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Better Call Saul 2×03 – AmarilloTEMPO DI LETTURA 5 min

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“You and I both know you can do this job. But please, you just have to do it right.”

Si prenda, per esempio, un carcerato. Questa persona viene messa in prigione per un determinato periodo di tempo. Per quale motivo viene compiuta questa azione? La risposta universale è per punire, punire questa persona per l’orrendo atto che ha compiuto. Ma questa è una risposta superficiale, vera ma superficiale. Le persone vengono mandate in prigione per essere punite ma anche per dare la possibilità di redimersi. Riflettere sui propri peccati, pensare a ciò che si ha sbagliato nella propria vita, fare mea culpa e cercare di diventare una persona migliore. Questa è una “possibilità” che viene data a queste persone, una possibilità per far si che, quando escano, riescano a non commettere più questi errori. Ma questa opportunità viene sfruttata?
L’uomo può sfruttare questa possibilità oppure no, dipende molto dalla sua moralità. Chi la sfrutta ci guadagna in senso del dovere e pace interiore, chi non la sfrutta prima o poi (si presume) ritornerà in carcere. Dopo questa analisi apparentemente insignificante ai fini dell’episodio e anche dell’intera serie, prendiamo in esame l’ex galeotto che si è pentito. Questa persona che si è ravveduta, magari con ore e ore di preghiere, lettere scritte per scusarsi, giorni di digiuno forzato, è davvero riuscita a cambiare in profondità? Davvero non cederà al suo vizio? Può darsi di si come no, anche in questo caso. Ma c’è una grande parte dell’opinione pubblica che pensa che cambiare non sia possibile, in superficie magari si, ma nel profondo, nel midollo della persona, no. Non a caso tutti conoscono il famosissimo proverbio “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Per cui se nemmeno un soggetto così profondamente redento non riesce a cambiare davvero, può davvero riuscirci James McGill?

“Howard said you were a little eccentric. He didn’t tell me you were a goddamn arsonist!”

Sembra proprio di no, non lo è affatto. L’avvocato McGill è solo una transizione, e si vede. Si vede benissimo quanto è fuori contesto, quanto distanti da lui siano quegli abiti, quell’ufficio, quell’appartamento e tutto ciò di nuovo che la sua azienda gli sta offrendo. Per quanto Jimmy si impegni nel non fare ciò che gli viene proibito, ciò che non è etico per la sua professione (vedisi “Cobbler“), qualcosa di grande e contro l’etica lavorativa lo compie sempre. L’avvocato modello non fa per lui, per quanto sia bravo, per quanto sia anche superiore alla media degli avvocati che lavorano con lui, quello non è il suo mondo. Il suo mondo si sta lentamente creando, la trasformazione finale in Saul Goodman lentamente sta avvenendo. Ci sono diversi segnali e l’ultimo in ordine di apparizione è l’uso della pubblicità nella televisione. Pubblicità che per il buon Goodman diventerà un cavallo di battaglia, uno dei suoi marchi di fabbrica. E chi meglio di suo fratello lo sa? Chi meglio di Chuck lo conosce in profondità? Chuck non lo molla, non lascia respirare Jimmy, perché sa che la natura di suo fratello non è quella, sa che dentro James c’è Slippin’ Jimmy. Lo ha sempre saputo e sempre lo penserà.
Jimmy compie una serie di scelte sopra le righe, se ne rende e non se ne rende conto. Per avere nuovi adepti nella causa contro la Sandpiper Crossing adopera metodologie non propriamente accettabili da uno studio legale, e questo è il primo problema; per rientrare nel range di legalità richiesto dalla Davis & Maid, opta quindi per metodi più convenzionali come la pubblicità, errando ancora nel non rispettando l’ordine gerarchico di approvazione dello studio; e questo è il secondo problema. Nel difficile equilibrio etico e morale che Jimmy prova a trovare in sè stesso e nelle sue azioni, Kim rappresenta la sua bussola morale, una bussola che però viene falsata da menzogne che ritorneranno a galla senza alcuna ombra di dubbio nel giro di alcune puntate.
Chi è eterno, chi sembra essere sempre lo stesso è Mike Ehrmantraut, interpretato sempre da un eccellente Jonathan Banks. Mike dopo aver terminato il rapporto collaborativo come bodyguard di Pryce, è in cerca di un altro lavoro per racimolare soldi per aiutare sua suocera e sua nipote. La sua classe, la sua integrità non si è mai frantumata sia dal primo episodio della serie, sia fino alla sua ultima apparizione in Breaking Bad. Una stoicità, un senso del dovere per il proprio lavoro e per la famiglia davvero intramontabili. Il suo nome e la sua reputazione in questi lavori non proprio legali è in aumento, Nacho, che prima era pressochè un suo “nemico”, ora gli chiede aiuto, e solo il tempo ci dirà quando anche Gus Fring richiederà i suoi servizi.
“Amarillo” non è uno di quegli episodi che ti fanno strappare i capelli, che ti fanno urlare al miracolo, non lo è assolutamente. Ma il fatto che sia tutto così “pulito”, che non ci sia un mezza cosa che dia fastidio allo spettatore, che ti soddisfi pienamente a guardarlo lo porta lo stesso al livello “paradisiaco”. Le recitazioni sontuose che troviamo, la regia sempre molto curata, la trama perfettamente scorrevole e i continui rimandi alla serie madre non possono che far amare questo episodio e tutta la serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena del bus
  • La pubblicità
  • Jonathan Banks
  • Astio tra i McGill
  • Nulla

 

Peter Gould sta svolgendo un lavoro che rasenta la perfezione, tutto ciò che stiamo vedendo fino ad adesso è qualcosa di sorprendentemente ottimo sia nella scrittura sia nei tempi e nei modi di presentazione. Peccato che i ratings non siano quelli meritati, ma si sà: la meritocrazia è una favola.

 

Cobbler 2×02 2.22 milioni – 1.0 rating
Amarillo 2×03 2.20 milioni – 1.0 rating

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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