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12 Monkeys 2×05 – Bodies Of WaterTEMPO DI LETTURA 4 min

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Girl Power, sbudellamenti a suon di coltellate, poderosi trip mentali e tappezzerie senzienti: questi gli ingredienti del quinto appuntamento stagionale con 12 Monkeys. Appuntamento grazie al quale la serie entra ufficialmente nel vivo della narrazione a suon di importanti rivelazioni, addii improvvisi e inaspettati ritorni. Questa settimana l’episodio trae la sua consueta complessità non tanto dall’alternarsi delle diverse linee temporali, quanto invece dai numerosi trip allucinogeni che ci conducono all’interno della misteriosa casa nella Red Forest. Nel 2044 Cole e Jennifer discutono riguardo la missione stermina-primari dei Messaggeri e, per ottenere informazioni, questa volta dovrà essere Cassie a viaggiare nel tempo.
Una volta tornata nel 2016, la dottoressa Reilly e young Jennifer vengono catturate dal Pallid Man e consegnate a Olivia, che vedrà terminare il proprio ciclo a favore del suo anziano collaboratore. In tutto ciò Jennifer scopre una mappa con diverse annotazioni, tra cui la data della sua morte e il nome di un altro Primario, Kyle Slade, mentre Cassie, in trip nella Red Forest, incontra il suo (per nulla) compianto ex boyfriend Aaron, messo lì probabilmente per confondere lo spettatore circa la vera identità del Testimone (nel caso si trattasse realmente di Aaron, il giudizio complessivo della serie potrebbe subire un duro colpo). Nel 2044, intanto, Cole e Ramse cercano di liberarsi di Deacon consegnandolo al Comandante, il villain più ridicolo della storia, ma il leader dei West 7 riesce a fare ritorno alla base malconcio, in un lago di sangue e, apparentemente, privo di rancore verso i due giuda che lo hanno venduto senza troppe remore.

You’re not alone. There’s a man. See him. Know him. Like a memory of tomorrow… 
Let him in. Let him show you everything. No beginning. No end. No death. Let him in.

Tralasciando l’interpretazione che si può attribuire al ritorno di Aaron o alle frasi in apparenza senza capo né coda riportate sulla misteriosa mappa rinvenuta da Jennifer, aspetti sui quali sarebbe fin troppo facile costruire un’infinità di teorie inutili e azzardate, “Bodies Of Water” si configura come la cosiddetta cartina di tornasole in relazione all’andamento dello show in questa sua seconda annata telefilmica. Nel corso dei suoi quaranta minuti, infatti, l’episodio riesce a mettere in mostra tutte le sue potenzialiltà ma anche tutti i suoi limiti. Ed è proprio grazie a questo equilibrio tra pregi e difetti che la puntata, nel complesso, funziona. La coppia Ramse-Cole mostra tutta la sua alchimia, elevandosi perfino a linea comica del serial. Grazie a una serie di battute sferzanti, i due protagonisti riescono più volte a spezzare l’atmosfera seriosa a cui la serie ci ha abituato, senza però sfociare nel patetico o, ancor peggio, nel caricaturismo.
Rimanendo in tema di alchimia tra personaggi, questa settimana è un’altra l’accoppiata vincente: stiamo naturalmente parlando di Jennifer e Cassie. Il nostro giudizio in merito alle performance delle attrici non cambia rispetto agli scorsi appuntamenti: sempre brillante la Hempshire, un po’ meglio la Schull, ma sempre tendente a un livello di recitazione medio-basso. È innegabile comunque che la coppia, all’interno della puntata, funzioni, mostrando un’affinità particolare che però, in virtù della rapidità con cui è andata creandosi, risulta un pochino forzata. Tutto molto bello, ma da arcinemiche a BFF in mezz’ora forse è un cambiamento un pelo drastico. Restando in ambito femminile, da segnalare l’interpretazione al limite del fastidioso da parte di Alison Down (Olivia), un continuo sussurro monotono condito da uno stile di recitazione così artificioso da risultare il più delle volte ridicolo.
Il segmento narrativo dedicato a Deacon, nonostante il ritorno al quartier generale da vero badass (scena oggettivamente epica), lascia trasparire l’intenzione degli autori di porre il personaggio sotto una nuova luce, orientandolo in direzione di un cambiamento che, per ora, appare troppo radicale. Nulla da dire sull’epicità del suo ritorno trionfante, ma il perdono concesso a occhi chiusi a Cole e Ramse e la sua natura spietata che in realtà nasconde un’ottimistica visione del mondo, ecco, questi due elementi non fanno altro che invalidare l’ottimo lavoro di caratterizzazione compiuto finora sul personaggio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sprazzi di comicità gestiti bene
  • Ritmi altissimi in questo episodio
  • Il ritorno di Deacon da vero badass…
  • Il ritorno di Aaron “Scarface” Marker
  • Oh ticky tock, oh. I’m a Iawnmower…”
  • La lotta ridicola tra Cassie e Stacy
  • Cassie e Jennifer BFF in meno di mezz’ora
  • …però, dai, un pochino forzato
  • Performance oscena, quasi fastidiosa, da parte di Alison Down (Olivia)

 

Giunto al quinto appuntamento stagionale, 12 Monkeys tiene botta con disinvoltura, mantenendo alti i ritmi della narrazione e soprattutto mettendo tanta carne sul fuoco. La puntata non è esente da difetti e forzature, ma comunque nulla di così grave da riuscire a invalidare irreparabilmente il risultato finale. Indecisi tra Thank e Save, questa settimana arrotondiamo per difetto. Se state cercando un colpevole a cui attribuire la colpa per questa nostra decisione, nessun problema, vi forniamo giusto un paio di indizi per orientare la vostra scelta: ha i capelli corti, è espressiva quanto Kristen Stewart e in piscina è solita atterrare di schiena.

 

Emergence 2×04 0.42 milioni – 0.1 rating
Bodies Of Water 2×05 0.37 milioni – 0.1 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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