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The Flash 2×16 – TrajectoryTEMPO DI LETTURA 4 min

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Oh, no. No, no… I saw Jay. He’s Zoom.

Molti brividi sono corsi lungo la schiena di chi sta scrivendo durante la puntata, c’è stato pure qualche conato. The Flash con “Trajectory” infatti ripropone quell’assurda strategia di filler totalmente inutili in cui non succede praticamente nulla di rilevante, Barry Allen non brilla né per lucidità né per bravura ed il metaumano della settimana si autoelimina da solo senza permettere a Flash di portare a compimento il suo lavoro. Di conseguenza viene a mancare tutta quella porzione di vittoria morale dovuta allo sforzo del supereroe per difendere la città.
“Trajectory” avrebbe anche potuto brillare positivamente per l’ingresso in scena di una velocista ma le cose, come sempre quando si parla di filler, vengono trattate con pressappochismo e poca lungimiranza. La doppia identità di Eliza Harmon è intuibile già dal 1° incontro tra lei e Caitlin, non c’è alcun hype né interesse tra l’altro nello scoprirlo e questo “mistero” non è assolutamente curato nella sua spiegazione. Allo stesso modo la presentazione psicologica della Harmon, che probabilmente doveva dare tridimensionalità al personaggio, è invece parsa come una banale realizzazione di una psicolabile affetta da doppia personalità a causa del Velocity-9. Niente di più, niente di meno. Aggravante di tutto ciò: una certa reminiscenza dei peggiori episodi di Smallville.Joe: You couldn’t catch them?
Barry: No, this speedster’s faster than me, I guess.

A mettere la ciliegina sulla torta arrivano due eventi gestiti davvero male: la rivelazione di Zoom e l’ennesima situazione di inferiorità di Flash nei confronti di un nemico.
Tralasciando per il momento quanto concerne la doppia identità di Zoom, ci troviamo di fronte alla normalità nel secondo caso. Raramente la velocità di Flash ha influito positivamente in uno scontro e, ancor più di rado, Barry Allen è riuscito a sconfiggere un metaumano da solo senza l’aiuto da casa. Questa continua sensazione di inferiorità (che permea tutti i supereroi) funziona fintanto che viene giustificata da eventi e situazioni sui generis ma, nel momento in cui diventa la quotidianità, deve essere rivista anche la prospettiva con cui la si analizza. In tal senso, essendo normale routine, per l’ennesima volta ci si trova a dover schiaffeggiare virtualmente autori e personaggi che non sono in grado di creare alcuna difficoltà ad un metaumano che per essere sconfitto deve praticamente battersi da solo. “Trajectory” infatti si scompone, cellula dopo cellula, e regala così la “vittoria” al Team Flash, totalmente inerme e inetto. Non la prima volta, scommetteremmo neanche l’ultima.
Dulcis in fundo, la questione Zoom. Troppo facile e banale, anche qui, il modo in cui viene rivelata la doppia identità. Fatalità solo ora Cisco comincia a percepire vibrazioni negative di Jay Garrick, solo ora dopo 16 episodi in cui, pur avendo avuto fisicamente a disposizione il character, non è mai stata sentita alcuna vibrazione. L’eccezionalità del caso si descrive da sola e, in tal senso, è stata completamente sbagliata sia la modalità che la tempistica che vanno ad inficiare negativamente non solo nella percezione dell’episodio, ma anche nella trama generale.

 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

 

  1. I Mercury Labs sono una citazione al serial del 1990 di Flash, laboratorio che (all’epoca) svolgeva la funzione che gli S.T.A.R. Labs svolgono ora.
  2. La scena in cui Trajectory parla da sola e poi vede sé stessa alla specchio con il suo costume è una citazione ad una scena piuttosto famosa di Spider-Man di Sam Raimi.
  3. Opal City è una delle tante città fittizie in cui i supereroi DC Comics abitano. Opal City è la casa di Starman e Ralph Dibny.
  4. In questo episodio fa il suo debutto Trajectory. Comparsa per la prima volta su 52 #17 del 2006, Eliza Harmon fu scelta da Lex Luthor per il suo Everyman Project: progetto iniziato dal nemico per eccellenza di Superman in cui garantiva la possibilità a persone normali di acquistare poteri. Eliza approcciò Luthor e chiese di poter acquistare poteri da velocista. Una volta ottenuti cominciò la sua carriera da supereroina, diventando anche membro dei Teen Titans col nome di Kid Flash. Purtroppo per lei, morìì affrontando Blockbuster su 52 #21 del 2006.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ora tutti sanno chi è Zoom
  • Episodio in sé
  • Netta inferiorità di Flash, come sempre
  • Modo in cui è stata rivelata la vera identità di Zoom
  • Trajectory: ennesimo metaumano che si autosconfigge perchè troppo forte nei confronti di Flash

 

Chiudiamo un occhio. Chiudiamo anche l’altro. “Non è successo niente di brutto, non è successo niente”. Continuiamo a ripetere questa frase fino al prossimo episodio e tutto andrà bene. “Non è successo niente di brutto, non è successo niente”.

 

King Shark 2×15 3.80 milioni – 1.4 rating
Trajectory 2×16 3.00 milioni – 1.1 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

1 Comment

  1. Mia teoria: Cisco percepisce Jay Garrick solo ora che il suo corpo e' con Zoom, con una visione attraverso il suo elmetto, quindi Zoom non e' Jay ma il doppio. Avrebbe senso cosi il fatto che non potesse vederlo in viso prima.

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