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Grey’s Anatomy 12×20 – Trigger HappyTEMPO DI LETTURA 4 min

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A volte può capitare che anche in una landa desolata come questa dodicesima stagione, arrivi un episodio in cui gli autori si ricordino come raccontare un caso medico particolare che susciti, anche solo per un momento, interesse e turbamento. È quello che è successo in “Trigger Happy”, dove il caso medico del giorno, che comprendeva due bambini ed una pistola, ha saputo dare, con alcune scene in particolare, un tocco emotivo in più a tutto l’episodio, nonostante siamo comunque decisamente lontani dai metodi e dalla profondità usata negli anni passati quando si affrontava un tema così socialmente scottante.
Il problema vero e proprio però non è il caso medico, anzi, e si manifesta più grande e più frustrante che mai quando l’attenzione passa da quest’ultimo alle storie personali dei protagonisti dello show.
Con una funerea staffetta, Jackson ed April, che dopo essere stati protagonisti di estenuanti battaglie durate stagioni intere sembrano finalmente decisi a comportarsi da adulti, provando momentaneamente a trovare un equilibrio nella loro nuova situazione, sembrano però aver sfortunatamente passato il testimone ad un’altra (ex) coppia che aveva già ampiamente messo alla prova i nervi fino alla scorsa stagione. Dopo la separazione, più che necessaria, Callie ed Arizona avevano raggiunto un certo equilibrio come personaggi indipendenti, equilibrio che viene spazzato via in un colpo solo dalla nuova ed incresciosa storyline in cui le due vengono catapultate. Nella scorsa recensione si era già sottolineato come il comportamento di Callie fosse molto più consono a quello di una quindicenne e, in questo episodio, non a caso intitolato “Trigger Happy”, l’idea tende a consolidarsi maggiormente; sembrano infatti davvero dei “grilletti facili” quelli lanciati da Callie che, predicando la calma, agisce invece in un modo abbastanza impulsivo e senza un minimo di criterio razionale, sia nei confronti di Sofia e conseguentemente anche di Arizona, che della sua carriera. Consolidato lo scivolone intrapreso dal personaggio di Callie per seguire Penny, di cui ancora si fa fatica a concepire il motivo della sua presenza ormai fissa in questa stagione, non entusiasma neanche la scelta di Arizona di rivolgersi ad un avvocato, ma semplicemente perché di spostare un’altra storia di Grey’s Anatomy in tribunale, dopo aver già sopportato abbastanza con i postumi dell’incidente aereo, non se ne sentiva davvero la necessità.
Se i “grilletti” di Callie sono facili, del tutto impazziti sono invece quelli che fanno da contorno ad Owen. Si pensava di aver raggiunto il culmine della pateticità dopo aver sopportato per un’intera stagione i suoi litigi con Riggs senza arrivare mai ad una conclusione, invece adesso, la rivelazione di Hunt e del suo senso di colpa per aver spedito qualcuno su un elicottero scomparso/caduto, fa solamente agghiacciare per la “bravura” degli autori per aver ridotto una potenziale ed interessante storyline in questo patetico circolo già visto e, per giunta, con lo stesso personaggio.
Sembrano essere decisamente colmi invece, i cassetti di casa Karev/Wilson, dove si ritrovano allegramente mischiati anelli e pistole; la totale scomparsa della coppia nella seconda metà di stagione rimane ancora un mistero, accentuato soprattutto dalla non risoluzione della proposta di matrimonio: far ritornare Alex e Jo sullo schermo con una situazione del tutto random, quando in realtà avrebbero da affrontare temi più impellenti nel loro rapporto che sono stati invece del tutto ignorati e dimenticati, non fa altro che evidenziare quanto la proposta di matrimonio avvenuta nel mid season finale fosse soltanto una situazione senza capo nè coda, buttata nella mischia dagli autori con il solo scopo di creare un cliffhanger prima della pausa invernale.
A chiudere il cerchio dell’episodio poi, sbuca Stephanie con la sua nuova love story; quella che aveva, o farse ha ancora, tutte le carte in regola per essere considerata come Izzie-Danny 2.0, per ora assume sorprendentemente dei contorni interessanti, spiccando in maniera piacevole soprattutto data la moria generale che invece persevera tra la maggior parte delle coppie dello show. Infine, dopo il doppio episodio dedicatogli la scorsa settimana, Ben diventa metafora della situazione degli autori: è un continuo saltare da una parte all’altra senza sapere davvero dove si vuole arrivare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il caso medico che vede coinvolti i due bambini con sottofondo il tema del possesso di armi 
  • La nuova “guerra” tra Callie e Arizona
  • Owen Hunt 
  • Ben che torna a fare l’anestesista 
  • Quasi tutte le storyline dei protagonisti, sia nei temi che nei modi di sviluppo 

 

Un episodio non totalmente da buttare in sè, favorito soprattutto dal caso medico intervallato da situazioni più light, insieme ad un elemento di partecipazione collettiva di tutti i personaggi. Tuttavia, la nota dolente si percepisce forte quando l’attenzione torna sulle storyline personali: è come se gli autori non fossero più in grado di gestire i propri personaggi e dare vita ad una trama di senso compiuto o con un minimo di sviluppo organico.

 

It’s Alright Ma (I’m Only Bleeding) 12×19 7.97 milioni – 2.2 rating
Trigger Happy 12×20 7.65 milioni – 2.0 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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