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The Flash 2×17 – FlashbackTEMPO DI LETTURA 7 min

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Ah, è pazzesco Doc. È come se fossi stato qui ieri!
Tu sei stato qui ieri. Ci sei stato. Stupefacente, vero? Va bene… il sole dovrebbe sorgere tra circa 22 minuti. Tu vai in città, trova il giovane Biff e seguilo. In qualche momento di oggi, arriverà il vecchio Biff che darà al giovane Biff l’almanacco. Tu non dovrai interferire con quest’evento. Il vecchio Biff crederà di esserci riuscito e lascerà il 1995 e riporterà la DeLorean nel futuro.
Giusto.
Appena il vecchio Biff sarà andato via, impossessati dell’almanacco a qualsiasi costo. I nostri due futuri dipendono da questo!
Non occorre che me lo ricordi, Doc!
Ecco qui un binocolo e un walkie-talkie, potremo tenerci in contatto. Io cercherò di riparare il corto circuito del circuito temporale. Così non rischieremo più che qualcuno rubi la macchina del tempo, e non rischierò di incappare accidentalmente nel mio altro me stesso.”
L’altro te stesso?
Sì! Ci sono ora due me qui… e ci sono anche due te. L’altro me è il Dottor Emmett Brown del 1955 me… che aiuta l’altro te a tornare nel 1985! Ricordi il fulmine alla torre dell’orologio?
Si!
Quell’evento non accade fino a stasera, perciò dovrai stare attento a non incappare nell’altro te stesso.

I paradossi temporali, ormai lo sappiamo, sono diventati una prassi nell’universo narrativo di The Flash, fin da quando Barry nella passata stagione rivive accidentalmente lo stesso giorno due volte. Col tempo (ah ah!) abbiamo poi compreso come gli autori abbiano adottato la legge, tra le tante varianti offerte dalla fantascienza, che deve sottostare al cosiddetto “effetto farfalla”, di cui la saga cult di Robert Zemeckis sopracitata è probabilmente l’esempio non solo più celebre, ma quello più rappresentativo data la sua valenza all’interno della cinematografia tutta.
Non ce n’è in fondo da stupirsene, visto quanto lo stesso show del Velocista Scarlatto abbondi da sempre di citazioni e riferimenti alla cultura pop, oltre ai consueti easter egg fumettistici (come il nostro Angolo non smette mai di farci notare). Eppure una certa predilezione, celebrativa ma immaginiamo soprattutto affettiva, per la trilogia con protagonisti  Doc e Marty è altrettanto evidente, ora nei dialoghi ora nelle stesse scelte di sceneggiatura. Se infatti il tema portante della prima stagione, ossia Barry che torna indietro per salvare la madre, può portare con sé alcune analogie col primo episodio di Ritorno al Futuro (soprattutto in chiave causa-effetto sulla linea temporale del protagonista), in quest’ultimo “Flashback” non mancano possibili similitudini col secondo episodio, probabilmente in maniera ancor più massiccia. Come non pensare infatti all’eccitazione di Doc sulla fascinazione dei viaggi temporali, quando Cisco divertito spiega a Barry che dal punto di vista suo e di Caitlin lo vedranno tornare pochi secondi dopo; il viaggio di Barry, inoltre, si colloca solo un anno prima, ed è quindi costretto ad incontrare non solo se stesso, ma le “copie” ignare dei suoi amici, ed i dialoghi di Ritorno al Futuro Parte II sopra riportati testimoniano il medesimo rischio; ma soprattutto, in entrambi i casi, le modalità del viaggio sono quasi più “facili”, con una DeLorean volante carburata da rifiuti organici (e non più da plutonio) da una parte, e un Barry a cui basta una stanza circolare e le proprie forze (senza quindi l’aiuto del Reverse-Flash come nel finale) per rompere il continuum spazio-tempo.
Il fattore novità è, infatti, decisamente svanito, rappresentando la ragione principale che fa perdere a “Flashback” qualcosa sul piano emotivo, rendendo la puntata meno memorabile rispetto alle precedenti colleghe a tema temporale. Non aiuta poi un ritmo decisamente più blando rispetto alle passate occasioni e una scrittura fin troppo sbrigativa ed elementare in alcune evoluzioni di trama, in primis l’eccessiva rapidità di smascheramento del protagonista, che si fa scoprire da Eobard abbastanza presto e in maniera troppo ingenua. Per quanto la scena non manchi affatto di intensità, nonché essere ben recitata dai due attori, appare poi abbastanza forzato il modo con cui si giustifica l’alleanza temporanea tra il Reverse-Flash e Barry, da entrambe le parti, visto l’odio cieco (più volte reiterato anche in questa stagione) che dovrebbe esserci tra i due personaggi. Rimangono comunque le loro iterazioni il motivo di maggior interesse dell’episodio, visto che anche il nemico-fantasma manca di una certa efficacia e lo scontro tra i due Flash è caratterizzato da una CGI perlopiù risibile e a questo punto evitabile.
Dove “Flashback” vince, però, è nella cura dei singoli dettagli, soprattutto in chiave di “coerenza” temporale, come avevamo notato in passato anche nella “gita” su Terra 2. Vedi, quindi, l’inquadramento del team degli STAR Labs durante la lotta col Reverse-Flash, all’epoca ancora senza identità; l’idea di scegliere un preciso episodio e un preciso villain, Pied Piper, per aiutare gli spettatori ad immedesimarsi maggiormente all’interno dell’azione; altrettanto ottima, e di certo affatto preventivabile, la trovata di renderlo amico dei protagonisti nel presente, come conseguenza del viaggio di Barry, non lasciandolo perciò del tutto “immacolato”. Ma le cose migliori sono soprattutto le sottili differenze e sfumature dei protagonisti tra un anno e l’altro, ben accompagnate dalle prove recitative di tutto il cast, con un Harrison Wells/Tom Cavanagh a dominare su tutti, “costretto” a interpretare l’ennesima variazione interna del suo personaggio. E se perfino il “ritorno” di Eddie Thawne può dirsi più che suggestivo, con tanto di commovente addio ad Iris, è facile capire come l’episodio diventi assolutamente riuscito, senza pensare inoltre alla svolta nella trama orizzontale dall’utilizzo futuro della tecnologia dei tachioni nella lotta a Zoom.
Il giudizio levita, infine, se si pensa alla deriva della serie “gemella” Arrow, dove le simili sottigliezze fin qui elencate sarebbero benedette all’inverosimile, soprattutto pensando a come il precedente (e pessimo) “Trajectory” ci aveva tanto spaventato in tal senso. The Flash dimostra invece, ancora una volta, di sapere e di volere sfruttare le proprie potenzialità televisive, senza perdersi. Malgrado qualche scivolone di troppo, la sensazione è di rimanere a guardare un prodotto di qualità, sperando che l'”effetto Smallville” che sembra prima o poi condannare i prodotti The CW (e non solo, leggi: Supergirl), non giunga mai dalle parti di Central City.

