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Grey’s Anatomy 12×16 – When It Hurts So BadTEMPO DI LETTURA 5 min

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Ci sono cose che ci feriscono. Cose che si infilano nei pensieri e li fanno esplodere. Pensieri, ricordi, cose non dette, paure. Grey’s Anatomy racconta ciò nella sedicesima puntata di questa interminabile e noiosissima stagione. In “When It Hurts So Bad” quasi tutto va male, i rapporti consolidati, quelli che stanno per iniziare, quelli che sono in un momento importante. O dentro o fuori. O insieme o da soli. O con te o senza di te. I personaggi sono sulle montagne russe, un saliscendi che fa impazzire i protagonisti ed anche noi.
In questo episodio Rhimes e i suoi ripropongono temi ormai triti, situazioni ormai già viste nelle precedenti stagioni e anche in “I Am Not Waiting Anymore“. Al centro c’è Meredith con il suo bagaglio di dolore, paura e rabbia.
La donna, dopo aver passato la notte con il giovane e affascinante medico, Will, dimostra di non essere pronta ancora, o meglio dimostra che di gioia, piacere e felicità ancora non ne vuole sentir parlare. E’ difficile ricominciare dopo due anni di vedovanza, è difficile pensare di cancellare tutto, è anche difficile voltare pagina e rimettersi in gioco. Svegliarsi con accanto il viso di un altro uomo ha destabilizzato Meredith, fragile e nevrotica, che si sente – dal punto di vista narrativo scelta piuttosto banale – divisa. Da una parte c’è il passato, il dottor Stranamore che si materializza nei suoi e nei nostri ricordi grazie ad una coperta, dall’altra c’è il presente, o meglio il futuro, poco importa se si tratti di Will o di chissà chi altro. Quella coperta risveglia in lei e nello spettatore più ingenuo l’amore dei due beniamini del pubblico e la protagonista si rende conto, ora in maniera ancora più chiara, che non è pronta.
Meredith non riesce ad accettare di aver ceduto, di aver “sporcato” il ricordo di Derek, di aver dormito nel loro letto con un altro uomo; qualcosa sembra essersi rotto per sempre oppure, qualcosa anche se per una notte si è aggiustato.
La donna per cancellare quelle ore inizia così a pulire, aiutata dalle “sorelle” e supportata dal sostituto della sua persona, Alex. Nel frattempo ricorda, ripensa e racconta – e anche noi di conseguenza, aiutati da facili flashback – quella coperta,”ritrovamento” archeologico dei sentimenti, in cui si sono accoccolati, quella che li ha avvolti e protetti. Combatte contro se stessa, contro il suo fantasma, contro chi l’ha amata. Distruggere per poi ricostruire, liberarsi dai legacci pur accorgendosi di averli ancora stretti nel cuore, ma anche questo può liberare.
“When It Hurts So Bad” strizza l’occhio ad un bacino d’utenza specifico, i romantici, infarcendo di ricordi seriali la puntata; in questo si ritrova una certa “immoralità” narrativa e creativa ed un certo cinismo nel riempire di immagini di Derek e Meredith un prodotto che ormai ha poco da dire e da raccontare per allungare un brodo ormai insipido.
Ancora una volta lo show ha battuto la strada più facile: era normale che Mer desse di matto, era normale che dopo la notte passata con un altro uomo si sentisse in colpa, rientra nel suo personaggio. Al centro c’è lei, c’è sempre stata lei, lei muoveva e muove in parte le fila di Grey’s Anatomy. Ancora Rhimes ha perso l’occasione di dimostrare una qualche originalità, un pizzico di creatività in un mare di ovvietà che ormai perseguita la serie, entrata in un circolo vizioso di cliché e schemi usurati.
Come un “castello dei destini incrociati” dalla distruzione di questa nuova ipotetica storia da parte di Mer – simbolicamente rappresentata da una pulizia profonda della casa, ogni macchia va pulita, lavata e cancellata – dipendono molte altre storie che hanno una battuta d’arresto (per quanto? potremmo chiederci): Maggie e De Luca, Amelia e Owen e April e Jackson.
L’uragano Rhimes abbatte tutto ciò che le capita a tiro o uccidendo i suoi personaggi o distruggendo le loro vite. In questo caso i motivi sono diversi: per la prima coppia perché la donna ha un ruolo più importante rispetto al fidanzato, per la seconda perché Amelia ha bisogno di stabilità e di pensare a se stessa, per la terza i motivi sono mamma Avery e l’idea di fare causa ad April. Le altre storie d’amore, come la nuova conoscenza di Meredith, si stanno sgretolando di fronte a noi.
E’ palese e anche un po’ inquietante: nessuna storia è mai completamente finita in Grey’s Anatomy, nulla può dirsi concluso fino al momento in cui la dea ex machina Rhimes non l’ha spremuto fino all’ultima goccia. Il modo in cui la produttrice e creatrice lavora sui suoi progetti dimostra poco amore e poco rispetto per le sue creature, il rapporto creatore-creatura è ridotto ai minimi termini e ad avere la meglio è più il rapporto produttore-prodotto. Grey’s Anatomy non è per Rhimes un figlio da tutelare, non è un amore da proteggere, è più un ulivo da utilizzare fino alle ultime olive, spremendole fino in fondo.
Così alla fine di “When It Hurts So Bad” Will dice a Mer che la aspetterà. Così la sensazione è che né la relazione tra Maggie e De Luca né quella tra Amelia e Owen, né quella tra April e Jackson, nonostante il divorzio, siano veramente finite.
Owen farà qualcosa per riprendersi la sorella Shepherd? De Luca si renderà conto di aver fatto un errore con Maggie? Jackson vorrà veramente fare causa alla ex moglie? April prenderà bene il colpo basso dell’amata suocera? Probabilmente no; Rhimes ci riserverà ritorni di fiamma sicuramente.
Di lato, nascosti, ma sempre inutilmente presenti ci sono: Arizona che ancora per molte puntate di lamenterà di aver sbagliato a spifferare il segreto di April a Jackson, Callie e Penny con la loro inconsistente storia d’amore (“I Love you”, “Thank you”) e il povero Alex a cui non viene dato il tempo di occuparsi della sua storia, ma che deve sobbarcarsi i problemi di tutti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’arrivo della perfida mamma Avery
  • Il ritorno sulle stesse cose
  • Poca originalità e creatività
  • Le storie degli altri personaggi che ripercorrono schemi ormai conosciuti

 

Ancora una volta Grey’s Anatomy non convince. “When It Hurts So Bad” è una puntata senza nervo che percorre una strada che porterà la serie al nulla completo. Poca tensione, poca passione, poca originalità. Meglio delle ultime due ma ancora una volta Grey’s Anatomy non raggiunge la sufficienza.

 

I Am Not Waiting Anymore 12×15 7.91 milioni – 2.1 rating
When It Hurts So Bad 12×16 7.77 milioni – 2.2 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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