol (inaccettabile soprattutto nel contesto di un episodio ambientato su Alexandria..).

    Per l'assenza del Prete invece.. me ne sono fatto una ragione ..subito.

    Incredibile anche il tempismo della dottoressa-non-dottoressa che ad un tratto scopriamo essere pure non-eterosessuale, bensì lesbica .. proprio come Aroon (guarda un po' che sorpresa..)

    Invece ho seri dubbi sul figlio di Jesse.. non mi sembra poi così equilibrato quindi non sono poi così convinto che sia diventato un fan dei Grames. Se invece fosse una messa in scena e meditasse di imparare a sparare.. a Rick???

    Certo sarebbe bello assegnare degli spunti a tante scene inutili viste in questo episodio, tipo dare un senso al minutaggio utilizzato per farci vedere il secondo figlio di Jesse che non scende a mangiare i biscotti (il senso lo troverei se il bimbo nascondesse uno zombie in soffitta, per esempio..)
    Non mi lamento invece sul minutaggio dedicato a Rosita, fin troppo breve (certo si poteva recuperare qualche secondo prezioso eliminando la scena delle gallette di Spencer…)

    Insomma dell'episodio mi sento solo di difendere la (seppur fastidiosa) convinzione-non-convinzione di Maggie ad uscire-rientrare. L'indecisione, oltre ad essere una prerogativa femminile abbastanza comune, in questo caso viene giustificata in quel momento in cui la scopriamo essere incinta.

    Chiaramente ci sta che il pensiero di "mamma" vinca sul desiderio pericoloso di rivedere il suo amato dal vivo (o dal morto?) magari per fargli un altra foto visto che ha bruciato l'unica che aveva (LOL)

    Non si è parlato invece (nella recensione) delle scene finali.. tipo dove della "vecchia" prima prende a bottigliate uno zombie tipo mia nonna col battipanni…
    [ma per fortuna arriva Rick a salvarla.. sì perché lui di notte non dorme mica ..stanco? macché.. ho sventato un omicidio (il mio), ho abbattuto orde di zombie e mi sono solo fatto diecimila chilometri a piedi, che vuoi che sia…mi faccio un giretto in zona bello fresco che magari ci scappa un limoncino con Jasse (e infatti..)]
    poi che fa? va a battere i pugni sul muro con dietro gli zombie.. (si era detto che non si poteva far casino, e che diamine..) poi cosa si vede? una specie di crepa?.. per colpa sua ? MAH. Forse era meglio che restava a farsi anche lei un bicchierino col figlio…

    Insomma.. infine posso dire solo che mi sento di poter chiudere un occhio .. per una volta (in fondo 1 su 5 è una bella media)..

    ma potrei chiudere anche l'altro occhio se la noia continua a prevalere…

  2. Pensa che l'iniziale intenzione era di non andarci giù molto pesante nella recensione ma poi, più riflettevo sulle problematiche della puntata, più saliva la frustrazione…
    È probabile che, se Gimple e Co. hanno un po' di cervello, la storyline di Jesse la indirizzeranno verso quella direzione autolesionista, tuttavia non ci metterei la mano sul fuoco. Per quanto riguarda Rick che non è mai stanco ce ne sarebbe da discutere, personalmente preferisco rimanere sul quesito principale: dov'è finito il Prete?

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