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Outlander 2×03 – Useful Occupations And DeceptionsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Cambio di scena, cambio di ruolo.
Con il passaggio dei coniugi Fraser dalla Scozia alla Francia, in questa seconda stagione a cambiare non è stato soltanto il paesaggio. Sono bastati tre episodi a rendere sempre più evidente come, nella nuova realtà, Jamie e Claire siano stati costretti ad un cambio di atteggiamento e di incarichi che ha già iniziato a mettere alla prova non solo i due personaggi a livello individuale, ma anche a livello di coppia. L’essenza di questa nuova situazione, e di quel che ne comporta, viene riassunta alla perfezione in questa frase di Claire: “I know this has all been my idea: changing the future, stopping the rebellion and right now, all of it, it falls on you…”
Dal momento dello sbarco in Francia infatti, il piano per fermare la rivolta giacobita è ricaduto tutto sulle spalle di Jamie, provocando anche un inevitabile cambiamento nei meccanismi del personaggio; il Jamie visto in questi primi episodi è lontano da quel dirty Scottish bastard che si è presentato nella prima stagione, una nuova versione dovuta essenzialmente al nuovo ruolo in cui è stato costretto ad inserirsi e alla sempre più presente, quanto meno ispiratrice, compagnia del Principe Stuart. L’insofferenza per essere stato catapultato in una realtà del tutto nuova rispetto ai suoi usi abituali inizia infatti ad essere percepita in maniera sempre più forte e dirompente.


“What about me? I spend my days and nights wheedling and flattering a man so I can gain his secrets and undermine his cause. When do I get to feel good? When do I get to find a meaning in my day?”

Con qualche momento di impazienza e nervosismo e qualche litigio in più con Claire, la situazione della coppia rimane per ora la parte con meno focus della storia, rappresentata da una certa distanza tra i due coniugi a cui non eravamo abituati nella scorsa stagione, “causata” sia dagli impegni di Jamie che dai suoi demoni ancora del tutto da affrontare. Tuttavia, il personaggio di Jamie riesce comunque a non perdere punti, mantenendo intatte alcune delle proprie caratteristiche e riappropriandosi della sua verve proprio nel momento più utile, anche grazie all’introduzione di un nuovo personaggio: il piccolo Claudel Fergus.
Ma Jamie non è il solo ad aver subito il cambiamento della nuova realtà; nella scorsa stagione è sempre stata Claire ad essere, volente o nolente, al centro delle varie manovre e questa improvvisa “passività” doveva iniziare inevitabilmente a pesare anche sulla Sassenach. Ecco perché, checché ne dica Jamie, la collaborazione di Claire come volontaria presso l’Hopital des Anges è sembrata un modo più che stimolante per smuovere il suo personaggio che, in questo modo, ai ricreativi e spassosi incontri da tè con Louise, può intervallare momenti più sentiti che lasciano intravedere lo spirito della vera Claire, aprendo anche una nuova ed intrigante breccia nella storyline con l’introduzione di nuovi personaggi come Mother Hidegard (ed il più che specializzato Bouton) che, insieme al già citato Fergus, vanno ad infoltire e migliorare la rosa della seconda stagione con figure decisamente più interessanti e coinvolgenti.
A fare da contorno alla nuova realtà dei Fraser e al loro modo di ambientarsi, ci sono indubbiamente tutti gli intrighi che servono, e soprattutto serviranno, a far smuovere in un futuro molto prossimo la trama vera e propria. Coinvolgente si dimostra così la ricerca degli indizi nascosti nelle lettere, mentre incuriosisce sempre più ciò che si nasconde davvero dietro la preparazione della rivolta giacobita, con sempre più personaggi coinvolti in essa, e di conseguenza il modo in cui Claire e Jamie riusciranno a stare dietro al tutto.
Ultima ma non ultima, rimane la questione Jack Randall. La scoperta del collegamento con il personaggio della giovane Mary Hawkins, e conseguentemente con quello di Frank, è stata un colpo davvero ben assestato, quasi al pari della scoperta della scorsa puntata riguardo la non morte di Black Jack. Randall rimane uno dei motori principali della storia, seppur al momento lontano dalla scena, catalizzatore di molti futuri avvenimenti (a quanto pare per entrambi i mariti di Claire) e, per quanto doloroso potrà essere, cresce l’attesa soprattutto per vedere come la scoperta della verità sulle reali condizioni di Jack influenzerà ancora di più il personaggio di Jamie.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le vere personalità di Claire e Jamie che cercano di emergere anche nella nuova realtà 
  • L’intrigante scoperta sull’asse Jack Randall-Mary Hawkins
  • Murtagh, sempre e comunque 
  • Introduzione di nuovi e più stimolanti personaggi
  • Le versioni troppo “francesi” di Claire e Jamie
Alla terza puntata Outlander sta ancora cercando di collezionare tutti i tasselli che andranno poi a dare il via al movimento vero e proprio: nonostante la fase di costruzione sia ancora in pieno atto però, la trama riesce a rimanere comunque frizzante e, tra scene più ironiche e momenti più seri, l’attesa per l’entrata nel vivo della stagione si fa sempre più alta. 
Not In Scotland Anymore 2×02 1.23 milioni – 0.2 rating
Useful Occupations And Deceptions 2×03 1.21 milioni – 0.2 rating

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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