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The Man In The High Castle 1×05 – The New NormalTEMPO DI LETTURA 5 min

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Episodi come “The New Normal” ricordano moltissimo la costruzione narrativa di puntate come “Mijo“, secondo episodio della serie Better Call Saul totalmente incentrato sulla contrattazione tra Saul Goodman e Tuco Salamanca riguardo il salvataggio di due “amici” di Saul. Il quinto episodio dell’adattamento televisivo del libro “La Svastica Sul Sole” di Phil K. Dick presenta le stesse somiglianze a livello di costruzione narrativa, incentrando tutto sulle conseguenze dell’attentato (forse riuscito) al principe del regno nipponico, seguendo solo poi le vicende di Juliana e Frank.
I telefilm, più spesso e volentieri di quanto si sia disposti ad ammettere, non chiedono nulla di diverso rispetto alle esigenze di qualunque altro prodotto: un rapporto qualità/quantità di attori e storyline ben bilanciato. Tante serie tv mostrano, nell’arco di una stagione, episodi fin troppo ricchi di trame e sottotrame che, a conti fatti, non raccontano nulla di nuovo e, se lo fanno, non riescono a trasmettere allo spettatore la sensazione di risultare diversi e migliori rispetto ad altri prodotti. Fortunatamente, non è il caso di questo telefilm che, fino ad ora, dimostra perfettamente l’attaccamento morboso di Frank Spotnitz al libro di Dick. Il libro è totalmente diverso dalla serie, molti personaggi e molte scene (di conseguenza) sono totalmente inventate per alimentare la trama e la stagione in maniera spontanea ma, proprio per la dedizione di Spotnitz nel non stravolgere il mondo creato da Dick, tutto sembra incredibilmente realistico. Per questo si può solo ringraziare.
Se la qualità era ormai indubbia da ben quattro puntate, in “The New Normal” anche i più scettici avranno la conferma che The Man In The High Castle è una serie tv estremamente curata nel dettaglio, non solo meramente architettonica ma anche culturale e sociale. Basta vedere il modo in cui la puntata mostra le vicende post-attentato, mostrando: l’interrogazione dei sospetti, la condizione del Crown Prince e quanto sia effettivamente ferito, la perquisizione dei sospettati presenti all’attentato, la fuga di Frank, l’harakiri di un luogotenente giapponese e tutto ciò che concerne un indagine mirata alla scoperta dell’identità dell’assalitore. La cosa che stupisce di più non è tanto la rappresentazione di questi elementi, quanto il modo in cui vengono realisticamente rappresentate in una società che non esiste.
È facile immaginarsi le conseguenze e gli sviluppi di una indagine riguardo l’attentato di una figura politica importante in una società uguale alla nostra (vedi film come “Chiamata Per Il Morto” o “Il Cervello Da Un Miliardo Di Dollari”), poiché si ha una linea guida da seguire, ma in uno scenario sociopolitico che non esiste? Da una parte c’è libertà creativa totale, dall’altra si deve stare attenti a non cagare fuori dal vaso sparare troppo in alto per non scadere nella mera fantascienza che il genere ucronico di The Man In The High Castle non esige dal momento che opta per un realismo potenzialmente realizzabile che viene reso bene dal “What If…?” di stampo fumettistico. L’ambientazione ucronica diventa ancora più realistica, vivida e pulsante grazie alla cura dei dettagli che agevolano una recitazione sentita rendendo incredibilmente realistiche e opprimenti le indagini condotte. Il tutto poi potenziato dal sopraffino taglio cinematografico della serie, taglio che impreziosisce ogni scena.
“The New Normal” non vuole essere una puntata memorabile ma si presenta come lo snodo cruciale per la seconda parte della stagione. Lo stallo apparente è voluto per degustare al meglio le enormi ripercussioni dell’attentato sia a livello politico che a livello personale dei vari protagonisti. Qualcuno potrebbe quindi classificare erroneamente “The New Normal” come la puntata più debole della serie. Da una parte lo è, dall’altra no.
Non è la puntata più debole perché la serpe del dubbio comincia a strisciare tra i protagonisti e sussurrare loro nelle orecchie come una irresistibile femme fatale. I riflettori sul filmino e sull’identità dell’Uomo Nell’Alto Castello cominciano a diventare sempre più frequenti, aumentando il brusio attorno all’argomento e contribuendo a creare un clima di sfiducia generale ancor più guardingo del solito. Ogni volto, ogni nome, ogni ruolo è visto da tutti i protagonisti come una potenziale doppia faccia e ogni volta che ognuno di loro fissa il volto di ogni personaggio, non può far a meno di chiedersi “Posso fidarmi? E se si, per quanto?”.
Dall’altra però si presenta anche come la più debole perché lo spettatore che si guarda le puntate una alla volta, non seguendo il metodo binge-watching richiesto dalla serie, avverte “The New Normal” come una puntata palesemente di passaggio. Se notate bene, infatti, con questo quinto episodio si ricollocano alcuni personaggi nel ruolo che occupavano all’inizio della serie (vedi Juliana e Frank) simboleggiando in questo modo una sorta di re-start della trama generale, chiudendo quindi un capitolo ed aprendone un altro, senza ovviamente ignorare tutti gli sviluppi precedenti. Non è un caso se la puntata significa “La Nuova Normalità”, perché essa descrive proprio il ritorno alla routine post-prime quattro puntate, confezionando però una episodio ponte e/o di passaggio che funge da collegamento tra la prima parte della stagione e la seconda. Un piccolo sacrificio, però necessario. Un piccolo sacrificio che, sfortunatamente, si nota solo scegliendo di recensire la serie puntata per puntata. Probabilmente, se avessimo recensito la serie per intera facendo un discorso generale legato strettamente alla prima stagione, non lo avremmo neanche notato: i pregi e i difetti della totale libertà da parte dello spettatore di scegliere cosa e quanto vedersi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ambientazione ucronica sempre più realistica
  • Poco succede, ma viene rappresentato magistralmente
  • Regia e recitazione sublimi
  • Il mistero sul filmino e sull’Uomo s’infittisce
  • Puntata necessariamente di passaggio
  • I pregi e i difetti della scelta dello spettatore

 

“The New Normal” è una puntata di passaggio, è l’episodio ponte con l’obiettivo di rimescolare le carte in tavola, creare nuovi scenari e tenere sempre viva e frizzante la trama. Detta così, potrebbe sembrare una noia mortale, ma la recitazione, il sopraffino sviluppo/rappresentazione degli ucronici Stati Uniti e il taglio cinematografico tengono incollato lo spettatore allo schermo.

 

Revelations 1×04 ND milioni – ND rating
The New Normal 1×05 ND milioni – ND rating

 

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