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Arrow 4×17 – Beacon Of HopeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Continua la nostra campagna crowdfunding “Give A Brain To Arrow’s Showrunners” che si arricchisce di un altro importante episodio creato ad hoc per perorare la nostra causa. O almeno così ci è sembrato.
Giusto per informazione e vostra cultura personale, “Beacon Of Hope” è scritto dal disastroso duo Ben Sokolowski e Brian Ford Sullivan, due sceneggiatori che hanno una carriera tutto sommato ragguardevole visto che Sokolowski scrive sceneggiature di Arrow e The Flash dall’alba dei tempi mentre Sullivan è il creatore della rinomata The Futon Critic. Insieme avevano già firmato lo script del più che decente “The Secret Origin Of Felicity Smoak“, del maestoso “Broken Arrow” e del meno memorabile “This Is Your Sword“, dimostrando tutto sommato di saperci fare mantenendo discretamente bene il tenore della narrazione. Finora. Dopo “Beacon Of Hope” invece, Sokolowski e Sullivan sono alla ricerca di un nuovo lavoro e quindi se li volete assumere per scrivere la favola della buona notte dei vostri figli o il discorso da testimone ai matrimoni sentitevi liberi di farlo, i loro contatti LinkedIn e Twitter sono:

Solo una settimana fa si pensava di aver toccato il fondo con “Broken Hearts” (anche qui vi invitiamo ad assumere gli sceneggiatori le scimmie umanoidi che hanno firmato l’episodio Rebecca Bellotto e Nolan Dunbar per non lasciarli sulla strada dopo il loro licenziamento per giusta causa) quando ecco che il barile viene raschiato ulteriormente. Sarebbe riduttivo dire che ci sono molte cose sbagliate perché con “molte” si intenderebbe un numero ragguardevole, quando in questo caso è più corretto dire “troppe” perché si è decisamente oltrepassato ogni limite di sopportazione. Se in un episodio si notano un mezzo sorriso e 15 smorfie di dolore ci si deve porre qualche domanda e, se la colpa è in parte da attribuire agli sceneggiatori di ciascuna puntata, la responsabilità maggiore ricade totalmente sugli showrunner che non stanno più avendo nè una visione d’insieme nè controllando il loro team di autori. Questa stagione ne è l’esempio. Si può pensare a varie motivazioni per questo, tipo l’aumento del carico di lavoro a causa di The Flash e Legends Of Tomorrow, però la realtà rimane questa e, al di là delle motivazioni, è l’unica cosa che al momento conta.
In 40 minuti l’unica nota positiva è l’ingresso nel Team Arrow di Curtis, ingresso che tra le altre cose è viziato da una dose di humor sopra ogni limite e dalla constatazione che “I saw enough to know that this is where I belong at home with you“. Quindi, a meno di forzature non-sense (molto probabili) che lo costringano di nuovo nella Arrowcave, Curtis è per ora un rinforzo temporaneo e saltuario. E se queste sono le condizioni dell’unica nota positiva, va da sè che tutto il resto su cui ora spareremo a zero è ben più grave.
Tra i vari demeriti di cui si (s)fregia, “Beacon Of Hope” pecca anche lì dove spesso Arrow si salvava, ovvero in scene di combattimento e regia. Ci sono alcuni momenti all’interno della Palmer Tech che fanno rimpiangere le scene d’azione de Il Maresciallo Rocca; alcuni scambi di battute misti a “spiegoni” rievocano i più grossolani film di serie B e, dulcis in fundo, una serie di WTF? che non possono essere spiegati nemmeno dall’ubriachezza molesta di Sokolowski e Sullivan. Fanno ovviamente parte di questo elenco una Felicity armata di lampadario (rigorosamente non attaccato ad una spina) che fulmina l’uomo-ape; la porta girevole dell’Arrowcave che fa entrare ed uscire tutti comodamente; i non necessari spiegoni di Reiter; il Team Arrow che si presenta senza allo scontro con api robotiche armati con pistole e freccia che è l’equivalente di andare ad una grigliata armati di cucchiaio. E in tutto ciò non abbiamo ancora nominato la madre di Felicity e non lo faremo.
Il totale non-sense di “Beacon Of Hope” è talmente straniante da far sentire quasi in colpa per l’odio che si prova nei confronti di attori e sceneggiatori. La realtà dei fatti è che è tutto meritato perché è tutto decisamente sbagliato e appare incredibile che puntate del genere vengano scritte e dirette senza che qualche persona dotata di senso critico o di amore per sè stesso intervenga. Eppure è così. Benvenuti nella 4° stagione di Arrow.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Molte citazioni pop (si è un Thumbs Up)
  • Curtis è il nuovo Overwatch
  • Effetti speciali
  • Regia ed inquadrature: neanche nei peggiori film amatoriali ci sono inquadrature dal punto di vista dell’ape e con effetti di sciami di sfondo ogni 3×2
  • Dialoghi immondi
  • Tra tutti i possibili villain si è voluto ripescare uno dei peggiori: Bug-Eyed Bandit
  • Felicity e più in generale tutta la famiglia Smoak
  • Cliffhanger banale e Malcolm Merlyn continua a comparire come un pop-up in qualsiasi luogo impenetrabile
  • Flashback sull’isola sempre più inutile, lento e incomprensibile

 

Chiunque di voi potrebbe scrivere un episodio di Arrow migliore di questo. Chiunque. Mandate il curriculum a The CW e continuate ad appoggiare la nostra campagna “Give A Brain To Arrow’s Showrunners”.

 

Broken Hearts 4×16 2.09 milioni – 0.7 rating
Beacon Of Hope 4×17 2.34 milioni – 0.9 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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