 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

 

  1. Il prossimo episodio che dovreste guardare prima di “Versus Zoom” è “World’s Finest” del serial di Supergirl. Oltre ad essere un crossover tra le due serie, “World’s Finest” mostra la diretta conseguenza di “Flashback” e introduce dei concetti che saranno utili alla serie nel futuro.
  2. Lo Spettro del Tempo è la versione seriale e rivisitata di Black Flash. Comparso per la prima volta su Flash #138 del 1998, il “Flash Nero” è un essere totalmente composto di Forza di Velocità che svolge la funzione di esclusivo sinistro mietitore dei velocisti DC Comics. Non sono mai stati chiariti i motivi dietro l’esistenza di questo essere e, tutt’ora, è difficile dire se Black Flash esiste perché effetto collaterale dei troppi velocisti in circolazione, o perché costrutto della Forza di Velocità in grado di svolgere la funzione che la Morte non può compire: accaparrarsi l’anima dei velocisti.
  3. Il video che Barry porta ad Iris con Eddie è una citazione a Flashpoint. In Flashpoint, Barry Allen tornava indietro nel tempo e cambiava la storia, salvando Nora Allen dalla morte. La faccia dell’Universo DC cambia completamente, stravolgendo diversi avvenimenti, come la nascita di Batman: qui è vivo Thomas Wayne e non Bruce, che viene ucciso al posto dei genitori. Quando Barry riesce a rimettere a posto tutta la linea temporale, porta a Bruce Wayne una lettera affettuosa scritta dal padre, lasciando Batman in lacrime.
  4. Cisco chiama spesso lo Spettro del Tempo in due maniere: Dissennatore e Inky. Il primo è una delle creature di Harry Potter, il secondo è uno dei fantasmini di Pac-Man.
  5. La Speed Equation venne introdotta dal supereroe Johnny Quick, nei fumetti, il vero padre di Jesse (qui figlia di Harrison Wells). La formula è la seguente: 3×2(9yz)4a.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Viaggi nel tempo e conseguenti paradossi: ne siamo sempre grati 
  • I ritorni: Pied Piper, Eddie e soprattutto Eobard Thawne 
  • Barry vs Eobard, nella stanza del futuro, a livello emotivo 
  • Le differenze, piccole o grandi, tra presente e passato 
  • La variante Piper “amico” e la svolta dei tachioni 
  • Reverse Flash/Tom Cavanagh 
  • L’addio di Eddie e il superamento della sua morte da parte di lei
  • Barry vs Eobard, nella stanza del futuro, per le forzature di trama 
  • Il Barry idiota ingenuo che si fa scoprire in un nanosecondo dal Reverse-Flash 
  • Il “fantasma” del tempo  
  • Iris ha superato la morte di Eddie: presumiamo dovremmo presto sorbircela come ragazza di Barry 

 

Doc è vivo! È nel vecchio west, ma è vivo!“… a quando la Parte III?

 

Trajectory 2×16 3.00 milioni – 1.1 rating
Flashback 2×17 3.39 milioni – 1.3 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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